ANTONIO DA MARTINENGO

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Tintoretto, Assedio di Asola, 1544-1545
Tintoretto, Assedio di Asola, 1544-1545

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Indice delle Signorie dei Condottieri: ABCDEFGIJLMNOPQRSTUVZ

ANTONIO DA MARTINENGO  Di Brescia. Del ramo di Padernello.

Padre di Girolamo da Martinengo.

1493 – 1528 (aprile)

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1512
Gen. feb.VeneziaFranciaLombardia ed Emilia

Partecipa alla congiura di Luigi Avogadro volta a fare entrare in Brescia i veneziani. Il primo tentativo di consegnare la Porta di San Nazzaro al provveditore generale Andrea Gritti fallisce; più successo ha il secondo. Imprigionato dopo la riconquista della città da parte dei francesi paga un riscatto di 1000 scudi al governatore de Ludes ed all’Hérigoy ed è inviato in ostaggio a Bologna.

Apr.Emilia e Lombardia

E’ liberato a seguito della battaglia di Ravenna. Giunge a Lonato;  con la ritirata dei francesi da Valeggio sul Mincio rientra nei suoi possedimenti di Padernello.

Mag.LombardiaViene condannato a  morte in contumacia dai veneziani.
Giu.Lombardia

Catturato senza alcun motivo dagli svizzeri che militano per i veneziani ed i pontifici,   viene condotto a Milano; riconosce a costoro una nuova taglia di 2000 scudi ed è consegnato al provveditore generale Paolo Capello.

Lug.LombardiaA Bergamo. E’ inviato dal provveditore della città Bartolomeo da Mosto a Lovere, con Bartolomeo dalla Barba e Vincenzo da Maddaloni ad incassare un certa somma di denaro imposta dalla Serenissima alla comunità locale.
Ago.LombardiaAl campo di San Zeno Naviglio.
1513
Gen.Lombardia e Veneto

Offre alla Serenissima per la difesa di Brescia 1000 buoi, 3000 ducati e 200 guastatori pagati a sue spese; si reca a Venezia. E’ bene accolto dal Collegio dei Pregadi.

Giu.VeneziaSpagnaLombardia e VenetoCon la sconfitta dei francesi a Novara ripara a Brescia e, da qui, a Venezia.
Lug.VenetoChiede al doge Leonardo Loredan di poter passare alla guardia di Padova con un buon numero di bresciani. La sua richiesta viene accettata.
1515
Lug. ago.VeneziaImpero50 lanceLombardia e Veneto

Lascia Piacenza per recarsi a  Venezia: gli è concessa una condotta di 50 uomini d’arme. Si sposta a Crema per completare l’organico della sua compagnia;  gli sono consegnati 500 ducati.

Ott.LombardiaRecupera Asola con Giacomo Novello e Pietro da Longhena.
Dic.LombardiaCon la sua compagnia negli accampamenti invernali posti a Carpenedolo.
1516
Gen.Lombardia

Si collega con Giacomino di Val Trompia;  si sposta sulle montagne del bresciano; riconquista il passo della Noce,  giunge al castello di Anfo rovinato dagli imperiali. A Carpenedolo.

Mar.Lombardia

Si porta alla difesa di Asola con Rizino d’Asola alla testa di 100 uomini d’arme e di 500 fanti. Gli imperiali, agli ordini di Marcantonio Colonna, provengono da Carpenedolo. La località è investita da 4 batterie piantate a Porta Fuori, a Porta Chiese, ai Molini ed al castello (nel complesso trentadue pezzi di artiglieria). Dopo tre giorni di bombardamento gli imperiali si muovono all’attacco. Gli abitanti, armati di picche, falci, spuntoni ed archibugi si uniscono alle truppe veneziane. Dopo alcuni assalti gli imperiali sono costretti a levare il campo abbandonando un grosso cannone sotto gli occhi dell’ imperatore Massimiliano d’Austria. L’operato di Antonio da  Martinengo viene elogiato dal provveditore Francesco Contarini. Negli stessi giorni Antonio da Martinengo uccide nella stessa Asola un suo nemico personale, Battista Ducco.

Apr.Lombardia

Lascia Asola con Pietro da Longhena (100 lance) per cavalcare alla volta di Gabbiano; si congiunge con Malatesta Baglioni e si dirige verso Pontoglio. E’ inviato   da Francesco Contarini (sempre con Pietro da Longhena per complessive 60 lance) a Montichiari in attesa di 2000 lanzichenecchi e di 200 fanti spagnoli della guarnigione di Brescia. Costoro sono stati convinti da Rizino d’Asola a disertare a favore dei veneziani.

Sett.50 lanceVeneto

All’assedio di Verona. Si pone ad Albaredo d’Adige con Camillo da Martinengo e Giampaolo Manfrone (100 lance e 500 fanti) allorché francesi e veneziani ripiegano a Villafranca di Verona per l’arrivo nel capoluogo di notevoli rinforzi inviati dall’ imperatore Massimiliano d’Austria.

1517
Gen.VenetoA Marostica con la sua compagnia.
Feb.

Viene licenziato dal Consiglio dei Savi a causa di una sua malattia, nonostante il parere contrario del provveditore generale Andrea Gritti.

Mar.50 lanceVeneto

Il provveditore generale Andrea Gritti interviene ancora a suo favore; il Martinengo si reca  a Venezia ed è presente ai festeggiamenti dati in onore del governatore generale Teodoro da Trivulzio. Il Consiglio dei Savi affronta nuovamente la sua situazione e gli restituisce la condotta di 50 uomini d’arme: rimangono sempre feroci le critiche sulla sua persona, che  riguardano in particolare la sua giovane età la sua relativa inesperienza.

Giu.LombardiaIl costo complessivo per l’anno è valutato in 4000 ducati.
1519
Mag.LombardiaNel bresciano con i suoi uomini d’arme.
1520
Mar.208 cavalliLombardia
Sett.LombardiaA Crema, con compiti di polizia durante lo svolgimento della locale fiera.
Nov.Veneto

A Venezia per chiedere in feudo Sirmione: ha buone parole dal doge. Nella città si dà alla bella vita;  offre, tra l’altro, una sontuosa cena alla compagnia degli Ortolani di cui è entrato a fare parte. Gode, nel periodo, di una rendita annua di 5000 ducati.

1521
Sett.VeneziaImpero50 lanceEmilia

Giunge al campo di Fontanelle ed a quello di San Secondo Parmense. Si collega con Mercurio Bua (100 uomini d’arme ed alcuni cavalli leggeri), punta su Parma, si scontra con 50 cavalli leggeri spagnoli: nel combattimento viene catturato Cristoforo di Liz. Si propone di assalire il campo nemico posto sull’ Enza.

Nov.LombardiaSi ammala a Brescia.
1522
Gen.Il Consiglio dei Savi, a causa della sua malattia, concede la sua condotta al nipote Marcantonio da Martinengo.
Mar.VenetoA Venezia, prende parte ad una seduta del Gran Consiglio.
1523
Gen.Lombardia

Sposato ad una Somaglia, viene a lite a Gabbiano con la moglie da lui sospettata di infedeltà; mentre i due coniugi si trovano a tavola Antonio da Martinengo ferisce mortalmente la donna con tre colpi di pugnale.

1524
Ott.LombardiaSi propone di raccogliere 2000 fanti per combattere i francesi.
1525
Gen. mar.LombardiaRitorna a militare per i veneziani. A marzo gli è affidato a Brescia il comando di un colonnello di 500 fanti.
Ott.LombardiaE’ segnalato a Padernello ed a Birago.
1526
Apr.VeneziaImpero49 lanceLombardia
………Lombardia

Si risposa con Ludovica Torelli, signora di Guastalla; la nuova moglie gli impedisce di mettere le mani sui suoi beni (non altrettanto è stata capace la prima, da lui uccisa).

1528
Apr.Lombardia

Viene ammazzato nottetempo nella sua camera da letto da Scipione della Motella, da Ottavio Provaglio e da Panfilo Lana coadiuvati da un famiglio dello stesso Martinengo e da una donna. E’ sepolto a Brescia nella chiesa dei gesuati.

 CITAZIONI

-“Potente e honorato fra suoi nella patria.” SANSOVINO

-“Uomo altero, e feroce.. Sprezzatore di tutti confondeva i galantuomini colla più vil turba, esigendo anche dalle persone onorate ciò, che alle più infami per esercizio appartiene.” AFFO’

-Con Pietro da Longhena e Giorgio di Vailate “Tutte persone ardite, e valorose.” P.GIUSTINIAN

-“Di mediocre statura.. Era pure.. un disonesto bestemmiatore.” GUERRINI

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