Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
ANTONIO MARIA DA SAN SEVERINO Signore di Valfenera, Bassignana, Cittadella e Montorio Veronese.
Figlio di Roberto da San Severino; fratello di Galeazzo da San Severino, Giovan Francesco da San Severino, Gaspare da San Severino; fratellastro di Ottaviano da San Severino, Giulio da San Severino e del Faccendino; cognato di Giberto Pio e di Giovan Francesco Gambara.
+ 1509 (gennaio)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1481 | |||||
Nov. | Veneto ed Emilia | E’ segnalato a caccia di caprioli e cinghiali ad Ariano Polesine con il fratello Gaspare. Prende parte nella piazza di Ferrara ad una giostra che viene vinta dal fratello. | |||
Dic. | Lombardia Piemonte | Lascia all’improvviso Milano con i fratelli Gaspare e Galeazzo a seguito della caduta in disgrazia del padre Roberto nei confronti di Ludovico Sforza. | |||
1482 | |||||
Gen. feb. | San Severino | Milano | Piemonte | 2 suoi uomini d’arme sono impiccati a Venezia per avere cercato di uccidere sul ponte di Rialto un nobile. E’ contattato da Ludovico Sforza affinché convinca il padre a rientrare a Milano. Alla difesa di Castelnuovo Scrivia. A febbraio è assediato in Pontecurone con il fratello Gaspare. | |
Apr. | Venezia | Ferrara Milano | Veneto | Si imbarca con il padre a Chioggia al fine di recarsi a Venezia. | |
Mag. | Veneto | All’assedio di Ficarolo. | |||
Lug. | Veneto | Entra nel Polesine con il fratello Gaspare ed il provveditore generale Piero Marcello. Si impadronisce del bastione di Canda (difeso da Corradino da Savana con 25 fanti), di Castelguglielmo (consegnatagli forse per denaro da Angelo Saltarelli e da Giovanni da Cavo), della rocca di Arquà Polesine, della torre di San Donato, di due bastioni a Pontecchio Polesine. | |||
Ago. | Veneto | Entra in Lendinara, Badia Polesine e Rovigo. | |||
Sett. | Emilia | Ottiene Pontelagoscuro. Gli è affidato temporaneamente il comando delle truppe allorché il padre Roberto si ammala di peste. | |||
1483 | |||||
Feb. | Lombardia | Affianca il padre in uno scontro con gli aragonesi al ponte della Maestà a San Zeno. Sfida a duello Alfonso d’Aragona a nome del padre: il duca di Calabria si fa sostituire da un suo campione. Antonio Maria da San Severino lo disarciona. | |||
Giu. | Lombardia ed Emilia | Nel bresciano. Sulla fine del mese, dotato di apposito salvacondotto, si reca nella nemica Ferrara, ospite di Tito Strozzi. | |||
Ago. | Lombardia | Ottiene la resa di Manerbio. | |||
Dic. | Venezia | A Venezia. Discute in Collegio dei Pregadi i termini dell’anno di rispetto legati alla condotta del padre Roberto. | |||
1484 | |||||
Giu. | Lombardia | A Manerbio. Con il provveditore generale Luca Pisani respinge un attacco portato dagli avversari. | |||
Lug. | Lombardia | Presenzia alle prime trattative di pace con gli ambasciatori del duca di Milano. | |||
Lug. | Lombardia | E’ presente alle prime trattative di pace con gli ambasciatori del duca di Milano Giovanni Galeazzo Maria Sforza. | |||
1485 | |||||
Feb. | Veneto | Partecipa con i fratelli Gaspare e Galeazzo ad una grande giostra organizzata a Venezia in piazza San Marco dal padre. Si batte con Astorre Baglioni. Ottiene il primo premio con il fratello Gaspare (venti braccia di un tessuto d’oro del valore di 12 ducati il braccio ed un sacchetto di 25 ducati); all’altro fratello Galeazzo va il secondo premio. | |||
Apr. | Veneto ed Emilia | In visita a Verona con il padre. Sempre nel mese raggiunge Ferrara per prendere parte ad un nuovo torneo cavalleresco. | |||
………. | Veneto | A Verona. Conquista il secondo premio in una giostra dietro il fratello Gaspare. | |||
Ott. | Chiesa | Napoli Firenze | Marche | Raduna truppe nella marca d’ Ancona con i congiunti per combattere a favore del papa Innocenzo VIII contro gli aragonesi. | |
Dic. | Lazio | Con il padre ed il fratello Gaspare assiste a Roma in Campo dei Fiori alla rassegna delle truppe pontificie; subito dopo ha un incontro con i congiunti con il papa. | |||
1486 | |||||
Feb. | Lazio | Con 2 grosse bombarde, 2 piccole e 4 passavolanti ottiene a patti Civita Lavinia (Lanuvio) alla cui difesa si trovano Giovambattista Caracciolo e Bartolomeo d’Alviano. | |||
Apr. | Lazio | Contrasta le truppe della lega tra Corneto (Tarquinia) e Montenero alla testa di 2 squadre di uomini d’arme. | |||
Mag. | Toscana | Prende parte alla battaglia di Montorio con Onofrio Rufaldo e Giampaolo Manfrone. Vi si distingue per il suo valore. | |||
Sett. | Romagna | Con la pace tra i contendenti segue il padre Roberto nella sua ritirata a Ravenna. | |||
1487 | |||||
Giu. | Venezia | Austria | Trentino | Combatte ancora per i veneziani contro le truppe del duca Sigismondo d’Austria. A Castel Pradaglia il conte di Sonnenberg Giovanni Trucness di Waldburg sfida a duello un veneziano, in palio un premio di 1000 ducati; si fa avanti Antonio Maria da San Severino che getta a terra l’avversario. Rompe la lancia nel colpire il tedesco ed è scavalcato a sua volta a terra: gli viene contro il tedesco con la spada. I due si abbracciano, stramazzano al suolo; il conte di Sonnenberg gli afferra la spada, ferisce Antonio Maria da San Severino gravemente sotto le natiche e consegue la vittoria. Il condottiero, secondo i patti, deve darsi prigioniero; viene condotto a Rovereto ed è qui trattenuto fino alla sua guarigione. Le sue armi sono depositate in un primo tempo a Trento nella chiesa di San Pietro; più tardi vi saranno prelevate dall’arciduca Ferdinando d’Austria per fare parte della sua celebre armeria. | |
Lug. | Trentino | E’ rilasciato con ricchi doni. Esce in perlustrazione con Venanzio da Varano e si imbatte nei nemici a Ravazzone. Con il suo intervento impedisce agli avversari di catturare il padre Roberto da San Severino e Giulio Cesare da Varano: 60 veneziani sono uccisi; Antonio Maria da San Severino è fatto prigioniero dal duca Giovanni di Baviera. Sarà liberato solo alla firma del trattato di pace. | |||
Nov. | Venezia | 300 cavalli | Veneto | Vive a Cittadella. | |
1490 | |||||
Feb. | Lombardia | Partecipa ad alcune giostre che si svolgono alla corte gonzaghesca. | |||
Ago. | Milano | 200 cavalli | |||
1491 | Milano | Monferrato | Piemonte | E’ inviato con Borella da Caravaggio in Piemonte in soccorso del marchese Ludovico di Saluzzo. Probabilmente su istigazione del duca di Milano accampa delle pretese sulla dote di Maria di Foix, prima moglie del marchese Guglielmo di Monferrato, nonna materna della sua fidanzata Margherita di Saluzzo. Sorge una lite con il marchese Bonifacio di Monferrato e la marchesa Maria di Serbia che determina un breve conflitto tra il ducato sforzesco ed il marchesato. Gli si muove contro Costantino Arianiti. | |
1492 | |||||
Apr. | Emilia | Transita per Bologna con 50 cavalli e 25 balestrieri a cavallo: è diretto a Firenze per presenziare ai funerali di Lorenzo dei Medici per conto di Ludovico Sforza. | |||
………. | Lombardia | Ha il comando della guardia ducale. | |||
1494 | |||||
Lug. | Piemonte | Gli sono concessi in feudo Bassignana ed altri due castelli sul lago di Como per entrate complessive di 2000 ducati l’anno. Sempre nel mese è inviato incontro al duca Luigi d’Orleans (il futuro re Luigi XII) con Giovanni Adorno e Niccolò Spinola. | |||
Ago. | Milano | Napoli | Liguria | Con il fratello Gaspare da San Severino e molti fanti coadiuva i genovesi contro Federico d’Aragona ed i fuoriusciti. Con Giovanni Adorno ostacola lo sbarco dell’ esercito aragonese a Portovenere; costringe gli avversari a ripiegare a Livorno. | |
Sett. | Liguria | Si dirige a Recco; con i fratelli Galeazzo e Gaspare da San Severino e Giovanni Adorno assale per terra a Rapallo Obietto Fieschi sbarcato con 3000 fanti: affronta l’avversario sul ponte che conduce al monastero di Vallecristi mentre l’alleato Luigi d’Orleans aggredisce gli aragonesi per mare. Respinto in un primo momento lo scontro è deciso dai partigiani dell’ Adorno e dall’artiglieria della flotta francese (18 galee, 6 galeoni e 9 grosse navi). Muoiono nel combattimento tra gli aragonesi da 100 a 200 uomini; sono catturati Giulio Orsini, Fregosino ed Orlandino Fregoso. | |||
Ott. | Romagna Lombardia | Lascia Genova e raggiunge il campo sforzesco in Romagna con quindici squadre; rientra presto a Milano giacché Ludovico Sforza è investito in modo ufficiale del ducato. | |||
1495 | |||||
Mag. | Milano | Francia | Piemonte | Fronteggia i francesi ad Asti. Luigi d’Orleans (il futuro re Luigi XII) gli toglie Valfenera nel contado di Saluzzo. | |
Giu. | Lombardia | Accoglie a Vigevano il provveditore veneziano Federico Contarini al comando di 635 stradiotti giunto in appoggio dei ducali contro i francesi. | |||
Lug. | Emilia | Prende parte alla battaglia di Fornovo. | |||
Sett. | Piemonte | Alla testa di 200 cavalli, cui si uniscono 550 stradiotti del provveditore Federico Contarini, assale gli avversari che stanno uscendo da Vercelli: sono catturati 60 cavalli dei saccomanni ed altri ne sono uccisi. | |||
Ott. | Alla firma della pace tratta con i francesi per passare al loro stipendio e combattere gli aragonesi nel regno di Napoli: chiede una condotta di 100 uomini d’arme. | ||||
1496 | |||||
Gen. | Francia | Lombardia Emilia e Piemonte | A Mantova. A febbraio è segnalato a Carpi. Da qui raggiunge Asti. | ||
Mar. | Francia | Il re di Francia Carlo VIII lo invia con altri dignitari, tra cui Gian Giacomo da Trivulzio, a Parigi per convincere il parlamento cittadino sulla bontà delle operazioni italiane. | |||
Apr. sett. | Francia e Piemonte | A Lione. A maggio si porta a Torino presso il nuovo duca di Savoia Filippo di Bresse. A settembre si collega ad Asti con Gian Giacomo da Trivulzio. | |||
1497 | |||||
Mag. | Milano Siena | Lombardia | Ritorna nelle grazie del duca di Milano Ludovico Sforza ed abbandona i francesi. Viene condotto congiuntamente da ducali e da senesi. E’ il fratello cardinale Federico da San Severino ad avere fatto le opportune pressioni sulla repubblica di Siena. | ||
Lug. ago | Siena Pio | Pio | Capitano g.le 75 lance | Emilia | Con l’accordo del duca di Milano accetta il comando delle truppe senesi (in totale 175 lance, comprese 50 lance già agli stipendi dei senesi, venti agli ordini di Baldassarre di Scipione e 30 a quelli di Ludovico Orsini). Gli è assicurata una provvigione annua di 15000 ducati ed una condotta di 150 lance, di cui metà a carico dei senesi e metà degli sforzeschi. Ammalatosi si ferma a Carpi nei feudi della seconda moglie Margherita Pio. Aiuta nel contempo il cognato Giberto Pio ai danni di Lionello Pio. Quando le cose si compongono su pressione del duca di Ferrara Ercole d’Este lascia Carpi con il fratello Gaspare da San Severino; si trattiene alcuni beni, per un valore di 10000 ducati, sottratti a Lionello d’Este. |
Sett. | Lombardia | A Brescia, per la giostra indetta in onore di Caterina Corner, ex-regina di Cipro, dal fratello Giorgio podestà di tale città. | |||
Ott. | Siena Firenze | Venezia Pisa | Toscana Romagna | A Siena, a prendere possesso della carica. Si dirige a Faenza con 200 cavalli tra i quali vi sono 100 balestrieri; rientra in Toscana e si collega con Ranuccio da Marciano per sbarrare sui confini dello stato il passo al duca di Urbino Guidobaldo da Montefeltro che, per conto dei veneziani, cerca di muoversi in soccorso dei pisani. | |
Nov. | Toscana | Coadiuva in Siena Pandolfo Petrucci nella sua politica volta al conseguimento di sempre maggior potere nello stato. | |||
Dic. | Romagna | Transita per Cesena con le sue truppe. Non gli viene concesso il passo a Forlì. | |||
1498 | |||||
Gen. | Toscana | Giunge in Toscana. Il duca di Milano non ottempera al pagamento della quota di sua pertinenza della condotta: Pandolfo Petrucci è costretto a dare in prestito ad Antonio Maria da San Severino 800 ducati per dare la paga agli uomini della sua compagnia. Il signore di Siena sarà costretto a continuare in questo tipo di finanziamento surrettizio ed a richiedere in continuazione a Ludovico Sforza il rimborso delle cifre anticipate per suo conto. | |||
Sett. ott. | Siena | Venezia Pisa | 200 lance | Toscana | Ludovico Sforza gli ordina di coadiuvare verso Cotignola i fiorentini contro veneziani e pisani; i senesi si oppongono all’ inizio al progetto; cambiano successivamente parere e gli comandano di ostacolare l’avanzata delle truppe della Serenissima con 110 uomini d’arme e 40 balestrieri a cavallo; da parte sua il duca di Milano lo incita invece a procedere con metà della sua condotta. I senesi, gelosi della propria indipendenza, non ne sono soddisfatti ed il San Severino asseconda il loro desiderio; chiede denaro agli sforzeschi; rifiuta ogni azione di guerra, si nasconde dietro la forma in quanto considera la condotta come un fatto unitario. Contatta i veneziani per entrare al loro servizio. Nel Consiglio dei Dieci si discute di tale eventualità. Non se ne farà nulla. |
Nov. | Toscana | Ludovico Sforza gli invia 3000 ducati: il denaro gli è trattenuto dal signore di Siena Pandolfo Petrucci a saldo dei suoi debiti. | |||
Dic. | Toscana Emilia Romagna e Veneto | Scontento della situazione lascia Siena in incognito; Pandolfo Petrucci gli fornisce il denaro per il viaggio e si impegna a provvedere per un mese al mantenimento della sua famiglia rimasta a Siena. Si ferma a Carpi per agevolarvi l’azione di Giberto Pio; giunge a Ravenna; si incontra a Rimini con Piero dei Medici e da qui prosegue per Venezia dove alloggia a San Basilio. Ha un colloquio con il doge. | |||
1499 | |||||
Gen. | Venezia | 200 lance | Veneto | Gli è concessa una condotta di 200 lance. Abita a Cittadella. Gli è proibito di ritornare a Siena perché Pandolfo Petrucci non vuole fare sapere all’ ambasciatore del duca di Milano di averlo spinto a condursi con la Serenissima. | |
Feb. | Veneto | Gli abitanti di Cittadella si lamentano con le autorità della Serenissima per la sua imposizione di nuove imposte. | |||
Ago. | Francia | Milano | Lombardia | A Venezia. Ottiene il permesso di passare al servizio del re di Francia Luigi XII. | |
Sett. | Lombardia | Da Brescia raggiunge Milano dove entrano vittoriosi i francesi: Gian Giacomo da Trivulzio si oppone alla concessione di una condotta a suo favore. Anche il re Luigi XII non presta attenzione alle sue richieste. | |||
Ott. nov. | Veneto | I veneziani gli tolgono la signoria di Cittadella perché sospettano che la voglia consegnare agli imperiali di Massimiliano d’Austria. Alla notizia ritorna nel Veneto: gli è impedito di andare oltre Verona. Come risultato si riavvicina a Ludovico Sforza. | |||
1500 | |||||
Gen. | Sforza | Francia | Lombardia | Asseconda Ludovico Sforza nel suo tentativo di riconquistare il ducato di Milano. | |
Feb. | Lombardia | Sosta a Pavia ed a Vigevano. Con 300 cavalli leggeri punta su Robbio e Palestro. | |||
Apr. | Piemonte | E’ catturato a Novara dai francesi mentre con i fratelli Galeazzo e Gaspare sta tentando di fuggire travestito dal campo di battaglia dopo la defezione degli svizzeri. Riconosciuto da un venturiere è arrestato dagli svizzeri che, alla fine, lo lasciano fuggire. | |||
Mag. | Germania | Ripara a Norimberga presso l’imperatore Massimiliano d’Austria. | |||
Lug. ago. | Germania | I veneziani confiscano ai San Severino Montorio Veronese e Cittadella. Ad agosto è bloccato dalla lue. | |||
1501 | |||||
Feb. | Germania | E’ segnalata la sua presenza ad Augusta. | |||
Lug. | Trentino | Uccide a Trento Giacomo Calapia: il fatto suscita un notevole scalpore. | |||
1502 | |||||
Ott. | Austria | Si trova ad Innsbruck con il fratello Galeazzo: il fratello cardinale Federico tenta invano di fargli riacquistare il favore dell’imperatore Massimiliano d’Austria. | |||
1503 | |||||
Feb. | Emilia Lazio e Marche | Abbandona la corte imperiale. Si dirige verso Roma per incontrarvi il fratello cardinale dopo essere stato a Ferrara e Loreto. Conduce una vita riservata. | |||
Mar. | Chiesa | Orsini | Lazio | Si propone per una condotta a Cesare Borgia. Assedia gli Orsini in Ceri. | |
Ott. | Francia | Spagna | 50 lance | Lazio | Raggiunge Gaeta per combattere gli spagnoli nel regno di Napoli. |
1506 | |||||
Ott. | Francia | Bologna | Emilia | Sostiene con 50 lance l’azione dello Chaumont contro i Bentivoglio signori di Bologna. Esce da Parma e si dirige verso la città. Durante la marcia i suoi uomini danneggiano i territori per i quali transitano. | |
1507 | |||||
Apr. | Francia | Genova | Liguria | Prende parte all’azione che termina con la riconquista di Genova. Con 40 balestrieri a cavallo segue gli uomini d’arme ed i fanti nella battaglia di Rivarolo Ligure. | |
Dic. | Emilia | A Parma; prende alloggio a Codiponte. Dopo alcuni giorni lascia la città con Galeazzo Pallavicini per presenziare al matrimonio di una figlia di quest’ultimo con Gian Francesco Gonzaga, figlio di Rodolfo. | |||
1509 | |||||
Gen. | Lombardia | Muore a Milano. Sposa Margherita di Saluzzo, che gli porta in dote Valfenera, e Margherita Pio, figlia di Marco. |
CITAZIONI
-“Homo valoroso.” MALIPIERO
-“Fra gli Sforzeschi capitano honorato.” GIOVIO
-“Personaggio assai autorevole” PICOTTI
-“Homo valentissimo nel mestier de l’arme.” SANUDO
-“Anton Maria che mai vide paura.” G. SENESE
-“El famoso messer Antonio Maria/ figlio terzo del sir di San Severino/ condoctier franco della Signoria/ l’armigero et ornato guerrier fino,/ come un leone in campo si facia./ Essendo a presso Ravazone a vicino/ gli Alamanni mandò a diffidare/ s’alchun colpo di lancia volian fare.” Da un cantare raccolto dal RAMBALDI
-“Viene di San Severino/ quel si fier Antonio Maria,/ qual è più che mai guerriero/ in ogni impresa che lui sua.” Dal “Lamento del reame di Napoli” di G.B. Dragoncino riportato da MEDIN-FRATI
-“El famoso messer antonmaria/ figlio terzo del sir di san Severin/ condoctier franco della signoria/ l’armigero & ornato guerrier fino/ come un leone in campo si facia.” Da “La guerra dei tedeschi contro i veneziani” in GUERRE IN OTTAVA RIMA
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