BATTISTA DOTTO

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1866
Castello di Rovigo, mura perimetrali
Castello di Rovigo, mura perimetrali

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Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

BATTISTA DOTTO  Di Padova.

  • 1513 (ottobre)
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1500VeneziaMilano

Figlio naturale, è scacciato di casa dal padre Antonio. Irrompe nell’ abitazione paterna con alcuni sicari ed uccide il padre con un fratello ed una sorella. Si dà alla fuga ed al mestiere delle armi. Al campo della Serenissima ammazza un nipote di Lucio Malvezzi. Viene bandito dai veneziani.

1508ImperoVenezia
1509
Mag.ImperoVeneziaLombardiaLascia in fretta Milano. Raggiunge il campo veneziano e riferisce sui movimenti dell’esercito francese.
Lug.VenetoEntra in Padova con gli imperiali. Si reca probabilmente a Venezia e tratta con il Consiglio dei Dieci la resa della città.
1510
…………..VeneziaFranciaVenetoAl campo veneziano nel veronese. Opera al momento a sue spese.
Mag.Veneto

Si trova nei pressi di Poiana Maggiore, si trasferisce al campo di Brentelle, nei pressi di Padova, e da qui si muove con 20 balestrieri a cavallo verso Legnago per recare il denaro delle paghe alla locale guarnigione. A Badia Polesine gli è sbarrato il passo da 100 uomini d’arme e da 400 fanti; si rifugia tra mille difficoltà a Monselice ed al campo di Brentelle. Si collega, nei pressi di Bassano del Grappa, con alcuni stradiotti ed Andrea Capodivacca al fine di molestare i movimenti degli avversari. Il suo operato è lodato dal provveditore generale Andrea Gritti. A fine mese gli è ancora affidato l’incarico di entrare in Legnago con il denaro delle paghe: i due uomini, che devono portare nella località 1000 ducati, non riescono nella missione.

Giu.VeneziaFrancia Ferrara Impero200 fantiVeneto

Affianca Taddeo della Volpe, Meleagro da Forlì e Giovanni Greco per sorprendere vicino a Vicenza 600 cavalli usciti dalla città agli ordini di Federico e di Ludovico Gonzaga da Bozzolo. Gli è dato il comando di 200 fanti che hanno partecipato alla difesa di Legnago.

Ago.295 fantiVenetoEsce da Padova in missione di perlustrazione verso Vicenza. A Barbarano Vicentino.
Sett.VenetoRaduna truppe nel vicentino.
Ott.VenetoLascia Montagnana con la sua compagnia.
1511
Mar.VenetoSi muove lungo le rive del Po.
Mag.300 fantiVeneto

Ha l’incarico di deviare le acque del Po nei pressi di Castelnuovo. Gli abitanti si ribellano; lo costringono alla fuga facendolo desistere dal suo obiettivo.

Ago.225 fantiVenetoAlla guardia di Treviso con i provveditori. nella città prende alloggio nella piazza del vescovado.
Ott.VenetoVuole abbandonare il mestiere delle armi. la sua compagnia viene licenziata.
1512
Feb.397 fantiVenetoRiprende la vita militare. E’ spedito alla difesa dei borghi di Vicenza.
Mar.Friuli
Ago.380 fantiVeneto

Il capitano estense Giulio Tassoni si impadronisce di Rovigo. Battista Dotto esce da Padova, dove si è ritirato dopo la tregua con gli imperiali, per contrastare gli avversari. Raccoglie nei suoi possedimenti di Noventa Padovana 380 fanti, attraversa l’Adige ed in breve recupera il Polesine.

Sett.Veneto

Rimane alla guardia di Rovigo.  La compagnia, composta di volontari, viene sciolta. Si reca a Venezia ed è richiamato nel vicentino.

1513
Mag.VeneziaSpagnaVenetoRaccoglie truppe nel vicentino.
Giu.400 fantiVeneto

Alla guardia di Vicenza;  ad ogni uomo della sua compagnia è dato un ducato a testa. Si colloca a Tavernelle con Giampaolo Manfrone per controllare i movimenti degli spagnoli: il suo operato merita gli elogi del provveditore Niccolò Vendramin. Agli ordini di Giampaolo Baglioni prende parte all’ espugnazione di Legnago: è il primo a salire sulle mura della rocca, che viene conquistata in un’ora con l’uccisione di 85 dei 150 difensori (8 feriti tra le truppe della Serenissima). I fanti spagnoli, prima di arrendersi, danno alle fiamme munizioni per un valore di 4000 ducati. 5 pezzi di artiglieria francese e 40 archibugi cadono, viceversa, nelle mani dei veneziani.

Lug.270 fantiVenetoA Padova. Uomini della sua compagnia uccidono in una rissa alcuni fanti romagnoli. Battista Dotto viene trasferito a Treviso.
Sett.VenetoBartolomeo d’Alviano lo destina alla difesa del Friuli. Lascia Treviso, giunge a Mestre ed è richiamato indietro per l’avvicinarsi degli avversari.
Ott.Veneto

Partecipa alla battaglia di Creazzo. Il suo corpo è trovato nel Retrone con la testa rotta e la mano destra tagliata da un colpo di alabarda. In suo onore è coniata una medaglia di A. Guazzalotti. Amico di Andrea Gritti.

 CITAZIONI

-“Homo di tanto valor e virtù nello mestiero delle armi quanto alchuno altro chi fusse sopra la terra.” Da una cronaca riportata dal FRATI

-“Uomo forte.” BEMBO

-“Vir summae audaciae, et validissimi corporis, excellentisque virtutis, et ad omnia militiae munia promptissimus.” SCARDEONE

-“Valentissimo homo.” SANUDO

-Alla battaglia di Creazzo “Battista  con la ronca in man,/ entrò con tanto ardir fra quella turbba/ che fra lor parse un novo hetor troiano/ e tutta la sbaraglia, e la disturbba/ troncando a chi la testa, a chi la mano/ sì che quasi in un punto la conturbba/ né trova alcun che li mostri la fronte/ tanto eran le sue braccia al ferir pronte./…/ El primo che fu morto ritrovato/ de ditti capi fu battista dotto/ ch’era ne l’armi sì forte, e pregiato./ La morte di costui, ch’el capo rotto/ havea per mezzo, e la man dritta monca/ da qualche horribil alabarda, o ronca.” DEGLI AGOSTINI

-“Valoroso huomo.” PECINALI

Fonte immagine in evidenza: wikimedia

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