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BONETTO DA MALVICINA (Bonetto da Malavicina , Bonetto Malvicini, Bonetto Germano) Di Piacenza. Signore di Baldaria, Pressana e Cologna Veneta. Suocero di Luchino dal Verme.
- 1350 ca.
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1337 | |||||
Lug. | Verona | Venezia Firenze Milano | Veneto | Milita agli stipendi del signore di Verona Mastino della Scala. Assale Feltre e si impadronisce di tale città in breve tempo. Si sposta, quindi, a Treviso, di cui è podestà; da qui si dirige a Mirano. Attaccato da mercenari tedeschi e da fanti usciti da Noale, respinge gli avversari con 100 uomini d’arme. Rimane ferito nello scontro. | |
Ott. | Lombardia | Viene nominato governatore di Brescia; ha il compito di contrastare i viscontei. Al comando di 500 cavalli tedeschi non riesce ad impedire che Corradino dei Bocchi penetri attraverso una breccia entro le mura della città con 1500 cavalli e molti fanti della fazione ghibellina. La resistenza dell’ avversario permette al resto dell’esercito visconteo di irrompere nella città. Bonetto da Malvicina ripara nella cittadella vecchia con 200 soldati: con lui si trovano anche Guido da Correggio e Giovanni da Fogliano. Corradino dei Bocchi assale la porta della fortezza, vi appicca il fuoco ed irrompe al suo interno: Bonetto da Malvicina è costretto ad una frettolosa fuga con gli altri capitani scaligeri. | |||
1338 | |||||
Mar. | Veneto | E’ nominato podestà di Treviso al posto di Rambaldone Tornielli. Giovanni di Asperg gli consegna la città solo dopo essere stato soddisfatto nei suoi crediti da parte del signore di Verona Mastino della Scala. | |||
Dic. | Veneto | Consegna, a sua volta, Treviso ai veneziani come stabilito dal trattato di pace. Si reca, successivamente, a Padova ove è accolto benevolmente da Ubertino da Carrara. A Verona. | |||
1340 | |||||
Feb. | Lombardia | A Mantova per le nozze di Ugolino Gonzaga. | |||
1341 | |||||
Mag. | Verona | Correggio | Emilia | Ha l’incarico di podestà e di capitano di Parma. La città è assalita nottetempo da Azzo da Correggio coadiuvato da truppe gonzaghesche e visconteee. Alla notizia Bonetto da Malvicina previene i movimenti dell’ avversario e con 600 barbute va incontro agli attaccanti, cattura Giovanni da Correggio, scompiglia le file nemiche; in un piccolo scontro in via di San Giacomo sono uccise 30 persone. Si volge verso l’Arena dove Simone e Guido da Correggio hanno sbarrato la strada ed aperta la Porta di San Michele. Ne segue una violenta battaglia che termina solo all’alba con numerosi morti d’entrambe le parti. E’ obbligato a ripiegare nella piazza; alla fine spaventato dall’evoluzione delle cose e perché nessuno nella città interviene a suo favore cerca di abbandonare Parma per Porta Nuova. E’ inseguito e catturato dai da Correggio. | |
Lug. | Verona | Pisa | Toscana | Prende parte alla difesa di Lucca. | |
Sett. | Toscana | Consegna Lucca ed il castello di Agosta agli alleati fiorentini. | |||
Ott. | Toscana | Partecipa alla battaglia di San Quirico. E’ nuovamente fatto prigioniero dagli avversari. | |||
1343 | |||||
Mag. | Veneto | Si reca a Montagnana con Guidoriccio e Giberto da Fogliano, quale ambasciatore di Mastino della Scala, allo scopo di trattare la pace con Ubertino da Carrara. Si sposta a Cologna Veneta con la delegazione carrarese della quale fanno parte Rolando dei Rossi, Giacomo da Carrara e Giacomino da Peraga. | |||
1347 | |||||
Mag. | Lombardia e Veneto | fa parte del corteo che accompagna da Milano a Venezia la moglie del signore di Milano Luchino Visconti, Isabella Fieschi. | |||
1350 | Muore. |
CITAZIONI
-Alle nozze di Ugolino Gonzaga “Bonoto Malavesina adornato/ robe due di mesgio e foderate,/ inlotonati d’arzento dorato.”ALIPRANDI
Fonte immagine in evidenza: wikimedia