BERNARDO D’ UTRI (Bernardo Dutti, Bernardo Dini)
+ 1444 (marzo)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività |
Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1430 | |||||
Gen. | Firenze | Lucca | 3 lance e 90 fanti | Toscana |
Con Cristoforo da Beffadi e Battista da Castello è assalito nel suo campo dai lucchesi. Assedia Collodi. Con la resa della località ha l’incarico di proteggere i fanti nemici che si sono arresi a patti e di indirizzarli a Firenze: interviene Antonello Ruffaldi, che svaligia i lucchesi e permette loro di recarsi dove vogliono. Nasce una rissa tra gli uomini delle compagnie in cui i suoi hanno la peggio. |
Feb. | Toscana |
Si sposta in Garfagnana. |
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Mar. | Toscana |
E’ segnalato tra Pescia, Montecarlo e San Niccolò. |
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1439 | Chiesa | 200 fanti | |||
1440 | |||||
Mar. | Venezia | Milano | Lombardia |
La stipula della sua condotta avviene a Venezia in Palazzo Ducale. |
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1441 | |||||
Sett. | Urbino | Rimini | Marche |
Agli stipendi di Federico da Montefeltro contro Sigismondo Pandolfo Malatesta. Con Matteo da Sant’Angelo e Riccio di Taranto soccorre il Montefeltro sconfitto a Montelocco; con gli altri capitani risolleva le file feltresche battendo i nemici. |
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Ott. | Marche |
Sempre con il Sant’Angelo, si impadronisce con un colpo di mano di San Leo. |
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1442 | |||||
Estate | Sforza | Chiesa Napoli | Lazio |
Viene inviato da Francesco Sforza alla guardia di Toscanella (Tuscania) con 700 fanti. Dalla località molesta le terre della Chiesa con 400 fanti; preda una grande quantità di bestiame nei territori di Corneto (Tarquinia), Canino e Viterbo e rivende 5000 pecore ai loro proprietari. |
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Sett. | Lazio ed Umbria |
Si trova ad Acquapendente con Antonio Vecchi; deporta ad Orvieto tutti gli abitanti sospettati di volere cedere Tuscania ai pontifici. Vi è un trattato nella città; 60 fanti della sua compagnia sono catturati dai rivoltosi. Gli abitanti hanno però presto paura delle conseguenze della loro azione e delle possibili rappresaglie degli sforzeschi. l’Utri riprende in mano la situazione e respinge un attacco portato da Ranuccio Farnese con molti abitanti di Viterbo, capitanati da Prencivalle Gatti. Due partigiani della Chiesa sono impiccati. Con il ritorno del Sarpellione a Tuscania, si dirige alla difesa di Acquapendente. Raggiunge con 300 fanti Proceno: vi è assediato da Angelo di Roncone e da Riccio di Taranto. |
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Ott. | Lazio |
Il Roncone e Riccio di Taranto sono richiamati nella marca d’ Ancona; il loro posto è preso da Antonio Rido, da Everso dell’ Anguillara, da Giovanni da Crema e da Biagio da Castel del Piano (2000 uomini). |
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1444 | |||||
Feb. | Chiesa | Lazio |
E’ costretto alla resa: esce da Proceno con i suoi uomini e passa agli stipendi dello stato della Chiesa. Si reca ad Acquapendente; è accusato di avere ordito una congiura per catturare Antonio Rido. E’ incarcerato a Proceno. |
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Mar. | Lazio |
E’ decapitato a metà mese nella rocca di Soriano nel Cimino. |
UNA CITAZIONE
-Terribile rapinatore di bestiami.