ASTORRE BAGLIONI

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Porta Crucia, Perugia
Porta Crucia, Perugia

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Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

ASTORRE  BAGLIONI  Di Perugia.

Fratello di Morgante Baglioni e di Gentile Baglioni, cugino di Giampaolo Baglioni e di Simonetto Baglioni. Genero di Giovanni Colonna.

  • 1500 (luglio)
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attivitàAzioni intraprese ed altri fatti salienti
1479NapoliFirenzeToscanaMilita agli stipendi del re di Napoli Ferrante d’Aragona. Catturato dai fiorentini, viene quasi subito liberato.
1482
Feb.UmbriaA Perugia. Con Filippo Baglioni ferisce alla tempia Guido Ranieri.
Mag.Umbria

Sempre a Perugia, si azzuffa con gli Oddi  in occasione di una tregua indetta tra la sua famiglia e quella rivale. Rimane ferito ad una gamba da un verrettone.

1485
Feb.Veneto

Partecipa a Venezia ad una grande giostra organizzata in piazza San Marco da Roberto da San Severino. Si batte con Antonio Maria da San Severino; al termine del torneo gli sono regalate una veste d’oro foderata di zibellino ed una collana, pure d’oro, del valore di 150 ducati. Presenzia, pure, alla cerimonia nella quale vengono consegnati a Giulio Cesare da Varano il bastone e lo stendardo di governatore generale della Serenissima. Nell’occasione il Baglioni viene armato cavaliere.

1486
Ott.NapoliAgli ordini del duca di Calabria Alfonso d’Aragona.
1488
Lug.UmbriaA Perugia. Rende omaggio a Franceschetto Cybo, figlio del papa Innocenzo VIII.
1491
Mag.PerugiaOddi  FolignoUmbria

Contrasta gli Oddi, riporta alcune vittorie sugli avversari in un’ aspra guerriglia.  Assedia Passignano sul Trasimeno; alla fine i folignati liberano il castello ed i Savelli battono i perugini a Corciano.

Giu.UmbriaRinsalda la supremazia dei Baglioni in Perugia con l’approvazione del pontefice.
……………..Napoli
1493
Gen.NapoliFranciaUmbriaCon l’avanzata delle milizie francesi verso Roma rientra a Perugia per Porta Sole.
1494
Feb.FirenzeUmbriaOrganizza a Perugia, a Porta San Pietro, una grande festa.
……………..PerugiaOddi  AssisiUmbria

Abbandona gli stipendi dei fiorentini per ritornare a Perugia. Con Morgante e Giampaolo Baglioni affronta gli Oddi, Jacopo Fiumi ed Alessandro da Sterpeto rientrati in Assisi con l’aiuto del duca di Urbino Guidobaldo da Montefeltro e del signore di Pesaro Giovanni Sforza. Si accorda  presto con gli abitanti di Assisi e con il commissario pontificio.

…………….NapoliFrancia
AutunnoPerugia        TodiFuoriusciti Assisi ChiaravalleRomagna Umbria

Fa in modo che il duca di Calabria Ferdinando d’Aragona imprigioni il fuoriuscito perugino Giulio Cesare da Perugia, suo cognato, militante anch’egli con gli aragonesi: quest’ ultimo è liberato poco dopo. Richiamato nel perugino, combatte Jacopo Fiumi ed Alessandro da Sterpeto che continuano a devastare il territorio di Assisi. Sventa una loro imboscata alle porte della città in uno scontro in cui tra gli avversari rimangono uccisi 60 uomini. Di seguito con il cugino Giampaolo passa alla difesa di Todi. Si muove in soccorso di Ludovico e di Giovanni degli Atti, minacciati dai francesi e dai Chiaravalle (Vittorio, Altobello, Pier Bernardo, Girolamo ed Ettore di Canale). Respinge i nemici. Entra in disputa con gli Atti per la cattura di Ettore di Canale, fatto prigioniero dai suoi uomini. Abbandona la città.

Nov.Umbria

Con i congiunti Giampaolo e Simonetto sorprende e svaligia a Mercatello di Monte Biviano Vecchio alcuni francesi di scorta ad un convoglio che trasporta  il denaro destinato alle paghe di loro funzionari.

1495
Mar.PerugiaOddi  Urbino SienaUmbria

Gli Oddi irrompono nel perugino. Con il cugino Giampaolo, alla testa di 800 uomini tra fanti e cavalli, lascia Perugia per la Porta di Santa  Susanna alla notizia che Passignano sul Trasimeno sta per cadere nelle mani degli avversari con l’aiuto duca di Urbino. Con Girolamo dalla Penna punta verso il lago; attacca e mette in fuga gli Oddi che si sono imbarcati su alcuni navigli carichi di vettovaglie: molti uomini annegano e molti sono fatti prigionieri per essere condotti a Perugia. Astorre Baglioni si reca a Corciano; con i congiunti Giampaolo e Simonetto ottiene a patti Mantignana, Ponte Pattoli e Colummella  che vengono messe a sacco.

Giu.UmbriaAssedia Fratta Todina. Rimane ferito nel corso di uno scontro.
Lug.FranciaVeneziaEmiliaPartecipa alla battaglia di Fornovo nel cui corso è fatto prigioniero.
Ago. sett.PerugiaOddi  FolignoUmbria

Affronta ancora le milizie degli Oddi. Queste, capitanate da Troilo Savelli, si accampano nei pressi di Corciano all’Osteria dell’ Olmo. I perugini, agli ordini suoi e di Giampaolo, si attendano a poche centinaia di metri nel piano di Massiano. Nonostante la sua superiorità numerica il Savelli non osa attaccare gli avversari. L’assalto avviene nottetempo dopo che i fuoriusciti sono riusciti ad entrare in Perugia attraverso la Porta di Sant’Andrea. Ai primi rumori Astorre Baglioni interviene in soccorso di Simonetto Baglioni che, per primo, si è gettato contro i nemici. Le vie di accesso alla piazza sono state fatte chiudere in precedenza da grosse catene;  grosse pietre sono state fatte collocare sempre da Giampaolo Baglioni sui tetti delle case che costeggiano la via di accesso alla piazza stessa. La cavalleria dei fuoriusciti è bloccata nella sua marcia dalle catene.  Con Giampaolo  Baglioni, Carlo Baglioni e Girolamo dalla Penna costringe i fuoriusciti a ritirarsi. Gli avversari ripiegano.  Esce da Porta Borgnia con pochi cavalli ed insegue i fuggitivi: si scontra con costoro sul piano di Massiano, uccide Agamennone degli Arcipreti, che in precedenza lo ha ferito, e bracca i fuoriusciti sino a Corciano. Molti prigionieri, abitanti di Corciano e di Foligno, sono impiccati sulle mura di tale castello; altri sono fatti gettare in Perugia dalle finestre del Palazzo dei Priori. Fa riposare i suoi uomini e, con Giampaolo  Baglioni, si dirige verso Foligno devastandone il contado. Bombarda il castello di Gualdo Cattaneo, dove è raggiunto da Virginio Orsini.

Nov.UmbriaDopo una serie infruttuosa di attacchi a Gualdo Cattaneo abbandona il campo.
1496
Feb.NapoliFrancia60 lanceAgli stipendi del re di Napoli Ferdinando d’Aragona.
PrimaveraPerugiaAssisiUmbriaCerca di entrare in Assisi. Ne viene respinto da Jacopo Fiumi e da Alessandro da Sterpeto.
Mag.FirenzeSiena Pisa70 lanceToscanaAffronta Giovanni Savelli al ponte di Valiano con bernardino e Ludovico da Marciano. Induce il capitano avversario a ritirarsi.
……………..Umbria e Toscana

Si ferma per qualche tempo in Perugia per superare i postumi di una malattia; guarito, riprende la guerra e mette in fuga Giovanni Savelli.

Dic.ToscanaCon Ranuccio da Marciano stringe da vicino i pisani.
1497
EstatePerugiaAssisiUmbria

Assale ancora in Assisi il Fiumi; si impossessa di numerosi castelli del contado e distrugge i raccolti del territorio. Si accampa intorno al Palazzo di Cambio a tre miglia dalla città, bombarda il castello, ne ottiene la resa a discrezione da parte dei difensori e lo fa saccheggiare. Stringe d’assedio Assisi, sempre più afflitta dalla mancanza di vettovaglie. Ritorna a Perugia ed al campo rimane il cugino Giampaolo.

…………….VeneziaFirenzeToscanaE’ inviato dai veneziani in soccorso dei pisani.
1498
Mar.Toscana

Chiede al capitano generale Niccolò Orsini il permesso di occupare Cortona con la sua compagnia e 600 fanti; si impegna di rimanerne alla difesa per dodici giorni fino all’arrivo di rinforzi.

Ago.VeneziaFirenze150 lanceUmbria

Per favorire il rientro di Piero dei Medici in Firenze ritorna agli stipendi della Serenissima con i parenti Carlo e Grifonetto. Gli è concessa una provvigione annua di 800 ducati; la ferma viene stabilita in un anno, più uno di rispetto. Gli è chiesto di dare il passo alle truppe di Guidobaldo da Montefeltro che si stanno muovendo da Gubbio e di preparare ad esse gli alloggiamenti.

Sett.UmbriaSu istigazione del capitano generale avversario, Paolo Vitelli, non vuole affrontare i fiorentini se prima non gli siano saldate le paghe (1000 ducati).
Ott.Romagna Toscana

Raggiunge Rimini con Carlo Baglioni; da qui si sposta, sempre lentamente, verso il Casentino dopo avere ricevuto 6000 ducati. Tocca San Mauro Pascoli con 56 uomini d’arme e segue Bartolomeo d’Alviano contro Poppi dove tenta di entrare tenendo aperta la porta con la spada. Alla difesa di Bibbiena.

Nov.Toscana

Con Carlo Orsini respinge un assalto portato a Franzola da Giampaolo Baglioni; minaccia di non muoversi se prima non gli siano saldate le sue spettanze.

Dic.Toscana e Marche

Cade da cavallo ferendosi tanto gravemente da rimanere bloccato tutto il mese. Si ritira con gli altri Baglioni a Casteldelci, impaurito, quasi fosse stato messo in fuga.

1499
Gen.Marche Toscana  Romagna

E’ segnalato ancora a Casteldelci con Taliano da Carpi, Annibale Bentivoglio, Giampaolo Manfrone e Giacomazzo da Venezia. Avuti 600 ducati a fronte di paghe arretrate, si offre di scortare con la sua compagnia 400 fanti inviati in soccorso dei difensori della Verna. Raggiunge Verghereto con Melchiorre Ramazzotto per proteggere un convoglio che deve trasportare rifornimenti e denari alle guarnigioni più avanzate; è attaccato dai fiorentini mentre sta scortando il commissario veneziano Marco di Santi. Costui è catturato ed il Baglioni è posto in fuga con i suoi uomini. Si congiunge con Melchiorre  Ramazzotto e sconfigge   Francesco da Montedoglio e Giannotto Francese. E’ impiccato un suo messaggero sorpreso  a Pieve Santo Stefano.

Feb.Romagna e Marche

Solleva nuove proteste per il ritardo delle paghe; con Carlo Orsini soccorre in Verghereto la compagnia di Giampaolo Manfrone che si trova in difficoltà. Rientra a Casteldelci dove Niccolò Orsini gli affida l’incarico di raccogliere 200 fanti.

Mar.ToscanaScontento della situazione complessiva invia a Venezia un suo ambasciatore per riscuotere il denaro di cui è creditore.
Mag.ToscanaE’ licenziato in anticipo dai veneziani con Carlo e Grifone Baglioni.
Ago.Chiesa400 lance e 100 fantiRomagna
1500
Giu.UmbriaSi sposa a fine mese in Perugia con Lavinia Colonna, figlia del signore di Palestrina Giovanni. La sposa proviene da Campugnano; le vengono incontro a suon di trombe, tamburi e pifferi i gentiluomini di Perugia e gli ambasciatori inviati da molte località dell’Umbria come Città di Castello, Foligno, Assisi, Todi, Amelia, Nocera Umbra Norcia, Cascia, Trevi, Bevagna, Montefalco, Bettona, Spello, Cannara, Castel della Pieve e dalle Marche quelli di Arcevia. Durante i festeggiamenti Giulio Cesare da Varano spinge Grifone e Carlo Baglioni a proseguire nella loro congiura ai danni dei figli di Guido e di Rodolfo Baglioni.
 Lug.PerugiaBaglioniUmbriaColto senza armi, è ucciso con una ferita al petto, mentre sta dormendo, da Filippo Baglioni e da Ottaviano della Cornia. Il suo cuore è estratto dal petto e  preso a morsi dagli avversari; il cadavere è trascinato per le scale  del palazzo ove abita e viene gettato nudo per strada. Il corpo di Astorre Baglioni è portato prima nell’ospedale della Misericordia e poi nella chiesa di San Francesco dove si svolgono i suoi funerali e dove è, infine, sepolto con il padre Guido ed il fratello Gismondo. Biografia di Lodovico Sensi. Astorre Baglioni è citato ne “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde.

CITAZIONI

-“Homo pratico ne l’arte del soldo.” MATARAZZO

-“Il Baglioni fu un buon soldato di mestiere, ma sarebbe eccessivo definirlo un grande capitano, e meno che mai ritenerlo animato da un vero sentimento nazionale italiano. Al vertice, insieme al padre Guido e allo zio Rodolfo, della vita pubblica perugina, egli adottò quel magnifico stile di vita dei signori dell’età sua, su cui tanta influenza ebbero gli ideali classici degli umanisti. Sotto questo profilo ben meritò l’attenzione del Burckhardt, che colpito dalla grandiosità della rappresentazione fattane dal cronista Maturanzio, lo vorrebbe ispiratore di Raffaello per il celeste guerriero della “Cacciata d’Eliodoro”.” ABBONDANZA

-“Fu uno de’ più illustri Capitani del suo tempo.” VERMIGLIOLI

-Con Giampaolo Baglioni “Erano dei temerari sprezzanti del pericolo, che senza troppi calcoli mettevano a repentaglio la loro vita per difendere i loro beni, il prestigio del casato o vendicare qualche torto subito. Ben diversa era il loro comportamento quando combattevano come mercenari al servizio di altri potenti. Allora contava il soldo, la paga, la roba e il bottino. Sempre pronti a cambiare condotta per un ritardato pagamento o perché altri offrivano somme maggiori e da amici si trasformavano in nemici.” GIUBBONI

-Per il suo omicidio “La fama de’ Baglioni andò macchiata per questi atti di crudeltà efferata: allo spettacolo inorridirono tutti: e le città vicine godettero come di cosa che loro portasse salute. Iacopo Antiquari, che viveva nella corte di Lodovico il moro duca di Milano, scriveva lettere di condoglianza per tanti disastri che la patria sua travagliavano e svergognavano.” FABRETTI

Immagine: https://it.wikipedia.org/wiki/Astorre_Baglioni_(di_Guido)#/media/File:Stemma_Baglioni.png
Fonte immagine in evidenza: wikimedia

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