ARRIGO CASTRACANI

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Castello di Piagnaro (Pontremoli)
Castello di Piagnaro, Pontremoli

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Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

ARRIGO CASTRACANI  (Arrigo degli Antelminelli) Ghibellino. Signore di Lucca, Monteriggioni, Montignoso e Pontremoli.

Figlio naturale di Castruccio Castracani, fratello di Valeriano Castracani, cugino di Francesco Castracani, genero di Rolando dei Rossi.

1304 – 1356 (febbraio)

Arrigo Castracani degli Antelminelli
Stemma della famiglia Castracani degli Antelminelli
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1320LuccaFirenzeToscana

Milita agli ordini del padre Castruccio. Con Gialdo Sismondi tenta invano di opporsi a Buggiano all’ avanzata di Guido della Petrella in Val di Nievole. E’ costretto a rientrare a Lucca.

1323
Sett.ToscanaAcquista a Pontremoli la metà di un palazzo.
1324ToscanaFa edificare a Pietrasanta la Rocca Arrighina e la Rocca Ghibellina.
1325
Giu.LuccaFirenzeCapitano g.leToscanaE’ nominato dai lucchesi, nella piazza di San Michele, capitano generale.
Sett.ToscanaPrende parte alla battaglia di Altopascio. E’ inserito all’avanguardia alla testa di 1000 uomini.
Nov.ToscanaEntra in Lucca con il fratello Valeriano al seguito del padre: entrambi sono armati con armi splendenti ed indossano sopravvesti turchine con ricami d’argento.
1328
Gen.Toscana

Si trova a Pistoia con il fratello Valeriano allorché la città viene recuperata dai fiorentini comandati da Filippo di Sangineto. Si ritira nella fortezza cittadina di Bellaspera;  da qui ripara a Serravalle Pistoiese con la perdita di molti uomini tra morti e prigionieri. A fine mese è costretto ad abbandonare la località.

Sett.CastracaniPisa ImperoToscana

Muore di febbri il padre in Lucca. Il suo decesso è tenuto nascosto per una settimana. Quando il fatto viene ufficializzato il Castracani percorre con la cavalleria le città di Lucca e di Pisa;  sconfigge, inizialmente, i pisani ovunque tentino di resistergli. Torna, indi, a Lucca ed organizza i funerali di Castruccio. Il vicario imperiale di Pisa, Neri della Faggiuola, lo costringe ad abbandonare Pisa. I soldati dell’ imperatore derubano di 10000 fiorini la vedova del padre. Il Castracani si sposta a Pistoia; con il favore dei Vergiolesi, dei Chiarenti e dei Tedici tenta di farsi riconoscere la signoria della città. Viene in suo soccorso il signore di Altopascio che occupa con la forza la piazza ed il Palazzo degli Anziani. Gli imperiali si oppongono alle sue ambizioni: 400 tedeschi, coadiuvati dai Panciatichi e dai Gualfreducci, sconfiggono il signore di Altopascio e lo obbligano ad abbandonare Pistoia con i Castracani. Si rifugia a Pontremoli di cui è signore con i famigliari. Gli abitanti si ribellano a causa del suo mal governo e lo assediano nel castello di Piagnaro. I maggiorenti offrono la signoria della città al suocero Rolando dei Rossi: costui accetta ed ottiene la resa di Arrigo Castracani dietro l’offerta di 1000 fiorini. Si dirige alla volta di Parma con il suocero.

Ott.Toscana

L’imperatore Ludovico il Bavaro gli toglie anche la signoria di Lucca e di Pontremoli; con il fratello Valeriano ottiene il castello di Monteriggioni ed una rendita annua di 4000 fiorini.

1329
Lug.CastracaniFirenzeToscanaSi accorda con alcuni esponenti della fazione ghibellina per sollevare Montecatini.
Dic.CastracaniLuccaToscanaGherardino Spinola acquista Lucca da Marco Visconti. Il Castracani con l’appoggio di alcuni cavalli tedeschi tenta invano di impadronirsi della città.
1331
Sett.CastracaniLuccaEmilia ToscanaNella primavera Lucca perviene in potere di Giovanni di Boemia. Il Castracani cerca di approfittare dello scontento degli abitanti a causa della venalità dei funzionari imperiali. Lascia Parma, dove vive da tempo, ed a fine mese entra nella località con gli aderenti della sua  fazione. Sono dati alle fiamme gli archivi comunali. Dopo due giorni Giovanni di Boemia rientra in Lucca per la fortezza Augusta (controllata dai suoi sostenitori) e riafferma il suo dominio  nella località. Arrigo Castracani viene bandito con i suoi aderenti. Si rifugia a Barga.
1332ToscanaAssediato in Barga, deve cedere dopo alcuni mesi.
1333
………….EmiliaA Parma, con il fratello Valeriano, come ostaggio alla corte dell’imperatore Giovanni di Boemia.
Sett.CastracaniLuccaToscana

Fugge da Parma ed entra in Lucca; si rende conto che non può tenere la città nelle sue mani e la restituisce a Carlo di Boemia. Ne è nominato nomina  vicario imperiale Marsilio dei Rossi. Arrigo Castracani si rifugia in Garfagnana.

Ott.ToscanaI ,lucchesi gli tolgono ogni bando a condizione che ceda alcuni castelli, ancora in suo possesso, al vicario imperiale.
1337Toscana

I lucchesi riconoscono a lui ed ai suoi fratelli una provvigione annua di 3600 fiorini che egli riscuote fino a tutto il giugno del 1341.

1341
Giu.PisaVerona FirenzeToscanaCombatte gli scaligeri signori di Lucca.
Ago.Toscana

E’ spogliato dei suoi beni e viene dichiarato ribelle da Bonetto da Malvicina e da Frignano da Sesso. Si porta a Ponte a Moriano con Francesco Castracani; ottiene per trattato, dopo tre giorni di assedio, il castello di Cerruglio (Montecarlo);  si collega con i pisani. Prende la strada per Lucca ed assedia Porcari che conquista dopo undici giorni. Punta, infine, sul capoluogo.

Ott.Toscana

Si scontra sotto Lucca con i fiorentini comandati da Maffeo da Pontecarali: catturato in un primo momento dagli avversari, è liberato dall’intervento di Ciupo Scolari.

1342
Ott.CastracaniPisaToscana

E’ scacciato da Pisa  come perturbatore e ribelle. I suoi beni sono confiscati e concessi a Chiello, Giovanni, Lando e Lemmo di Poggio. Il signore di Milano Luchino Visconti gli invia alcune schiere in soccorso con le quali scorre nel pisano e nel lucchese con il fratello Valeriano.

1343
…………..MilanoPisaToscana

Il signore di Milano Luchino Visconti lo agevola in un nuovo tentativo su Pisa; si reca in Toscana e sostiene con una congiura le mire di Giovanni Visconti da Oleggio. La cospirazione cui prende parte il fratello Valeriano ed altri nobili pisani delle consorterie dei Lanfranchi, dei Gualandi e dei Gaetani è scoperta. Gli Anziani di Pisa ne vengono a conoscenza e ne fanno arrestare il capo, Francesco Sampanti. Costui svela il nome dei congiurati. Arrigo Castracani è imprigionato e dichiarato ribelle. Viene condannato al carcere a vita; perora con energia la sua causa il signore di Milano ed egli viene liberato.

Sett.Capitano g.leToscana

E’ nominato dai viscontei capitano generale; con il fratello e 24 connestabili tedeschi muove in aiuto del vescovo di Luni, Antonio Fieschi, assediato in Pietrasanta dai pisani. Si attenda presso il campo nemico che gli blocca il passo: i capitani viscontei si rifiutano di assalire i pisani che si sono trincerati in un campo fortificato.

Dic.Lombardia

E’ costretto a rientrare a Milano: riferisce quanto accaduto a Pietrasanta a Luchino Visconti: il signore di Milano convoca tutti i connestabili tedeschi. A Milano si recano 14 condottieri che sono tutti decapitati; gli altri  si salvano con la fuga.

1344
…………..Toscana

Con il fratello Valeriano assale ancora i pisani. Prende al suo soldo molti tedeschi che hanno militato nella “Grande Compagnia”; i pisani rafforzano con steccati e bertesche Motrone, Rotaro, Pietrasanta e Sarzana e vi inviano molti cavalli e fanti.

Mar.ToscanaE’ segnalato tra Avenza e Rotaia. Ha alcune scaramucce con i pisani.
Apr.Toscana

Ottiene per trattato un battifolle a Rotaia,  vi sconfigge nei pressi gli avversari: nello scontro vi sono più di 500 morti d’ambo le parti. Lo stesso giorno il Castracani espugna il castello di Monteggiori; supera in tal modo le difese approntate e può avvicinarsi a Pisa con  1200 cavalli, molti fanti e balestrieri. Si intrattiene intorno a Pietrasanta, guada il Serchio e dà alle fiamme Ripafratta. Occupa Corsena ed assedia la rocca di Lucchio.

Mag.Toscana

Occupa Lucchio, assedia Motrone, penetra in Val di Serchio e fa mettere a ferro e fuoco Ponte al Serchio; sono pure procurate grandi devastazioni nelle campagne.

Giu.Toscana

A Vicopisano ed a Collesalvetti, sempre più angustiato dalla mancanza di cibo, di vino e d’ acqua. Gli giungono alcuni soccorsi da San Miniato.

Ago.Toscana

Fa avvelenare a Chianni il fuoriuscito Benedetto Maccarone dei Gualandi che, da parte sua, aveva tentato di fargli fare la stessa fine dietro la promessa da parte dei nemici di  potere rientrare in Pisa.

1345
…………..Toscana

Alla conclusione della guerra i pisani sono obbligati a restituirgli i suoi beni ed a riconoscere a lui ed al fratello Valeriano una provvigione mensile di 300 fiorini.

Mag.CastracaniGuelfiToscana

Alla notizia dell’uccisione di Ettore di Panigo, si congiunge con il fratello Altino e con 80 fanti raggiunge Pietrasanta per colpire i guelfi locali. Ne saccheggia le case.

1349LombardiaSi incontra a Milano con il conte di Donoratico Gherardo della Gherardesca.
1355
…………..ToscanaRientra a Pisa. Con il fratello Valeriano favorisce la fazione dei bergolini, mentre quella degli avversari raspanti è appoggiata dallo zio Francesco Castracani.
Giu.Toscana

A causa di possibili disordini in città l’imperatore Carlo di Boemia lo espelle da Pisa con il fratello Valeriano ed il cugino Francesco. Lascia la città con Valeriano e si ferma a Santa Maria del Giudice nel medesimo albergo con lo zio che, nel recente passato, lo ha ripetutamente ingannato con false promesse. All’alba del giorno seguente i tre Castracani prendono la strada per Lucca. Giunti al palazzo del duca Arrigo invita il cugino Francesco a visitarlo insieme.  Uccide quest’ ultimo a colpi di spada alle gambe ed alla testa. Interviene anche Valeriano ed insieme ammazzano un figlio di Francesco ed un genero. I due fratelli si impadroniscono delle cavalcature dei morti e si danno alla fuga. Dopo il delitto si rifugia in Garfagnana; i pisani lo condannano all’esilio e gli confiscano i beni. Su consiglio di Bernabò Visconti si reca a Firenze e ne chiede il sostegno contro i pisani.

Lug.FuoriuscitiPisaEmilia e ToscanaLascia Parma e Reggio Emilia. Si collega con i fuoriusciti guelfi di Lucca per irrompere in tale città.
Ago.Toscana e Emilia

Con uomini d’arme assoldati in Lombardia e fanti raccolti in Garfagnana (400 cavalli e 2000 fanti) occupa Verrucolette, Coreglia Antelminelli ed assedia Castiglione di Garfagnana, alla cui difesa si trova Albino Statere. I pisani, avuti rinforzi dai senesi, spingono Biordo degli Ubertini a soccorrere la fortezza con 700 cavalli e 6000 fanti. Il Castracani si scontra con gli avversari; il combattimento in un primo momento   volge a suo favore in quanto gode sul terreno di una posizione più vantaggiosa. L’Ubertini, tuttavia, riesce durante l’assalto a girare con parte delle truppe intorno ad una collina ed a tagliargli le linee di rifornimento. Con gli altri capitani dei fuoriusciti (il fratello Valeriano, Giovanni degli Obizzi ed Orlando Salamoncelli) il Castracani decide pertanto di abbandonare di notte il campo e di sfondare l’accerchiamento. Nella ritirata si impadronisce di Capraia e di Verucchio; persa, infine, ogni speranza di vittoria, fugge nel Frignano.

1356
Gen.Romagna

Viene inviato ufficialmente in Romagna dal signore di Milano Bernabò Visconti con lo scopo di assoldarvi 1000 barbute; in realtà gli è dato il compito di promuovere un complotto in Bologna per rimuovervi dalla signoria Giovanni Visconti da Oleggio. Della congiura fanno parte il podestà Guglielmo Raimondi di Parma ed alcuni nobili cittadini.

Feb.Emilia

A Bologna; la trama è subito scoperta. E’ fatto decapitare nella piazza dal nuovo podestà Tassino Donati con Guglielmo Raimondi, Galeotto di Panico e Bernardo di Panico. E’ sepolto  a Lucca per volontà del fratello Valeriano nella chiesa di San Francesco accanto al padre. Sposa Costanza dei Rissi, figlia di Rolando.

 CITAZIONI

“(Il padre) si industriò di ammaestrarlo nelle discipline guerresche..ma gl”insegnò solamente i modi di schierare un esercito. Senza punto permettergli di darsi in preda al sonno, all’ozio, al lusso, ma facendogli durare continue, aspre fatiche, procurava di ingagliadirne le membra, e perciò volle che non altri esercizi facesse se non l’equitazione, la corsa, la lotta; giacché la gagliardia del corpo è fondamento di quella dell’animo. Poiché un capitano deve stare impassibile non solo contro gl’impeti degli uomini, ma anche contro quelli della fortuna, lo avvezzò a sopportare il caldo, il freddo, la fame, la sete.” LOMONACO

“Macchinatore d’insidie.” TOMMASI

Alle nozze di Ugolino Gonzaga “Henricho Castracan si donoe/ una spata cum un bel bochalero/ fornita ben d’arzento apresentoe.” ALIPRANDI

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