ANTONIO VENTIMIGLIA/ANTONIO CENTELLES

0
3049
Castello di Crotone
Castello di Crotone

Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura

A –  – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – – Z

Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

ANTONIO VENTIMIGLIA/ANTONIO CENTELLES

Siciliano, assume per cognome quello della madre Costanza appartenente alla famiglia siciliana dei Ventimiglia.

Marchese di Crotone, conte di Catanzaro, Conte di Belcastro, barone di Cropani, principe di Santa Severina. Signore di Rosarno, Tropea, Gerace, Le Castella, Mesoraca, Roccabernarda, Policastro, Taverna, Zagarise, Gimigliano, Cirò, Melissa, San Lucido, Caulonia. Nipote di Giovanni Ventimiglia.

1410 ca. + 1470 ca.

Antonio Centelles Ventimiglia

Anno, meseStato, Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1435Re d’AragonaSiciliaE’ inviato in Sicilia dal re di Napoli Alfonso d’Aragona con Gutierre de Nava con l’incarico di requisire tutte le galee possedute dai nobili locali (e di armarne di nuove) a causa del prossimo conflitto con i genovesi.
Ago.Re d’AragonaMilano GenovaCampania Lombardia

Prende parte alla battaglia navale di Ponza. Catturato, è condotto prigioniero a Milano; segue Alfonso d’Aragona quando il sovrano viene rilasciato dal duca di Milano Filippo Maria Visconti. Si trova al suo fianco nel rientro a Gaeta agli inizi del febbraio 1436.

1436NapoliRe d’AragonaUomo d’armeMilita per 10 mesi nella compagnia di Micheletto Attendolo.
1437
Feb.Re d’AragonaAngiòCampaniaRicopre l’incarico di camerlengo a Gaeta.
EstateCalabria

Viene nominato viceré della Calabria;  gli sono concessi pieni poteri. Si allea con Carlo  Ruffo, conte di Sinopoli, e recupera la regione agli aragonesi.  Si impossessa di Santa Severina. Mantiene tale incarico sino al 1440.

1443
Feb.Campania

Partecipa a Napoli al parlamento generale del regno, tenutosi nel convento di San Lorenzo subito dopo il solenne ingresso del re Alfonso d’Aragona nella città.

1444
……………………..Calabria  Campania

Ha il compito di trattare il matrimonio della ricca ereditiera Enrichetta Ruffo con Ignazio di Guevara. Si reca a Catanzaro; è invece Antonio  Ventimiglia a sposare la donna che gli porta in dote il marchesato di Crotone, la contea di Catanzaro ed altre terre sempre in Calabria. Alfonso d’Aragona lo convoca per combattere nella marca d’ Ancona Francesco Sforza: si muove con 300 cavalli, giunge tra Capua e Calvi e, messo sull’avviso dallo zio Giovanni Ventimiglia, rientra a marce forzate in Calabria in quanto  corre il rischio di essere fatto giustiziare dal sovrano per il suo atto di  disubbidienza.  In due giorni e due notti rafforza le difese di Crotone e di Tropea; munisce Belcastro e si dirige a Catanzaro.

Ago.Calabria

E’ accusato di avere tentato di fare assassinare un favorito del re Alfonso d’Aragona. E’ attaccato da Paolo di Sangro con 1000 cavalli, dal nuovo viceré di Calabria Martino Boffa e dallo stesso sovrano.

Ott.Calabria

Cadono in potere degli avversari vari castelli quali Cirò,  Roccabernarda (messa a sacco) e Policastro. Santa Severina si arrende a patti.

Nov.Calabria

Il congiunto Francesco Centelles gli chiede la resa a discrezione in cambio della vita purché consegni Catanzaro, Crotone, Tropea, Precacore e le altre località da lui controllate: rifiuta.

1445
Gen. feb.Calabria

Gli aragonesi si accampano sotto Crotone. Alfonso d’Aragona si fa spedire da Napoli, su una saettia che approda nel golfo di Sant’Eufemia, 2 bombarde ed altri pezzi di artiglieria. Assieme con tale materiale giungono anche 4 maestri muratori per lavorare le pietre per le bombarde ed i trabucchi che già operano sul campo. Un  capitano del Ventimiglia (Bartolo Serisole) fa entrare gli aragonesi  nella città per una porta lasciata aperta. Ciò provoca la rivolta degli abitanti. Il Ventimiglia si rifugia nella fortezza nella quale è assediato; alla fine lascia la città con le truppe e ripara a Catanzaro. Segue la resa finale, previa  consegna del castello di Tropea. Chiede ed ottiene il perdono regio: gli sono confiscati tutti i beni con l’eccezione di Gerace.

……………………..Campania e Veneto

Si trasferisce con la moglie a Napoli. Sospettato di avere preso parte ad una congiura ai danni di Alfonso d’Aragona, fugge a Venezia.

1447
Feb.VeneziaMilano400 cavalliVenetoA Venezia. Gli è riconosciuta una condotta di 400 cavalli per un anno di ferma ed uno di rispetto.
……………………Fa armare a Venezia alcune galee con le quali si propone di assalire la Calabria.
Ott.Lombardia

Fronteggia le truppe della Repubblica Ambrosiana. Con 1000 cavalli e 1000 fanti attraversa l’Adda sul ponte di Cassano d’Adda;  da qui penetra nel cremonese per distruggere un ponte di barche sul Po. E’ affrontato dagli sforzeschi comandati da Giovannello da Riano che, con una scaramuccia nei pressi di Cremona, lo costringono ad allontanarsi.

Dic.400 cavalliLombardia

Staziona con la sua compagnia a Melzo.  Catturato in una scorreria nel milanese, i  cavalli della sua compagnia sono trasferiti dai veneziani nel vicentino.

1448
Lug. ago.MilanoVeneziaLombardia

Passa agli stipendi della Repubblica Ambrosiana. Ad agosto è segnalato all’ assedio del castello di Caravaggio con Orso Orsini, Angelo da Lavello, Fioravante Oddi e Giorgio di Annone.  Si accampa con altri condottieri tra gli sforzeschi ed i bracceschi.

Sett.400 cavalliLombardiaPrende parte alla battaglia di Caravaggio alla testa di 2 squadre di uomini d’arme. Con la vittoria si sposta all’assedio di Lodi.
Ott.LombardiaFrancesco Sforza si allea con i veneziani a Rivoltella del Garda. Il Ventimiglia lo segue inizialmente nella defezione.
Dic.MilanoSforza Venezia500 cavalliLombardiaAbbandona lo Sforza. Milita ancora per la Repubblica Ambrosiana agli ordini di Francesco Piccinino.
1449
Gen.SforzaMilanoLombardia

Ritorna al servizio di Francesco Sforza. Assale Como e ne è respinto dai cittadini guidati da Giovanni della Noce. Entra in Cantù e scorre il territorio del capoluogo. Si impadronisce del castello di Tavernerio e con il Monzone coadiuva i Rusca ai danni dei guelfi Vitani.

Feb.LombardiaAttacca nuovamente Como con l’appoggio degli abitanti di Cantù.
Lug.Lombardia

Deve rientrare in Cantù a seguito dell’ azione di Jacopo e Francesco Piccinino. Gli si arrendono gli abitanti della Val Marchirolo al fine di evitare il saccheggio: non mantiene i patti, preda Viconago i cui abitanti assoldano un sicario per ucciderlo.

1450
PrimaveraLombardia

Vive a Milano dove lo Sforza si è impadronito del potere. Sospettato di tradimento dal nuovo duca, è fatto rinchiudere prima nel castello di Lodi e poi in quello di  Pavia: la sorveglianza è blanda e gli è consentito di ricevere visite di amici.

1452
PrimaveraLombardiaCorrompe 2 guardie. Con una fune riesce a calarsi nel parco e prendere la fuga.
……………………..Campania

Perdonato dal re Alfonso d’Aragona su pressione della moglie Enrichetta Ruffo, rientra a Napoli. Gli è conferito l’ufficio di siniscalco.

1457
……………………..Lazio

Scorta a Roma Lucrezia di Lagny, amante del re, che si reca nella capitale con l’illusione di ottenere dal papa Callisto III l’annullamento del matrimonio di Alfonso d’Aragona per potere sposare il sovrano.

1458

Giu.Campania

Alla morte di Alfonso d’Aragona con il principe di Taranto Giovanni Antonio Orsini del Balzo, (cui è unito da vincoli di parentela in quanto il figlio Antonio ha sposato una figlia di quest’ultimo),  il principe di Rossano Alfonso di Marzano ed altri baroni appoggia il principe di Viana, Carlo di Navarra, come erede legittimo al trono di Napoli. Sale sul trono al contrario il figlio naturale del sovrano scomparso, Ferrante d’Aragona. Antonio Ventimiglia  fugge da Napoli. Le truppe del nuovo re avanzano verso le sue terre.

Ago.Puglia

Lascia Marigliano in cui si è ritirato;  per la via di Ascoli Satriano raggiunge il principe di Taranto con la moglie, i figli e 300/400 uomini.

Ott. dic.CrotoneNapoliCalabria

Si trasferisce con 800 armati in Calabria per sollevare tale territorio: viene segnalato prima nel cosentino ed a dicembre  a Taverna di cui è proclamato signore. Assedia Catanzaro. Dispone di una notevole somma di denaro fornitagli da Giovanni Antonio Orsini del Balzo. Promette al pretendente del regno di Napoli Giovanni d’Angiò di procurare per la sua causa 1500 cavalli ed altrettanti fanti in cambio della sua nomina a Gran Connestabile. La rivolta contro gli aragonesi si espande dal territorio di Cosenza a tutto il Principato Ultra con l’aiuto dei congiunti di casa Ruffo facendo leva sul malcontento popolare verso la politica fiscale del regno di Napoli.

1459
Gen feb.Calabria

Il re di Napoli offre una lauta ricompensa a chi consegni il Ventimiglia, ricorrendo anche al tradimento. Gli vengono contro Carlo di Campobasso ed Ignazio di Guevara; è assalito a Cropani dal Guevara con la motivazione di avere preso le armi contro il duca di San Marco Luca da San Severino ed il conte di Tricarico.

Mag. sett.Calabria Campania

E’ sconfitto e messo in fuga a Belcastro da Alfonso d’Avalos. Viene trovato un accomodamento temporaneo. A luglio si ribella apertamente perché ancora non gli sono i consegnati secondo i patti i castelli di Crotone, di Catanzaro e di Santa Severina. Attaccato con forza dagli avversari, a  settembre deve implorare la pace. Ferrante d’Aragona si accampa a Piano del Lago e qui riceve l’omaggio di Giovanni Ventimiglia.

Nov.Campania Calabria

Ottiene un salvacondotto;  si reca a Napoli. Accolto con benevolenza. Dopo tre giorni   è imprigionato con il fratello Giacomo; è rinchiuso prima nella rocca di Martorano, poi in quella di Cosenza ed infine a Napoli, in Castelnuovo.

1460
Apr.AngiòNapoliCampania Calabria

Corrompe le guardie, si getta nel mare sottostante e riesce a fuggire dal carcere una seconda volta. Prende la via di Marigliano;  si trasferisce in Calabria per rinnovare il conflitto assieme con i fratelli Alfonso e Giuliano Centelles e Giacomo Traverso.

……………………..Calabria

Giunge a Catanzaro;  ne è respinto dagli abitanti; il re Ferrante d’Aragona gli ricorda che è suo vassallo. Giovanni Ventimiglia entra nella città e vi fa assassinare i membri della famiglia Arciero che lo hanno ostacolato nei suoi piani.

Dic.Calabria

Fa imprigionare nel castello molti abitanti di Catanzaro con il pretesto di non avere  ottemperato alle norme previste da una legge suntuaria (il vestire di seta). Si collega con il viceré angioino Giovanni Battista Grimaldi;  si dirige a Nicastro ed a Martirano.

1461
PrimaveraCalabriaGli si ribella Catanzaro.
Mag. giu.Calabria

E’ sconfitto sul fiume Simeri. Cerca di impadronirsi di sorpresa di Catanzaro; cattura in una torre un maestro con 15 bambini, figli di alcuni notabili cittadini usciti dalla località per una gita. Si accampa davanti alle mura e chiede la resa degli abitanti; in caso contrario fa sapere che avrebbe fatto uccidere i bambini. Inascoltato, li fa tutti impiccare su una collina posta nei pressi di Catanzaro. Ne segue una fiera sortita degli abitanti  che  costringe Giovanni Ventimiglia a ritirarsi.  A giugno è assediato a sua volta nel castello: fa incendiare le case del borgo Paradiso, tenta vari attacchi; è obbligato ad abbandonare il castello con la moglie e pochi amici.

……………………..Calabria

Ripara a Crotone. Chiede invano Amantea in feudo a Giovanni Battista Grimaldi; il suo ruolo risulta sempre più ridimensionato per cui avvia prime  trattative con il re di Napoli.

1462
Mar.Calabria

Muove in soccorso di Luigi d’Arena. Nella piana del Crati si collega con il Grimaldi, il fratello Alfonso Centelles ed il conte di Nicastro Luigi Caracciolo. Si muove verso la selva Tavolara;  raduna molti abitanti del contado di Cosenza. I suoi uomini sbarrano le strade ed i passi collegati con la Sila in modo che non possano giungere soccorsi a Luca da San Severino. Gli avversari cadono in un’imboscata posta nel bosco. Giovanni Ventimiglia ha ora mano libera per depredare la Calabria.

Apr. lug.Calabria

Cerca nuovamente di riconciliarsi con Ferrante d’Aragona attraverso la mediazione dei cognati Luca da San Severino e Girolamo Ruffo. Si trova a Sinopoli con 3 squadre di cavalli ed un buon numero di fanti, assedia la Rocchetta nei pressi di Catanzaro e si accampa in mezzo ad uno stagno formato dal fiume Corace. Per impossessarsi della città si accorda con il canonico Carlo Fredalancia che dovrebbe fargli trovare aperta una porta; il complotto è scoperto. Si avvicina ad essa ingannato dai segnali convenuti. I suoi uomini incappano in un agguato e sono fatti a pezzi. E’ assalito poco dopo da Mase Barrese, che conduce 4 squadre di cavalli, 1000 fanti e 700 altri armati: nel combattimento è catturato il fratello Alfonso Centelles.  Ridotto a più miti consigli, a luglio si incontra con lo zio Giovanni Ventimiglia che gli consiglia di disertare dal campo angioino a quello aragonese: tra le condizioni della sua capitolazione vi è quella riguardante la figlia Giovanna che deve sposarsi con Mase Barrese (promosso a duca di Castrovillari) in modo da portare in dote a quest’ultimo tutti i beni della moglie Enrichetta Ruffo.

1463NapoliAngiòCalabria

Affianca gli aragonesi con i quali affronta Giovanni Battista Grimaldi; combatte a Seminara, a Pontedattilo; assedia Motta Acconero e Motta Rossi. Ha il comando delle truppe a Fiumara quando il duca di Calabria Alfonso d’Aragona rientra a Cosenza. Il Grimaldi si rinchiude in Sant’Agata del Bianco.

1464
Giu.Calabria

Ottiene Santa Severina con il titolo di principe; è chiamato a far parte del consiglio regio ed è reintegrato nel godimento della provvigione annua di 1000 ducati sui proventi delle saline di Noto. Cede a Mase Barrese Rosarno e Borrello in cambio di Simeri.

1466
Mar.Calabria Campania

Sempre in sospetto al re di Napoli,  attirato in un tranello tesogli dal vicario dell’arcivescovo di Santa Severina, è arrestato da Mase Barrese, apparentemente senza alcun motivo che non sia il rancore di lunga data da parte del re Ferrante. E’ incarcerato in una torre di Castelnuovo a Napoli.

1470CampaniaMuore in prigione. Sposa Enrichetta Ruffo e Costanza Morano.

 CITAZIONI

-“Huomo sfacciato, perverso, e prodotto al mondo solamente per ordire inganni, e discordie.” SUMMONTE

-“Era di sua natura seditioso molto, e più d’ogni altro quanto dir si può nel metter discordia singulare.” PONTANO

-“Uomo di molto ardire.” MAGENTA

-“Coraggioso, esperto d’armi e soprattutto abile nel saper alternare la forza al negoziato..Piccolo di statura, ma agile e vigoroso, aveva sembianze affascinanti e tratti gentili. Non privo d’una certa cultura, doveva provare diletto nella lettura di libri di varia indole, anche in latino, sia classico che medioevale..C’era nella sua tempra, in un misto di luci e di ombre, qualcosa che lo faceva rassomigliare al barone meridionale sempre inquieto e irrequieto, al raffinato signore dell’Italia delle signorie e dei principati, al condottiero di ventura: donde le contraddizioni che lo accompagnarono nella vita..Intrepido e fiero più che superbo, simulatore e dissimulatore di eccezione, irrequieto, impareggiabile nel tessere intrighi e congiure, nato apposta – come di lui scrisse il Pontano- per fomentare i disordini, il Centelles fu chiamato l’Ulisse dei suoi tempi.” PONTIERI

-Con Carlo Gonzaga e Cristoforo Torelli “Clari bello viri praefectique singularum turmarum.” RIPAMONTI

-“Ut quo natura seditiosus ac super quam dici potest ferendae discordiae singularis esset artifex.” FACIO

Fonte immagine: wikimedia

Print Friendly, PDF & Email

Rispondi