BERNARDO DELLA SERRA/BERNARDONE DI SERRES

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BERNARDO DELLA SERRA

Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura

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Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

BERNARDO DELLA SERRA/BERNARDON DE SERRES  Guascone. Nasce nella diocesi di Aire, nei pressi di Saint-Sever.

Signore di Tuscania,  Malancène,  Mollans e  Noves. Figlio di Bernardo della Sala.

  • 1412 (aprile)
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1375ChiesaFirenzeGiunge in Italia con Bernardo della Sala.
1379
Giu.Comp. venturaChiesaUmbria e LazioSi dirige verso Roma con il della Sala. Durante la marcia di avvicinamento alla città molesta tutte le località fedeli al papa Urbano VI.
1385AntipapaNapoliFranciaViene impiegato dall’ antipapa Clemente VII alla difesa della Provenza e del Comitato Venassino minacciati dai partigiani del re di Napoli Carlo di Durazzo.
1387
Mag.VicoChiesaUmbria e Lazio

Milita sempre con Bernardo della Sala al servizio di Francesco di Vico. Allorché Viterbo si solleva a favore dei pontifici abbandona Orvieto con soli 6 compagni e si rifugia a Canino.

1392
Apr.AntipapaChiesaLazio ed Umbria

Si trova sempre nel Lazio agli stipendi dell’ antipapa Clemente VII. Affianca il cardinale di Ravenna Pileo da Prata; con Nicola Farnese si impadronisce di Bolsena e ne ottiene a patti la rocca alla cui difesa si trova Peccia da Montalfina. Assale Corbara con 170 cavalli e 150 fanti e ne incendia il borgo; conquista il castello di Ripa dove sono uccisi 12 uomini: anche questa fortezza è parimenti data alle fiamme.

1393LazioE’ segnalato operare nel viterbese. Alla difesa del capoluogo.
1394
Sett.

Viene infeudato dall’ antipapa di Malancène, castello situato nella diocesi di Vaison. Più tardi otterrà dal duca Luigi d’Angiò anche Mollans ed il porto di Noves sulla foce del Rodano.

Nov.Alla notizia della conquista di Savona da parte di Enguerrand de Coucy si offre di consegnare a quest’ultimo, a nome del duca Luigi d’ Orleans, le città, le fortezze ed i castelli da lui controllati nel Patrimonio. Ai primi del mese successivo riceverà un dono di 100 fiorini a titolo di ringraziamento.
1395
………………..Comp. venturaSienaScorre nel senese con la compagnia dei bretoni. Gli sono consegnati 2875 fiorini (3053, comprese le regalie per i vari capitani).
……………………ChiesaUmbria

Giunge a Castel Rubello e dà luogo ad alcune trattative per facilitare in Orvieto la pace tra le fazioni dei beffati/muffati e quella dei mercorini.

Apr.OrvietoChiesaUmbria e Lazio

Al fallimento delle trattative volte alla pacificazione delle due fazioni combatte per Orvieto contro le truppe del papa. Si collega con Brandolino Brandolini e Ceccolo Broglia. Espugna e mette a sacco Toscanella (Tuscania), occupa Canino, Bagnorea (Bagnoregio) e Civitella d’Agliano che deve consegnare in pegno al Broglia.

Lug.FarneseLazio

Coadiuva i Farnese, entra in Isola Farnese e libera Ranuccio Farnese, qui   imprigionatovi dagli abitanti. Gli orvietani approfittano della situazione per uccidere alcuni uomini della località contro i suoi espressi ordini.

1396
…………….MantovaMilanoLombardiaCombatte i viscontei al servizio del marchese di Mantova Francesco Gonzaga.
Ago.FirenzeMilano SienaCapitano di guerra 200 lance e 200 arcieri

Ha il comando delle truppe fiorentine. E’ condotto con 200 lance e 200 arcieri. da parte sua vende al comune le terre da  lui controllate nel Patrimonio di san Pietro. I fiorentini le cedono a loro volta al papa di Roma. mantiene l’incarico di capitano dal 1396 al 1398 e poi dal 1401 al 1402.

Ott.Romagna Toscana

Su pressione dei fiorentini lascia la Romagna, si dirige nell’aretino e nel senese di cui devasta le contrade. Si avvicina a Montalcino dove è scoperta una congiura a suo favore; ricevuti 3500 fiorini dai senesi, penetra nel pisano e rifiuta le somme offertigli da Jacopo d’ Appiano. In difesa di Pisa  accorrono i condottieri senesi Guido da Correggio e Ceccolo Broglia che lo costringono a ritirarsi ed a disporre le sue truppe tra Volterra e Colle di Val d’Elsa. A metà mese viene assoldato in modo diretto dai fiorentini per fronteggiare i viscontei ed i loro alleati.

1397
Gen.ToscanaDepreda il senese fino a Montieri.
Feb.Toscana

Con 600 cavalli e 200 fanti esperti contrasta in Val di Nievole l’azione diversiva di Giovanni da Barbiano che dal lucchese appoggia Benedetto Mangiadori nel suo tentativo di fare ribellare San Miniato. Si sposta a Pescia per controllare i nemici.

Apr.Toscana

Alberico e Giovanni da Barbiano eludono la sua sorveglianza e giungono fin sulle porte di Firenze. Dopo dieci giorni di saccheggi l’esercito visconteo viene obbligato a rientrare nel senese in quanto i fiorentini rendono più debole assumendo ai loro stipendi  Paolo Orsini, Biordo e Ceccolino dei Michelotti.

Mag.Toscana

Il Barbiano è fermo in Val di Chiana; il della Serra ha l’incarico di devastare a sua volta il più possibile il senese. Con 1500 cavalli scelti cavalca fino a Siena; fa ritorno a Colle di Val d’Elsa e, dopo alcuni giorni, si riversa ancora nel senese. Conquista il castello delle Selve che fa presidiare con 30 lance e 100 uomini tra fanti e balestrieri.

Giu.Capitano g.leToscana

Perde il castello delle Selve. A fine mese il suo esercito ascende a 2000 lance, 1500 balestrieri per lo più genovesi ed a 3000 fanti: gli è ordinato di muovere contro il Barbiano e gli è consegnato il bastone di capitano generale. Giunge ancora sui confini con il senese;  gli è ora imposto di fermarsi.

Lug.Toscana

Un incidente minaccia seriamente l’unità del suo esercito allorché Bartolomeo Boccanera sfida la sua autorità e non rispetta gli ordini ricevuti. Mosso da ira e da gelosia fa decapitare il condottiero con il pretesto di ristabilire la disciplina: il fatto accade un giorno in cui le genti di quest’ ultimo sono lontane. Sorgono subito disordini nel campo fiorentino poiché condottieri come Paolo Orsini (400 lance) e Giovanni Colonna (altre 400 lance) non accettano il principio che il capitano generale abbia il diritto di vita o di morte sui suoi sottoposti. La Signoria approva il suo operato ed il della Serra non fa rendere gli onori militari al Boccanera. Vi è un’inchiesta da parte di Simone Altoviti e di Niccolò da Uzzano. L’Orsini rientra nei ranghi e la posizione del della Serra è rafforzata nel suo prestigio. A metà mese riprende in mano la situazione e respinge da Mercatale un’azione offensiva del Barbiano  che costringe a rientrare prontamente nel senese: molti tra gli avversari vengono svaligiati ed uccisi dai fiorentini.

Sett.Toscana

Con la convocazione del Barbiano in Lombardia da parte di Gian Galeazzo Visconti, il della Serra entra nella maremma per  assalire una volta di più il senese. Sulla strada del ritorno si scontra con il Broglia che, dopo un aspro scontro, gli recupera buona parte delle prede. Sempre nel mese si sposta in Valdarno verso Cascina con l’Orsini ed il Colonna al comando di 2500 cavalli ed altri 3000 uomini tra fanti e guastatori. Sono date alle fiamme molte case del contado. Vengono loro contro, uscendo da Pisa, 500 cavalli e molti fanti che tendono un agguato ai fiorentini. Il della Serra supera l’Arno sotto Caprona ed irrompe nel pisano attorno a Campo ed a Cesanello i cui territori vengono devastati per nove giorni.

1398
Mar.Toscana

Entra nel pisano, scorre fino a San Piero in Grado e si impossessa di un ricco bottino. Sulla strada del ritorno è assalito dagli uomini d’arme pisani usciti dalla Porta di San Marco; li vince in poco più di un’ora e li ricaccia dentro le mura cittadine dopo avere catturato un centinaio di soldati. A San Miniato sono condotti 500 capi di bestiame grosso, 2000 di minuto, 1000 bufali e 300 prigionieri di taglia.

Apr.Toscana

A seguito della precedente incursione si accampa a San Savino ed a Cascina da dove procura gravi danni ai pisani. Al suo rientro a San Miniato Gherardo d’Appiano si propone di replicare alla sua azione;  medita di impossessarsi di Barbialla per trattato. Il della Serra ne è informato;  tende un agguato agli avversari giunti a prendere il castello. 300 pisani (tra i quali vi sono 150 cavalli) sono fatti prigionieri: sono giustiziati i fuoriusciti fiorentini sorpresi nel gruppo, parte a San Miniato e parte a Firenze.

Mag.Toscana e Umbria

Scorre un’ultima volta nel senese con 600 lance e molti fanti prima che sia firmata una tregua fra le parti. Subito dopo si dirige ad Orvieto dove Giannello Tomacelli gli fa consegnare 8000 ducati affinché non favorisca nessuna delle 2 fazioni che si contendono il potere nella città.

Giu.Toscana

Torna a Firenze e depone nelle mani dei priori le insegne del comando. Gli sono consegnate le paghe ed è assoldato in aspettativa per dieci mesi  (200 lance) con una provvigione mensile di 2300 fiorini nell’ipotesi che il duca di Milano Gian Galeazzo Visconti rompi in anticipo la tregua in essere.

Lug.Perugia

Angiò

NapoliUmbria e Abruzzi

Si trasferisce nel perugino;  vi è arruolato dal comune con Corrado Prospero (4000 cavalli): ai due condottieri viene assicurata la somma di 10000 fiorini. La condotta non dura che cinque giorni: i perugini non hanno subito il denaro per pagarli e devono consegnare loro in pegno Cannara. Tramite il commissario del conte di Montorio il della Serra si sposta  nel regno di Napoli al servizio di Luigi d’Angiò per contrastare i durazzeschi. Occupa L’Aquila e molti castelli ed è nominato viceré degli Abruzzi.

1399
Ago.FirenzeCapitano g.le 300 lance e 200 fantiUmbria

Si trova a Città di Castello. E’ ricondotto dai fiorentini che gli assicurano il titolo di capitano generale, una condotta di 200 lance e 100 fanti in tempo di pace e di 300 lance e 200 fanti in  tempo di guerra. Viene stabilita a suo favore una provvigione mensile di 500 fiorini per sei mesi.

Sett.Umbria

E’ ospitato a Corbara da Francesco da Montemarte. Dopo qualche giorno 90 fanti delle sue compagnie si allontanano dagli alloggiamenti ed entrano in Fichino: trovano il borgo con le porte aperte e con sole 5 donne perché tutti gli abitanti si sono uniti alle processioni degli incappucciati bianchi. I suoi armati sono subito affrontati da 100 cavalli di Paolo Orsini e da 100 uomini di Francesco da Montemarte che giungono a Fabro e persuadono i fanti ad abbandonare la località in cambio di 550 fiorini.

………………….FirenzeMilanoLazioRiconquista Valentano per conto di Farnese. Fronteggia i viscontei; consegue qualche successo parziale.
1401
Sett.Toscana

Entra con 200 lance e molti fanti in Pistoia  che si è ribellata ad opera di Ricciardo Cancellieri. Sempre nel periodo i fiorentini esercitano vane pressioni nei suoi confronti affinché cavalchi nel pisano con le insegne imperiali. Compie una scorreria nel pisano fino a Montopoli in Val d’Arno con le insegne di Firenze.

Ott.LazioA Toscanella (Tuscania). Rinnova la sua condotta con i fiorentini.
……………………Toscana

Dona ai domenicani di Santa Maria Novella 200 fiorini perché celebrino in perpetuo una messa in suffragio del padre e del fratello Antonio.

1402
Mag.FirenzeMilanoCapitano g.le 240 lance e 200 fantiEmilia

E’ inviato  in soccorso del signore di Bologna Giovanni Bentivoglio, sempre peer fare fronte  ai viscontei. Dopo uno scontro avvenuto a San Giovanni in Persiceto si reca nella località, vi fa spianare i borghi attorno al castello, devia le acque del torrente che vi è nei pressi e mette a fuoco la campagna. Pensa di rinserrarsi in Bologna perché l’esercito nemico è superiore di forze rispetto alle truppe che ha a sua disposizione. Il Bentivoglio ( o gli ambasciatori fiorentini Niccolò da Uzzano e Bardo Bastari, secondo le fonti) lo obbligano invece a cercare la battaglia campale. Nell’attesa di ricevere precise disposizioni da Firenze si fortifica a Casalecchio di Reno.

Giu.Emilia e Lombardia

Gli sono favorevoli le prime scaramucce; gli viene inviato il guanto insanguinato di sfida; il della Serra accetta lo scontro. Si colloca al comando della quarta schiera forte di 2500 cavalli; interviene con Giacomo da Carrara allorché vede i suoi uomini ripiegare e colpisce con la lancia Ludovico Gabriotto Cantelli. Alla fine abbandonato dalle milizie bolognesi e dalla “Compagnia della Rosa” datesi alla fuga, è disfatto dai viscontei  comandati dal Barbiano, da  Francesco Gonzaga, da  Jacopo dal Verme, da  Facino Cane, da  Ottobono Terzi e da  Pandolfo Malatesta. Catturato con Francesco Terzo da Carrara da Facino Cane, è inviato prigioniero a Pavia;  gli è imposta una taglia di 20000 ducati. I fiorentini lo accusano di avere scelto una posizione debole per lo schieramento difensivo; i soldati che rientrano a Firenze sono riassunti dalla repubblica e sono avviati a sorvegliare le aree minacciate lungo la frontiera a nord dello stato.

1404
Gen.FranciaAccetta di militare agli stipendi del duca Luigi d’ Orleans. Si trova a Pont-Saint-Esprit: si impegna a combattere a suo favore contro chiunque con l’eccezione dell’ antipapa. Il duca gli accorda una provvigione di 4000 lire tornesi che gli sono pagate a Lione nei primi giorni del mese seguente.
Ott.ChiesaCunioEmilia

Agli stipendi del papa Innocenzo VII contrasta ancora una volta il Barbiano. Si attenda nei pressi degli avversari tra Castel Bolognese ed Imola; non riesce ad impedire ai nemici l’attraversamento del fiume Reno.

1405
Ago.FranciaBorgognaFranciaNuovamente al servizio del duca Luigi d’ Orleans. Si congiunge a Melun con le truppe ducali per combattere i borgognoni.
1407
………………..Piemonte

E’ nominato da Luigi d’Orleans  governatore di Asti al posto di Jean de Fontaines. Gli è riconosciuta una provvigione annua di 3000 fiorini; gli sono concessi  dal duca il titolo di suo ciambellano ed è ammesso al suo consiglio. Esercita il suo incarico con  la medesima severità dimostrata al servizio dei fiorentini. A marzo revoca dal suo incarico il castellano di Asti Louis de la Tour per rimpiazzarlo con Mignonet de Gascogne. Allorché si assenta dalla città ne delega alla guardia il fratello Gratien, signore di Serres, e da lui nominato  vicegovernatore.

Ott. nov.PiemonteUnisce le sue truppe a quelle di Jacopo dal Verme per difendere il duca di Milano dalle trame dei ribelli alla causa viscontea.
1408
Nov.

Aiuta Carlo Malatesta, governatore del ducato milanese, ad accordarsi con i castellani di Porta Giovia ribelli alla politica di Giovanni Maria Visconti.

1409
………………..

Si lascia ancora coinvolgere nelle cose del ducato milanese;  affianca il Boucicaut,  governatore di Genova, nella sua iniziativa volta a favorire il duca di Milano  ai danni di Facino Cane.

Mag.Piemonte e FranciaIl duca d’ Orleans viene assassinato ad opera di sicari inviati dal duca di Borgogna: il ruolo di Bernardo della Serra si ridimensiona ed al governo di Asti è chiamato Luigi di Montjoie. Si ritira nei suoi possedimenti in Provenza: il vescovo di Vaison Guillaume de Passerat gli cede i pieni poteri sulle terre della diocesi.
1410
Apr. mag.FranciaBorgognaFrancia

A metà mese lascia la Provenza per unirsi con le truppe dei duchi di Berry, d’Orleans e di Bretagna, nonché con quelle dei conti di Clermont, d’ Alençon  e d’Armagnac (la lega di Gieu) per lottare contro i borgognoni. A metà maggio si trova a Blois al fianco del duca Charles d’Orleans.

Nov.FranciaCollabora con Jean Planterose, visconte di Caudebec, in una spedizione nella Bassa Senna. Il Caudebec viene accusato di essere venuto a patti con gli avversari della fazione armagnacca per essersi incontrato con il duca di Borbone.
1411FranciaAppoggia il conte di Vertus ed il conte d’Alençon; affianca il duca di Borbone nella sua spedizione in Normandia.
1412
Gen.FranciaPresenzia ad Orléans al consiglio del nuovo duca con Guillaume Le Bouteiller e Jean de Fontaines.
Feb.FranciaAi primi del mese Carlo d’ Orleans gli fa un dono del valore di 200 scudi.
Apr.FranciaMuore a metà mese in uno scontro contro le truppe del duca di Borgogna nei pressi di Villefranche, nel Beaujolais. Sposa Romana di Baschi.

 CITAZIONI

-“Etait tenu pour un des meilleurs capitaines. Qui portoit un tronçon de lance gros comme la cuisse d’un homme, et valoit mille hommes d’armes. Le meilleur capitaine des chretiens.”

-“Virum per ea tempora rei militaris peritissimum.” MANETTI

-“Bravo condottiere d’armi in que’ tempi.” VERCI

-“Consueto lungo tempo per Italia al mestieri dell’arme.” ARETINO

-“Riputato valentissimo uomo.” MORELLI

-“Che avea fama di valoroso.” LANCETTI

-“Vir fortissimus.” CRIVELLI

-“Summae rei praefectus, vir genere Aquitanicus, caeterum longa militia per Italiam cognitum.” SANT’ANTONINO

-“Latronum insignem ex Aquitania ducem.” BEVERINI

-“Secondo il suo contemporaneo Lapo Mazzei, Serres aveva fama di imprevedibilità e velocità, tanto che di lui si diceva che volasse..Secondo la storiografia ottocentesca italiana (Ricotti, 1844), egli fu soltanto uno degli ultimi (e non dei più celebri) capitani stranieri attivi nella penisola prima che, con il Barbiano, si imponessero le compagnie di italiani. la sottovalutazione di Ercole Ricotti contrasta con l’apprezzamento di Durrieu, la cui biografia di Serres (pure qui e là encomiastica) resta tuttora imprescindibile; la storia francese vide in lui un abile e valente guerriero che, attraverso il mestiere delle armi, seppe riscattarsi dal ristretto ruolo di semplice avventuriero cui pareva destinato. Anche Michael E. Mallett ne limita sbrigativamente la carriera, con un ” non particolarmente brillante”, ..ma forse a torto. Serres fu personaggio all’epoca sua non irrilevante, esponente non trascurabile di un periodo di transizione della storia militare italiana.” BARGIGIA

-“Ce qui excitait particulièrement l’admiration des contemporaines, c’était sa vigilance, son activité et sa prodigieuse habileté à dérober sa marche et à apparaitre tout à coup sur un point menacé par l’ennemi, alors qu’on le croyait à l’autre extremité du territoire..A ses qualités de soldat, Bernardon de Serres joignait une pieté sincére…Mais chez lui..comme la plupart des capitaines de l’époque, la nécessité de se faire obèir par des bandes de routiers indisciplinés  avait developpé une sévèrité poussée parfois a l’extreme…Bernardon de Serres était tenu pour un des melleurs capitaines armagnacs, lorsqu’il soccombe.” DURRIEU

-“Vir genere aquitanus, ceterum longa militia per Italiam cognitus.” BRUNI

-“Bernardone Guascone fortissimo capitano.” GIOVIO

Fonte immagine: wikipedia

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