Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
BENEDETTO DA MONDOLFO (Benedetto Giraldi) Di Mondolfo.
Fratello di Tranquillo Giraldi.
- 1526 (novembre)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1509 | |||||
Mag. | Chiesa | Venezia |
| Romagna | Milita al servizio del duca di Urbino Francesco Maria della Rovere. Coglie in imboscata nei pressi di Russi Giovanni Greco; insegue i veneziani fin sulle porte di Ravenna. |
1510 | Chiesa | Francia |
| Emilia | Si muove nel modenese; ha l’incarico, con il Cardillo di catturare il legato pontificio, il cardinale di Pavia Francesco Alidosi, sospettato di tradimento; scopertolo sulla via di Rubiera, lo scorta a Bologna con una banda di cavalli leggeri. Si allontana, quindi, dal modenese con Collela Albanese a seguito della pressione dei francesi. Non manca di disturbare l’avanzata degli avversari. Cade da cavallo in una scaramuccia ed è catturato: è subito liberato in cambio del napoletano Carlo Gambacorta, fatto prigioniero dai feltreschi nella medesima occasione. |
1515 | |||||
Ago. | Chiesa | Francia |
| Romagna | E’ inviato dal della Rovere con 250 lance per unirsi con le truppe pontificie di Lorenzo dei Medici; giunto a Ravenna, è richiamato indietro perché il duca di Urbino, nel frattempo, ha deciso di abbandonare gli stipendi dello stato della Chiesa. |
1516 | |||||
……… | Urbino | Chiesa |
| Marche | Combatte i pontifici alla difesa del ducato di Urbino. Luogotenente del della Rovere, ha il compito con Filippino Doria della difesa del capoluogo con 800 fanti. |
Apr. |
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| Marche | Una sua sorella è catturata a Mondolfo da Orazio Baglioni allorché la città cade nelle mani degli avversari. |
Mag. |
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| Marche | Con Niccolò di Zonco (400 fanti) preleva l’artiglieria da Urbino per trasportarla al sicuro o, quanto meno, distruggere i pezzi che non possono essere trasportati. Sulla strada del ritorno è assalito a Badia ed a San Matteo da alcuni cavalli leggeri di Vitello Vitelli. Respinti i pontifici, può raggiungere Pesaro con l’artiglieria rimasta ancora nelle sue mani. |
1517 | |||||
Feb. | Comp. ventura | Chiesa |
| Romagna e Marche | Affianca il della Rovere alla riconquista del ducato di Urbino. Tocca Saludecio e da qui viene mandato in avanscoperta con alcuni cavalli: giunge a Castelcavallino, dove assale e disperde 300 fanti usciti da Urbino agli ordini del capitano spagnolo Zeo e di un capitano di Città di Castello. I due condottieri sono uccisi nel combattimento; il Mondofo viene ferito ad un fianco da un colpo di picca. |
1521 | |||||
Dic. | Comp. ventura | Chiesa |
| Marche | Segue il della Rovere in un nuovo tentativo di riconquista del ducato di Urbino. Inviato a Pesaro, viene accolto nella città; assedia la rocca che si arrende in pochi giorni. |
1524 | |||||
Mar. | Venezia | Francia |
| Lombardia | Appoggia sempre il della Rovere all’espugnazione di Garlasco. |
1525 | |||||
Ott. | Venezia |
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| Lombardia | Si trova a Crema allo scopo di supervisionare lo stato delle fortificazioni cittadine. |
1526 | |||||
Ago. | Venezia | Impero |
| Lombardia | Accompagna a Lambrate Ludovico Vistarini, impegnato in un duello con Sigismondo Malatesta. |
Nov. |
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| Lombardia | Affronta i lanzichenecchi di Giorgio Frundsberg. E’ ucciso nella battaglia di Governolo. |
CITAZIONI
-“Il più famoso e il primo cavallero/ c’habbia quel duca (Francesco Maria della Rovere) e di sua bella corte/ è un nuovo Alcide, il più francho guerriero/ non vede phebo il più costante e forte/ c’habbia la terra, il più fido e sincero/ non creò mai natura, e di tal sorte/ quel cavalliere de cui cantando ho detto/ da Mondolfo chiamato Benedetto.” CANDELFINO
Fonte immagine in evidenza: beniculturali.it , Stemma gentilizio della famiglia Giraldi Della Rovere. La simbologia dello stemma è giustificata dal fatto che Giovanni, Benedetto e Annibale Giraldi furono valenti uomini d’arme nel secolo XV; tra questi, Benedetto, detto Capitan Mondolfo, ottenne, grazie al suo valore militare e la sua fedeltà ai Della Rovere, di poter aggiungere al proprio cognome quello del suo signore