ANTONIO MARIA AVOGADRO

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1903

Last Updated on 2022/09/27

ANTONIO MARIA AVOGADRO  Di Brescia. Conte. Figlio di Luigi Avogadro.

1500 – 1528 (settembre)

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea Attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1512
Feb.Lombardia

I francesi riconquistano Brescia ai danni dei veneziani. Durante il sacco della città è salvato dall’ imprigionamento da parte dei transalpini dallo zio, il conte mantovano Francesco Strozzi. Fuggito in montagna, riesce ad eludere anche i tentativi di cattura da parte del conte di Lodrone che vorrebbe intascare la taglia di 10000 ducati posta dai francesi sulla sua testa.

…………..VenetoE’ in grado di raggiungere Venezia. Il Consiglio dei Dieci gli assegna una provvigione annua di 200 ducati.
1517
Ott.VenetoIl Consiglio dei Dieci gli aumenta la provvigione annua a 500 ducati. Nello stesso anno si sposa con una Fregoso.
1521
Ago.VeneziaImperoLombardiaAl campo della Serenissima al comando di alcuni cavalli leggeri.
Sett.50 cavalli leggeriLombardiaA Fontanelle con 50 balestrieri a cavallo.
Nov.Lombardia

Viene sconfitto e messo in fuga a Pontoglio da Giovanni dei Medici. Si rifugia a Palazzolo sull’ Oglio;  per la strada di Rovato raggiunge Brescia.

1523
Nov.VeneziaFranciaLombardiaA metà mese lascia Rovato per trasferirsi nel bergamasco.
1524
Feb.30 lanceLombardiaAlla difesa del bresciano con gli uomini d’arme della sua compagnia.
Ott.LombardiaAlla guardia di Brescia.
Dic.LombardiaOspita in Brescia Chiara Visconti, figlia di Galeazzo, cui rende visita anche Francesco Maria della Rovere.
1525
Mar.LombardiaA Brescia. E’ vittorioso in una giostra organizzata dal capitano generale della Serenissima Francesco Maria della Rovere (il premio, una collana del valore di 50 ducati).
1526
Feb.LombardiaA Brescia. E’ preso a schiaffi da Marcantonio da Martinengo nella residenza del capitano veneziano.
…………..VeneziaImpero
Giu. lug.30 lanceLombardiaChiede il permesso di completare l’organico della propria compagnia. A luglio è segnalato al campo di Melegnano.
Ago.28 lanceLombardia
Dic.LombardiaIl suo comportamento nel conflitto in corso è elogiato in Collegio dall’ex-provveditore generale Piero Pesaro.
1527
Mag.45 lanceToscana

Affianca in Toscana con 20 uomini d’arme  il provveditore generale Alvise Pisani; gli altri armati della sua compagnia rimangono di stanza in Lombardia.

Lug.Umbria

Segue Francesco Maria della Rovere nella sua spedizione in soccorso del papa Clemente VII. E’ segnalato al campo di Ponte Nuovo sul Tevere; viene distaccato ad Assisi con i suoi uomini d’arme e due compagnie di fanti.

Ago.MarcheAffronta Sciarra Colonna nel territorio di Camerino;   costringe l’avversario ad abbandonare la città.
Dic.50 lanceLombardia
1528
…………..AbruzziRaggiunge negli Abruzzi il Lautrec.
Apr.37 lanceCampaniaPrende parte all’assedio di Napoli;  ha il comando dei lanzichenecchi che militano al servizio dei veneziani. Con Pietro Navarro contrasta sul monte di San Martino Giovanni d’Urbina che dispone, a sua volta, di 1000 archibugieri e di 4 pezzi di artiglieria. Secondo le sue informazioni il Lautrec e Pietro Navarro dispongono per l’assedio della città dai 4000 ai 5000 lanzichenecchi, 3000 fanti svizzeri, 4000 fanti francesi e guasconi e 2000 italiani. I veneziani a loro volta dispongono di 1000 fanti corsi e di 1200 lanzichenecchi, i fiorentini di 4000/5000 fanti italiani. Le forze avversarie, secondo i suoi calcoli, ammontano a 5000 fanti tra spagnoli e lanzichenecchi e di 2000 fanti italiani.
Mag. ago.40 lanceCampania

E’ segnalato sempre sul Monte di San Martino. Con Rossino dei Ciai respinge un attacco degli imperiali. Rossino è colpito alla coscia da un colpo di archibugio. L’Avogadro si trova in breve isolato tra gli avversari e circondato dalla loro cavalleria leggera. Si arrende dopo essere stato ferito da tre colpi di lancia al viso e da uno al collo. Nel combattimento rimangono uccisi pure Rossino dei Ciai e 50 fanti delle Bande Nere.

Sett.CampaniaMuore ad Aversa forse di peste. La sua salma viene tumulata più tardi nella chiesa di Sant’Agata in Brescia.

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