ARDIZZONE DA CARRARA

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Civitella del Tronto - Fortezza di Civitella del Tronto
Civitella del Tronto - Fortezza di Civitella del Tronto

Last Updated on 2023/11/26

ARDIZZONE DA CARRARA

Signore di Ascoli Piceno,   Offida, Civitella del Tronto, Macchia da Sole, Rotella, Colonnella, Gessopalena, Lettopalena, Civitella Messer Raimondo, Fara San Martino, Valle Castellana. Figlio naturale di Conte da Carrara; genero di Muzio Attendolo Sforza e cognato di Francesco Sforza. Suocero di Giosia Acquaviva.

ardizzone-da-carrara

  • 1441 (settembre)
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

……………..Veneto

Segue inizialmente la carriera del padre, ricevendo la prima tonsura di chierico nel gennaio 1387. Tra la fine di tale anno e gli inizi del successivo entra nel capitolo della cattedrale di Padova. Ottiene il beneficio canonicale di Pernumia già del padre Conte. Di seguito si dà al mestiere delle armi a Padova.

1405
Mag.PadovaVeneziaVeneto e Toscana

Combatte i veneziani a favore dello zio Francesco Novello I carraresi sono sconfitti e lo zio lo invia in salvo a Firenze con il fratello Obizzo ed altri 21 famigliari.

……………..CampaniaSi rifugia a Napoli.
1411
……………..NapoliAntipapaCampaniaMilita agli stipendi del re di Napoli Ladislao d’Angiò. Esce da Capua con tutte le truppe.
…………….NapoliAntipapaCampaniaPrende parte alla battaglia di Roccasecca. E’ fatto prigioniero.
Sett.Umbria

Contrasta nel perugino Braccio di Montone con il padre Conte: è catturato a Fratticciola Selvatica.  E’ lasciato libero senza il pagamento di alcun riscatto.

1412Umbria

E’ sconfitto e fatto prigioniero con il fratello Obizzo e 100 cavalli dal  Montone mentre è intento all’ assedio di Coldipepo (Collepepe). E’ ancora liberato dal capitano avversario con ricchi doni.

1417

Affianca Muzio Attendolo Sforza contro Braccio di Montone.  Risulta tra i capitani più fedeli e valorosi delle  compagnie sforzesche. Sposa Antonia Sforza, figlia dello stesso Muzio.

………………Viene investito dalla regina di Napoli Giovanna d’Angiò di Ascoli Piceno con il padre ed il fratello Obizzo.
1420ChiesaPerugiaAbruzzi

Allorché il padre defeziona nel campo di Braccio di Montone si mantiene fedele al servizio di Muzio Attendolo Sforza;  assale  Manoppello, Serramonacesca, Gessopalena e Taranta Peligna.

1421
Apr.PerugiaChiesa

Il padre viene assalito da Braccio di Montone nei suoi possedimenti;  per ottenere la pace è costretto a dare in ostaggio Ardizzone al condottiero perugino. Passa al servizio di quest’ultimo.

Ott. nov.ChiesaNapoliPuglia

Con Micheletto Attendolo contrasta le truppe di Giovanna d’Angiò. Diviene signore di Ascoli Piceno con il fratello Obizzo alla morte del padre.

1422
Mar.AbruzziCon il fratello Obizzo lotta contro il viceré degli Abruzzi Giacomo Gaetani. A metà mese stipula una tregua di un mese con gli avversari.
Mag.LazioOttiene da Martino V un lasciapassare per sé ed il suo seguito di armati al fine di recarsi a Roma e conferire con il pontefice. Gli viene accordato il permesso nonostante la sua ribellione allo stato della Chiesa.
Giu.LazioGli è richiesto dalla Camera Apostolica il versamento di 1000 ducati a fronte del censo per il suo vicariato (ne consegna 800).
1423
Gen.

Il suo debito verso la Camera Apostolica ascende a 3236 fiorini per il pagamento di taglie varie, destinate a soddisfare le richieste di Braccio di Montone ed a altri 1000 fiorini per il censo dovuto.

Apr.Re d’AragonaNapoli  ChiesaAbruzzi

E’ inviato a L’Aquila per domarvi la rivolta guidata dai Camponeschi. Vi trova una fiera e terribile difesa da parte degli abitanti.

Giu.Abruzzi

Un suo luogotenente è catturato mentre sta scortando un convoglio di rifornimenti al campo. Costui è squartato dagli avversari; per rappresaglia Ardizzone da Carrara devasta ancor più il territorio.

Ago.Abruzzi

Viene respinto da Antonuccio dell’Aquila un tentativo da lui portato contro la città alla Porta di Barete con Niccolò Piccinino: sono catturati più di 50 uomini della città.

Sett.

Con il fratello Obizzo ottiene dallo stato della Chiesa il riconoscimento dei vicariati di Ascoli Piceno, di Offida e di Rotella. Viene  pure assolto dalla colpa di essersi allontanato dall’obbedienza allo stato della Chiesa. Da parte sua si impegna a consegnare alla Camera Apostolica 4170 fiorini dovuti dal padre per diritti di taglia: gli è concesso su tale somma uno sconto, che riduce il suo debito a 2300 fiorini.

Dic.Abruzzi

A Paganica con 1000 cavalli e molti fanti. Nell’anno i due fratelli risultano signori negli Abruzzi di Civitella del Tronto, di Macchia da Sole, Colonnella, Valle Castellana, Gessopalena, Lettopalena, Civitella Messer Raimondo, Fara San Martino e di altre località in un’area del teramano comprese tra Guardiagrele ed il fiume Sangro.

1424
Apr.400 cavalliAbruzzi e MarcheE’ inviato da Braccio di Montone con 400 cavalli in soccorso dei fiorentini. Si reca ad Ascoli Piceno prima di partire per la Toscana.
Giu.FirenzeMilano250 lanceRomagna

 Dopo la morte di Braccio di Montone versa alle casse pontificie 900 ducati ed ha il permesso di passare agli stipendi dei fiorentini con 250 lance, di cui 36 hanno già combattuto agli ordini di Braccio di Montone. Riceve 3500 fiorini; superati alcuni ostacoli frapposti dai pontifici nell’ attraversamento delle loro terre, è in grado di raggiungere in Romagna i fiorentini al fine di combattervi i ducali.

Lug.Romagna  Lombardia

Interviene all’assedio di Forlì; a fine mese partecipa alla battaglia di Zagonara agli ordini di Carlo e Pandolfo Malatesta. Nello scontro si distingue per la carica iniziale con la quale respinge gli avversari: i suoi uomini si danno al saccheggio, mentre Carlo Malatesta non sostiene in modo sufficiente la sua azione. Catturato, è condotto a Milano.

Sett.MilanoFirenze100 lanceLombardia

Liberato, passa al sevizio dei viscontei che gli consegnano 4000 fiorini. Spedisce immediatamente ai fiorentini un proprio emissario per scusarsi del passaggio nelle file avversarie a causa della necessità. I fiorentini non lo ritengono sciolto dagli obblighi assunti nei loro confronti.

……………..FirenzeMilano
1425
……………..

Il papa Martino V pretende la signoria di Ascoli Piceno. Aumenta, pertanto, i diritti di taglia che porta dai 2300 fiorini concessi al padre, a 3000.

Lug.Umbria

Staziona nella marca di Ancona. Richiamato dai fiorentini, cerca di transitare in Umbria con Pietro Navarrino; gli viene bloccato il passo a Camerino dal legato pontificio.

Sett.ToscanaCon Bernardino e Galizio degli Ubaldini della Carda affronta in Val Tiberina Guido Torelli.
Ott.Toscana e Marche

Ad Anghiari. Litiga  con Bernardino degli Ubaldini della Carda: un uomo d’arme militante al soldo di uno dei 2 capitani uccide un armigero della compagnia dell’ altro condottiero, fugge a Borgo San Sepolcro (Sansepolcro) ed informa Guido Torelli dei dissapori esistenti nelle file fiorentine. I ducali provocano a battaglia i fiorentini; l’Ubaldini si mette al loro inseguimento e cade in un agguato; Ardizzone da Carrara ritarda l’intervento a sostegno del collega e l’Ubaldini viene catturato. Fatto anch’egli prigioniero, è subito rilasciato. Nello stesso mese è nuovamente  sconfitto dai ducali alla Faggiuola.

1426
Lug. ago.Ascoli PIcenoChiesaPerde la signoria di Ascoli Piceno ad opera dei pontifici condotti da Pietro Colonna e da Jacopo Caldora.
Ott.MilanoFirenze400 cavalliToscana e Umbria

E’ inviato dai fiorentini nella riviera ligure in appoggio a Tommaso Fregoso, volto alla conquista di Genova: per strada  si fa corrompere dai viscontei e passa al loro servizio. Esce da Cortona e si indirizza verso Città di Castello, anziché verso Siena. E’ sospettato di volersi unire con Giovanni da Varano allo scopo di molestare  insieme il fiorentino.

Nov.Toscana

Si avvicina ad Arezzo con 500 cavalli;  abbandona allo scoperto il servizio della repubblica: è dipinto impiccato per un piede nel Palazzo Pubblico di Firenze.

1427
Gen.Affianca i Malatesta contro i fiorentini.
Giu.MilanoVeneziaEmilia e Lombardia

Raggiunge Francesco Sforza tra Castelguelfo e Parma; attraversa il Panaro e si collega nel bresciano con Niccolò Piccinino.

Lug.500 cavalliLombardia

Si trova nei pressi di Pizzighettone; assale il Carmagnola nel campo fortificato di Castelsecco: ha il comando di una schiera subito dietro a quella guidata da Francesco Sforza. Viene respinto dopo 4/8 ore di combattimento.

Ott.LombardiaE’ tra i primi condottieri, con Antonello da Milano e Cristoforo da Lavello, ad attaccare i veneziani a Maclodio.
Dic.Lombardia

Viene dichiarato dal duca di Milano tra i suoi collegati ed aderenti. Presenzia a Milano, nel castello di Porta Giovia, come testimone, all’ infeudazione di Dorno a favore di Raffaele e di Teramo Adorno.

1428
Giu.LombardiaA Milano.
1431
InvernoMilanoMonferratoPiemonte

In Monferrato con Cristoforo da Lavello ed Angelo Belmamolo. Con la sua azione costringe ben presto alla pace il marchese Gian Giacomo di Monferrato.

……………..LombardiaViene investito da Filippo Maria Visconti di alcune terre nei contadi di Pavia e di Asti.
1432
Apr.SienaFirenzeToscana

Si muove in Garfagnana. Ha l’incarico con Ludovico Colonna di scortare con 400 cavalli l’imperatore Sigismondo d’Ungheria diretto  a Roma.

Mag.Toscana

Accompagna l’imperatore a Lucca, al momento assediata dai fiorentini. Si scontra con gli avversari capitanati da Micheletto Attendolo e da Niccolò da Tolentino.

Giu.ToscanaPrende parte alla battaglia di San Romano, dove ha il comando della quarta schiera dietro Antonio da Pontedera, Antonio della Pergola e Ludovico Colonna.
1434
…………….ChiesaFortebraccioLazioAppoggia Francesco Sforza ai danni di Niccolò Piccinino.
Giu.Lazio e Umbria

Staziona tra Vetralla e Petrignano. Si sposta all’ assedio di Montefiascone;  colloca il suo campo verso Bolsena in Sant’ Agostino.

Ott.E’ considerato come aderente del duca di Milano in un accordo con il duca di Savoia.
……………..MarcheE’ segnalato ad Ancona.
1435Re d’AragonaAngiòRegno di Napoli

Lascia Ancona. Milita nel regno di Napoli per Alfonso d’Aragona ed il principe di Taranto Giovanni Antonio Orsini del Balzo contro le truppe di Renato d’Angiò.

1437
Giu.Re d’AragonaSforzaMarche

Lotta contro Francesco Sforza. Si collega con Francesco Piccinino e Giosia Acquaviva e compie alcune scorrerie nel territorio di Ascoli Piceno. Assale invano il capoluogo, alla cui difesa si trova Alessandro Sforza.

Ago.MarcheMinaccia ancora Ascoli Piceno con Francesco Piccinino e Giosia Acquaviva.
Dic.MarcheStipula ad Appignano del Tronto una tregua di 15 giorni con Alessandro Sforza.
1439
Sett.Siena150 lanceToscana

Al servizio dei senesi. Ai suoi ordini militano vari capitani quali Ceccone d’India, Carlo da Cremona, Andrea da Campi ed Ettore da Durazzo.

1441
……………..SienaPitigliano500 cavalliToscanaAffronta il conte di Pitigliano Aldobrandino Orsini.
Sett.Toscana

Viene attaccato di sorpresa a Montemerano dai fiorentini di Simonetto da Castel San Pietro: seppure senza corazza, monta a cavallo da solo, si dirige alle linee di difesa del campo e cerca di opporsi agli avversari. Un fante lo colpisce con una lancia e lo uccide.

 CITAZIONI

-Con Pandolfo Malatesta, Orso Orsini e Niccolò da Tolentino ” Praefectos rei militaris peritos.” BRACCIOLINI

-Con Bernardino degli Ubaldini, Taliano Furlano e Daniele da Fabriano ” Gentium nobis inimicarum ductoribus aliis plurimis viris, et armigeris prestantibus.” Da un documento di Filippo Maria Visconti riportato dall’OSIO

-Con Pandolfo Malatesta, Orso Orsini e Niccolò da Tolentino “Praefecti rei militaris multum periti.” SANT’ANTONINO

-“Clarus eorum temporum militiae fama.” BEVERINI

-“Pur capitano et nobile homo.” BROGLIO

-Con Conte da Carrara “Uomini d’arme esperti e valorosissimi.” FABIANI

-All’assedio di L’Aquila “Alcun prigione presero a pigliare/ Fu preso il cancelliere d’Ardizone,/ E per amor di quello a strascinare,/ Si fò tagliato a pezzi, ed a boccone;/ Ardizone se n’hebbe a conturbene,/ per farne vendetta quanto pone,/ Intorno alla terra, senza dimorare,/ Tutte le ville vi fece abbrugiare/……./(Alla guardia di Paganica)” Dentro in Paganica el magno Ardizone/ Con mille cavalli ben compagnato,/ Annato in punto di bella ragione. /De molti fanti v’è per ogni lato./… (In occasione della sortita degli aquilani da Porta Paganica) Ardizone venia di nanti nanti,/ gridando forte: “Alle porte, alle porte”!/ Or chi vedesse menare de Pallanti!/ Nullo Aquilano non temea la morte/ Et in farzitto gìanu tucti quanti!/. CIMINELLO

-“Cominciò la carriera militare all’ombra del padre, ne uguagliò la fama come capitano di ventura…Fu (la sua) una morte militare, non priva di gloria, che avrebbe forse reso orgoglioso il nonno Francesco il Vecchio e lo zio Francesco Novello. ” RIGON

-“Prese parte attiva all’assedio dell’Aquila (1423-24), acquistandosi fama di spietato e coraggioso guerriero. Si racconta che, quando gli Aquilani catturarono e uccisero un suo cancelliere, egli fece incendiare e distruggere per rappresaglia numerosi villaggi nei dintorni della città. Fu inoltre protagonista di un’azione che poteva decidere l’esito dell’assedio; approfittando infatti della sortita di un drappello di assediati, usciti in cerca di rifornimenti, il Carrara con i suoi uomini si precipitò sulla porta rimasta aperta, riuscendo a entrare nella città, ma, dopo un sanguinoso combattimento, fu costretto a ritirarsi, per la valorosa resistenza oppostagli dagli Aquilani.” M. FRANCESCHINI

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