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BALDASSARRE DA OFFIDA (Baldassarre Baroncelli) Di Offida.
1380 ca. – 1437
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
………….. | Offida | Ascoli Piceno | Marche | Ha le sue prime esperienze militari nelle guerre contro Ascoli Piceno. | |
………….. | Napoli | Milita agli stipendi del re di Napoli Ladislao d’Angiò. | |||
1423 | |||||
………….. | Re d’Aragona | Napoli | Abruzzi | Ricopre il ruolo di luogotenente nella compagnia di Ardizzone da Carrara. Alla guardia dei feudi di Conte da Carrara siti nel teramano. | |
Ott. | Abruzzi | Luogotenente di Obizzo da Carrara a Controguerra ed a Torre al Tronto. Concede in affitto ad alcuni abitanti di Castagneto un mulino in contrada Lalenata presso Vezzola. | |||
1426 | |||||
Ago. | In proprio | Ascoli Piceno | Abruzzi | E’ assediato nel castello di Controguerra (pervenuto in suo potere all’indomani della caduta dei carraresi) dagli ascolani guidati da Giovanni Guglielmo Guiderocchi. Controlla sempre Torre al Tronto a nome di Gentilina Migliorati, moglie di Obizzo da Carrara. | |
1428 | Chiesa | Emilia | Agli stipendi dei pontifici. E’ nominato capitano della montagna bolognese. | ||
1433 | |||||
Dic. | Chiesa | Milano | 180 fanti | Lazio | Ottiene dal papa Eugenio IV l’incarico di capitano della guardia inferiore e di vicecastellano di Castel Sant’ Angelo a Roma. Reprime un tumulto dei romani. |
1434 | |||||
Mag. | Chiesa | Fortebraccio | Lazio | Ha ora il comando del presidio di Castel Sant’ Angelo. I romani si ribellano al pontefice: Baldassarre da Offida finge di accordarsi con i rivoltosi; al termine dei colloqui cattura 11 cittadini tra i quali vi è anche il condottiero Giacomo da Roma. | |
Ott. | Lazio | E’ assediato in Castel Sant’Angelo. Entra in suo soccorso nel borgo di San Pietro Orso Orsini con molti cavalli e fanti; dopo alcuni giorni è superata la resistenza di Porta Settimiana. Baldassarre da Offida può così uscire dalla fortezza ed impadronirsi con un colpo di mano del Campidoglio. | |||
1435 | |||||
Gen. | Lazio | Viene nominato senatore di Roma. Mantiene questo incarico fino alla fine di novembre. | |||
Ott. | Emilia | A seguito della pace con i viscontei è inviato a Bologna con il nuovo governatore della città, il vescovo di Concordia Daniele da Treviso. E’ nominato podestà di Bologna; 200 fanti fanno parte della sua guardia personale. | |||
Dic. | Emilia | Requisisce le armi tenute nella casa di Giacomo dalle Corregge e di altri partigiani dei Canedoli e le fa portare nel suo palazzo; fa decapitare Antongaleazzo Bentivoglio ed impiccare Tommaso Zambeccari nella sala del re Enzo. | |||
1436 | |||||
Gen. | Emilia | Condanna a morte il cancelliere di Antongaleazzo Bentivoglio, Cola d’Ascoli, con l’accusa di avere cercato di consegnare Bologna ai viscontei: per dimostrare ai bolognesi di essersi comportato in modo corretto nei confronti del Bentivoglio e dello Zambeccari fa avere a Cola d’Ascoli la grazia dal pontefice. | |||
Giu. | Chiesa | Forlì | Romagna | Affianca Francesco Sforza all’assedio di Forlì. Diffida dell’operato di tale condottiero. | |
Lug. | Chiesa | Cunio | Romagna | Assale Lugo alla testa di milizie che gli sono fornite in gran parte dallo stesso Sforza. | |
Ago. | Emilia | Francesco Sforza gli richiede la disponibilità delle truppe fornitegli per l’azione contro Lugo: l’Offida trama contro il condottiero ed incita Niccolò Piccinino ad assalirlo. | |||
Sett. | Chiesa | Sforza | Emilia | Con Pietro Giampaolo Orsini cerca di fare uccidere a tradimento a Ponte Poledrano (Bentivoglio) Francesco Sforza; vi colloca in agguato alcuni arcieri. Lo Sforza, avvertito la sera precedente dell’insidia dal cardinale di Capua, non si presenta al luogo convenuto. L’Offida lascia allora Bologna, si porta a Budrio e vi raccoglie numerosi contadini per prendere alla sprovvista il capitano rivale. Sosta alla Riccardina; è vinto dagli avversari capitanati dal Sarpellione. Fugge a Budrio; viene assediato nel castello: gli abitanti si ribellano, viene catturato mentre tenta di nascondersi travestito da donna. Cosparso di farina, è condotto a Cotignola dove confessa le insidie portate ai danni dello Sforza. Il condottiero lo fa condurre a Fermo. E’ incarcerato nella rocca del Girifalco ed è preso in custodia da un ex servitore di Antongaleazzo Bentivoglio. | |
1437 | Marche | Muore colpito da una tegola fattagli cadere sulla testa; per altri è impiccato; per altre fonti ancora, viene avvolto nudo in una pelle di bue e sotterrato con tutto il corpo tranne la testa. |
CITAZIONI
-“Huomo crudelissimo et assai favorito dal papa..Era huomo maligno et superbo et ambitioso, teneva le stanze tutte di finissimi panni di razza (arazzi) adobbati et il pavimento tutto coperto di panni et quando dava udienza voleva che gl’huomini gli parlassero ginocchioni sin tanto che egli gli accennava si levassero in piedi; quando nel pubblico cavalcava, facevasi menar dietro un cavallo carico di funi per ispaventare il popolo et quando parlava sempre minacciava di morte crudelissima, talmente che tutti del fatto suo si tremavano.” GHIRARDACCI
-“Virum crudelem et homicidiarium.” ANNALES FOROLIVIENSES
-“Malo vir ingenio.” BIONDO
-“Huomo molto rigido, crudo, sença alchuna pietade e massimamente gholioxo de fare degl’omini e del çitade de Forlì grandissima vendetta de tutti quigli i quali avessero nome de ghibelini.” G. DI M.PEDRINO
-“Crudelis et hominum carnifex.” BURSELLI
-“Molto crudele et tiranno, et a molti cittadini tolse asaissimi denari; et era sì gran mestro cum lo papa, che quel ch’el fazeva non era homo né cardinale che havesse ardimento de dire alchuna chosa; et non se anitava dalla zentura in zoxo.” CORPUS CHRONIC. BONOMIENSUM
-“Sagacissimo e astutissimo huomo.” PELLINI
-“Aspectu despicabilis, sed animo audacissimus, iustitiam populo ministrabat secundum aequitatem cordis sui magis, quam secundum iura. Et ut callidus, amicus sibi et familia res fecit magnis et notoriis sceleribus irretitos, ea intentione (ut potuit) ut alios malefactores per eos notificatos extingueret.” SANT’ANTONINO
-“Audace e troppo pronto servidore d’Eugenio IV.” COLUCCI
-“In brevi mesi ebbesi adorna un’abitazione poco meno che da principe; che camminava sopra molti tappeti, e fra mura adorne d’arazzi d’aurati ornamenti, di preziosissimi arredi; che non dava udienza ai cittadini di Bologna se prima non s’inchinavano a lui, umili e prostrati come innanzi al pontefice.” MUZZI
-“Uomo di gran fortuna, ardire ed avvedimento politico e guerresco.” BELIARDI