BETTO BIFFOLI Di Firenze.
+ 1385 ca.
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività |
Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1376 | |||||
Lug. | Bologna | Chiesa |
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Emilia |
E’ assediato in Bologna dalla compagnia dei bretoni comandata da Giovanni di Maléstroit, da Silvestro di Budes e da Bernardo della Sala. |
Ago. |
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Emilia |
Con Guido d’Asciano si batte a duello con due cavalieri bretoni che hanno tacciato gli italiani di vigliaccheria. Inizia il torneo. Dopo alcuni scontri con la lancia il Biffoli ferisce il suo avversario e lo scaraventa a terra. Interviene il cardinale Roberto di Ginevra a salvare la vita del cavaliere francese: al Biffoli viene data la vittoria dagli astanti cosicché può risparmiare la vita al rivale. Anche l’altro bretone è battuto da Guido d’Asciano. Betto Biffoli rientra in Bologna ed è nominato connestabile da Rodolfo da Varano. |
1380 | Venezia | Padova |
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Veneto |
Si trova alla difesa del trevigiano. |
1381 | |||||
Feb. |
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Veneto |
A causa del ritardo delle paghe segue il Brigante ed il Boino, nei cui confronti ha dato malleveria di 1000 ducati, allorché costoro abbandonano il campo di Mestre. Si ferma a Mogliano Veneto ed a Padova dove trova vettovaglie per alcuni giorni che gli sono procurate dai carraresi. |
………….. |
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Emilia e Toscana |
Si dirige a Bologna ed a Firenze alla ricerca di una condotta. I veneziani lo segnalano ai viscontei come traditore. |
1385 |
Muore. |
CITAZIONI
-“Condottiere di molta fama e riputatione.” LILII
-Con Guido d’Asciano “Betto Biffoli e Guido d’Asciano iniziano valorosamente la lunga serie di duelli tra italiani e stranieri; a questi ultimi, in questo e nei secoli seguenti, i primi devono mostrare quanto valga una lama di spada impugnata da una mano italiana quando questa sia mossa da amor di Patria e tenda ad abbassar l’alterigia dei forestieri baldanzosi.” BASSETTI
-“Pro patria certans quod civis nomine Bettus/ Biffolus immani prostrato milite victor/ Florentinus eques summa cum laude peregit.” Dal “De illustratione urbis Florentinae” di DOMENICO CORELLA, riportato da VILLORESI