Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
ANTONIO FIESCHI Conte di Lavagna. Signore di metà Pontremoli, Borgo Val di Taro, Moncrivello, Grondola e Zeri. Figlio di Luca Fieschi.
- 1431 (settembre)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1392 | Fieschi | Genova | Liguria | Respinge un attacco portatogli contro da Raffaele Adorno; raccoglie a sua volta 300 soldati. Alla loro testa si reca fino al Monte Fascia con la speranza di un qualche tumulto all’interno del capoluogo a favore dei Fieschi. | |
1399 | |||||
Gen. | Piemonte | Gli abitanti di Moncrivello, suo feudo nel vercellese, gli si ribellano per darsi al conte Amedeo di Savoia. | |||
1402 | |||||
Sett. | Lombardia | A Milano per il funerale del duca di Milano Gian Galeazzo Sforza. Ne sorregge la bara nel duomo con Francesco da Sassuolo. | |||
1421 | Liguria | Ottiene molti privilegi dal duca di Milano Filippo Maria Visconti. | |||
1423 | Milano | Fregoso | Liguria | Alla difesa di Genova. | |
1425 | |||||
Giu. | Firenze | Milano | 30 cavalli e 300 fanti | Liguria | Si oppone inizialmente ai Fregoso a Rapallo. Nello stesso mese diserta nel campo nemico; abbandona di nascosto Genova e si collega con Tommaso Fregoso. Giunge a Portofino ove si incontra con i commissari fiorentini Matteo Castellani e Vieri Guadagni. Gli vengono concesse una pensione mensile di 200 fiorini, una condotta di 10 lance a tre cavalli e 300 fanti (di cui 200 balestrieri e 100 pavesari); gli sono dati in prestito 2000 fiorini. |
Dic. | Liguria | Viene dichiarato proprio collegato dalla repubblica fiorentina. Combatte i genovesi con i cugini Niccolò e Gian Luigi Fieschi. | |||
1427 | |||||
Lug. | Fieschi | Genova | Liguria | Si congiunge con Tommaso Fregoso; con 400 cavalli, 800 fanti e molti suoi partigiani della Riviera di Levante si accampa ad Albaro ed a Terralba nell’attesa che si verifichi un qualche rivolgimento in Genova. | |
Ago. | Liguria | Dà l’assalto alle mura di Genova; ne viene respinto con notevoli perdite. Alla notizia dell’arrivo di rinforzi viscontei si ritira a prima Nervi ed in un secondo momento a Recco. Occupa un bastione sul Monte Fascia e ritorna a Quarto, danneggiando il territorio finitimo con l’aiuto di 3 galee, di cui 2 fornitegli dai fiorentini ed una da Giovanni Grimaldi. E’ obbligato a riparare a Recco con la disfatta della sua flotta. | |||
Dic. | Liguria | E’ dichiarato da Filippo Maria Visconti, collegato ed aderente del ducato milanese. | |||
1431 | |||||
……. | Firenze | Milano | Toscana | A Pisa con Jacopo Adorno allo scopo di contrastare i viscontei. | |
Ago. | Liguria | Con altri fuoriusciti genovesi come Giacomo Adorno si imbarca sulla flotta guidata dal veneziano Piero Loredan. E’ a bordo della galeazza fiorentina. Prende parte alla battaglia di Rapallo nella quale viene sconfitta la flotta genovese comandata da Francesco Spinola. Occupa Recco. | |||
Sett. | Toscana | Si reca a Firenze a testimoniare a favore di Raimondo Mannelli, accusato da Piero Loredan di non averlo voluto raggiungere con la scusa di danni subiti dalla sua nave nel corso di una precedente battaglia navale. Giunge a Porto Pisano. Alla notizia che Micheletto Attendolo è sotto Calci per impadronirsi della località, esce da Pisa con Jacopo Adorno e raggiunge il campo fiorentino per osservare le operazioni di assedio. Decide di rientrare a Pisa; rifiuta la scorta offertagli da Micheletto Attendolo: arrivato all’osteria posta tra Calci e la Porta delle Piagge è sorpreso da alcuni uomini d’arme comandati da Rossetto da Pavia. Rimane ucciso nello scontro con Jacopo Adorno mentre sta tentando di difendersi. |
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