Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
BENEDETTO CRIVELLI Di Milano. Signore di Creola.
- 1516 (marzo)
Ano, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1512 | |||||
Gen. | Francia | Venezia | 500 fanti | Lombardia | E’ preposto alla difesa di Crema. |
Giu. | 400 fanti | Lombardia | Viene assalito in Crema dai veneziani. Subito 100 fanti disertano dalle sue file. E’ assediato nella città da Renzo di Ceri. | ||
Ago. | Lombardia | E’ catturato un uomo d’arme veneziano, Martino da Salerno, con il quale il Crivelli avvia le prime trattative di resa: ha anche colloqui con emissari del vescovo di Lodi Ottaviano Sforza, che agisce, al contrario, per conto del duca Massimiliano Sforza. L’uomo d’arme si presta alla duplice trattativa; rilasciato, si reca a Milano, ma per ordine del Ceri non riferisce al Crivelli le condizioni offertigli dagli sforzeschi per la resa. Nel contempo, il Crivelli entra in contrasto con Girolamo da Napoli (informato dallo stesso Ceri sulla sua volontà di farlo assassinare) ed è messo in cattiva luce da tale capitano nei confronti del governatore, il francese Durazzo: il Crivelli, accusa, a sua volta, di tradimento il rivale. Allorché viene a conoscenza da parte dei veneziani che Girolamo da Napoli ha l’intenzione di ucciderlo, lo previene nel suo disegno. Durante un’ispezione alla Porta Nuova gli fa sparare un colpo di archibugio da un suo soldato mentre due suoi alabardieri gli spaccano il cranio. Il Ceri continua nella sua politica di pressione e fa sapere al Durazzo che il Crivelli vuole consegnare i francesi agli svizzeri; suborna anche due caporali del capitano milanese con la promessa di maggiori condotte con i veneziani. Alla fine il Crivelli si decide: si impadronisce di una porta con il relativo bastione e fa puntare le artiglierie verso la rocca per convincere i francesi alla resa. Gli sono dati in ostaggio Mariano da Lecce e Giulio Manfrone in attesa che le sue richieste siano accettate dalla Serenissima: alla conclusione delle trattative il Durazzo ottiene un salvacondotto dai veneziani. Il Crivelli chiede il soldo per i suoi 400 fanti ed altri 7000 ducati. L’accordo finale contempla, inoltre, a suo vantaggio una rendita annua di 1000 ducati sui beni di alcuni ribelli di Padova; una casa nella stessa città (un palazzo già appartenente ai Bagarotti e sito presso la chiesa degli eremitani); 800 ducati di rendita da benefici ecclesiastici nel cremasco, nel bergamasco e nel bresciano per un nipote; la compagnia di 500 fanti alle stesse condizioni che gli sono state riconosciute dai francesi (100 ducati di provvigione), 1500 ducati per i suoi fanti (due paghe), il dazio del sale di Crema che già fa parte del suo stipendio, la grazia per due ribelli di Crema, i beni del ribelle Guido Pace Bernardi. | |||
Sett. | Venezia | Francia | Lombardia | Viene aggregato alla nobiltà veneziana. Il Ceri lo invia prima a Bergamo e poi a Brescia dove partecipa alle operazioni di assedio della città. E’ inserito con i suoi uomini nella seconda squadra di riserva che deve sostenere l’attacco alle mura. | |
Ott. | Veneto e Lombardia | E’ diretto a Padova ed a Venezia. Nell’attraversare il veronese alcuni fanti imperiali lo derubano dei carriaggi e di 500 ducati. Si reca nel Collegio dei Pregadi; è lodato dal doge Leonardo Loredan con parole di convenienza ed è accompagnato al suo alloggio dal cancelliere del Ceri. Prende parte ad una seduta del Gran Consiglio. Ritorna al campo: con la resa di Brescia nelle mani degli spagnoli, i suoi fanti entrano in discordia fra loro. | |||
Nov. | 500 fanti | Gli è dato il comando di 500 provvigionati. | |||
1513 | |||||
Gen | Veneto | Compare a Venezia in alcune cerimonie pubbliche a fianco di Gaspare da San Severino e di Malatesta Malatesta da Sogliano. A Padova gli viene dato il palazzo che appartiene a Bertuzzo Bagarotti vicino agli Eremitani, del valore di 3000 ducati, e nel contado i beni di Arturo Conte (il feudo di Creola nei Colle Euganei), che procurano una rendita di 1000 ducati. | |||
Mar. | Venezia | Spagna | 500 fanti | Veneto | Si allontana dal campo senza licenza del provveditore. Si reca a Padova per curarsi. La sua compagnia, che non riceve il soldo al momento dovuto, si sfalda. |
Giu. | 400 fanti | Veneto | |||
Lug. | Veneto | Alla difesa di Padova. Inquadrato nel colonnello di Babone Naldi, ha l’incarico della sorveglianza di un bastione. | |||
Ott. | Veneto | Partecipa alla battaglia di Creazzo dove ha modo di distinguersi per il suo valore. Riesce a salvarsi e rientra alla guardia di Padova con 230 provvigionati: ha ora il compito di custodire il tratto di mura dalla Saracinesca a San Giovanni. | |||
1514 | |||||
Mag. | 134 fanti | Veneto | |||
Ott. | Veneto | Affianca Bartolomeo d’Alviano alla conquista di Rovigo. Si reca a Venezia, si incontra con il doge e si lamenta per il ritardo nel pagamento della sua provvigione. | |||
Nov. dic. | Friuli e Veneto | A novembre è segnalato in Friuli. E’ spostato successivamente nel Veneto. A dicembre esce da Oderzo con Giovanni da Rieti per trasferirsi a Cavarzere ed a Arre. | |||
1515 | |||||
Feb mag. | Veneto | A Venezia in Collegio ed in Consiglio dei Savi. E’ affetto dalla lue. A maggio ospita nel suo palazzo di Padova, agli Eremitani, Renzo di Ceri. | |||
Lug. | 150 fanti | Veneto | |||
Ago. | Veneto e Lombardia | Lascia il campo di Este e segue Bartolomeo d’Alviano a Badia Polesine ed in Lombardia. | |||
Dic. | Veneto | La sua compagnia è alloggiata a Peschiera del Garda. Benedetto Crivelli si reca a Venezia. Gli viene revocata la condotta a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute. | |||
1516 | |||||
Mar. | Veneto | Ancora una volta a Venezia per chiedere il saldo di un suo credito di 400 ducati (gliene sono consegnati 100) e per riferire sullo stato delle fortificazioni di Padova. Rientra a Padova dove muore di mal francese. E’ sepolto a Creola, sulle rive del Bacchiglione, nella chiesa di Santa Maria del Carmine, fatta costruire dallo stesso Crivelli. Più tardi Alvise Pisani, suo successore nel feudo, commissionerà in suo onore un sarcofago, in marmo bianco di Carrara, sorretto da quattro colonne e con due pilastri al centro. L’opera è stata attribuita allo scultore lombardo Lorenzo Bregno |
CITAZIONI
-“Fu gran guerriero e Capitano.” MORIGI
-Epitaffio riportato nella sua tomba. “Benedicto Cribello Fortissimo Peditum Ductori Ob Eximia Eius In Rem Venetam. Magnis Muneribus Donato Simulo A Senatu Veneto In Patritium Ordinem Ascito Aloyis. Pisanus D. Marci Proc. Haeres Ex Test. Beneficium. Obiit Anno M.D.XVI”
Fonte immagine: Alicorno.com