Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
ANTONIO DA LANDRIANO Conte di Spino d’Adda. Signore di Landriano e di Spino d’Adda. Zio di Antonio da Landriano.
1410 ca.- 1461 (maggio)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
……… | Milita nelle compagnie di Niccolò Piccinino. | ||||
1440 | |||||
Mar. | 100 cavalli | Lombardia | Ha il comando di 100 cavalli acquartierati nella campagna pavese che fanno parte della famiglia ducale di Filippo Maria Visconti. | ||
Lug. | Lombardia | I suoi cavalli, e quelli di Luchino Palmeri, sono alloggiati tra Rosate e Binasco. | |||
1442 | Lombardia | E’ investito di Spino d’Adda con il fratello Francesco, “camerario” del duca di Milano. | |||
1444 | Chiesa | Sforza | Marche | Combatte Francesco Sforza agli ordini del Piccinino. | |
1445 | Lombardia | Con i fratelli Francesco, Andrea e Giorgio acquista un vasto complesso immobiliare a Milano a Porta Vercellina. Più tardi, a seguito della divisione dei beni di famiglia, questo passerà al fratello Francesco, mentre Antonio da Landriano resterà titolare della contea di Spino d’Adda. | |||
1446 | |||||
Mar. | Milano | Venezia | Lombardia | Si unisce con Erasmo da Trivulzio, Francesco e Jacopo Piccinino per togliere Cremona a Foschino Attendolo ed a Giacomo da Salerno che governano la città per conto dello Si ritira dal cremonese alla notizia che si sta avvicinando l’esercito veneziano capitanato da Micheletto Attendolo. | |
Mag. | Lombardia | Alla guardia di Crema. | |||
Sett. | Lombardia | E’ preposto alla difesa di San Giovanni in Croce con 200 cavalli e 300 fanti. Micheletto Attendolo si impadronisce della località e, sempre nel mese, sconfigge i viscontei nella battaglia del Mezzano. Il Landriano è catturato dai veneziani. | |||
1447 | |||||
……… | Lombardia | Liberato, affianca Luigi dal Verme a Como, a Pieve d’Incino ed al Monte di Brianza al fine di riconquistare alcune terre ducali perdute in precedenza. | |||
Mag. | Milano | Venezia | Lombardia | E’ inviato a Romanengo con 60 cavalli per difendere la località. | |
Ago. | Lombardia | I veneziani abbandonano l’assedio di Lecco e riattraversano l’Adda. Con Francesco Piccinino ed il dal Verme si porta verso Como, Pieve d’Incino ed il Monte di Brianza per recuperare le terre perdute. Alla morte del duca Filippo Maria Visconti, avvenuta nello stesso mese, scaccia le truppe aragonesi e contribuisce a costituire la Repubblica Ambrosiana. Combatte i veneziani. | |||
Sett. | Lombardia | Ai primi del mese, mentre con il fratello Francesco partecipa ad uno dei primi consigli di governo, viene arrestato con l’accusa di essersi impadronito di alcuni beni sottratti dal castello di Porta Giovia. E’ presto rilasciato. | |||
Ott. | Lombardia | I Capitani della Libertà della Repubblica Ambrosiana concedono al Landriano ed ai suoi cugini alcuni diritti e beni a Landriano ed in alcune località vicine. | |||
1448 | |||||
Dic. | Sforza | Milano | 200 cavalli | Lombardia | Appoggia Francesco Sforza con il fratello Andrea (200 cavalli) per non dovere più sottostare agli ordini di Francesco Piccinino. Raggiunge a Trezzo sull’Adda Fermo da Landriano e prende possesso di tale castello. |
1449 | |||||
Mag. | Lombardia | E’ scoperta a Milano una congiura. Alcuni esponenti del partito ghibellino sono giustiziati, altri subiscono persecuzioni e confische. Antonio da Landriano viene bandito da Milano. | |||
……… | Lombardia | Appoggia lo Sforza. Prende parte all’assedio di Milano. Staziona con la sua compagnia tra Landriano, Vidigulfo e Mandrino. | |||
1450 | |||||
Feb. | Lombardia | Entra in Milano con Francesco Sforza. Chiede al nuovo duca il mantenimento delle promesse ricevute a suo tempo; sollecita soccorsi per i suoi soldati alloggiati nel cremonese; domanda il risarcimento per i materiali edilizi sequestratigli nel suo feudo ed utilizzati per la ricostruzione del castello di Lodi. | |||
1451 | Lombardia | Allorché Bartolomeo Colleoni abbandona le file veneziane per defezionare nel campo sforzesco fa sapere al Consiglio dei Dieci di essere pronto ad uccidere il condottiero bergamasco. Antonio da Landriano nutre nei confronti del condottiero bergamasco un odio antico che lo spinge a chiedere una condotta alla Serenissima. I veneziani accettano; i contatti non hanno seguito. | |||
1452 | |||||
Mag. | Milano | Venezia | Lombardia | Riprende il conflitto tra Milano e Venezia. Antonio da Landriano rinvia la partenza per il fronte perché non gli sono state versate le prestanze assegnategli. | |
Lug. | Lombardia | Con Pietro Maria dei Rossi (1000 cavalli) ha l’incarico di distruggere 2 bastie ed un ponte di barche, costruiti ad Abbadia Cerreto sull’Adda da Carlo di Montone e da Matteo da Capua per depredare il lodigiano. Lo sforzo degli attaccanti contro il ponte, che culmina con il lancio nella corrente di grossi tronchi, non ha alcun esito. I lodigiani si lamentano sia dell’obbligo di alloggiare le truppe dei due capitani, sia del loro atteggiamento autoritario e poco disponibile. Il Landriano si trasferisce a Leno. | |||
Sett. | Lombardia | Ai primi del mese mentre Francesco Sforza scorre nel bresciano, due ex-capi della Repubblica Ambrosiana, Giovanni di Ossona e Giovanni di Appiano, riescono a liberarsi e si impadroniscono della rocchetta del castello di Monza dove sono stati imprigionati; nello stesso tempo alcuni dissidenti organizzano in quella città attentati e trame ai danni dello Sforza. La duchessa Bianca Maria Visconti fa appello al Landriano, a Pietro Maria dei Rossi ed a altri condottieri esortandoli ad agire senza indugi. L’operazione è condotta con successo; durante il suo trasferimento a Milano Giovanni di Ossona viene assassinato dalla scorta. Sempre nel mese il Landriano si scontra nel milanese con Carlo di Montone. | |||
1453 | |||||
Sett. | Lombardia | Esce da Melzo; i suoi uomini danneggiano i vigneti vicini: è ripreso dal duca di Milano anche perché i suoi armati sono accusati di avere rubato frumento ed altre derrate in terreni appartenenti a Roberto da San Severino. Le prede sono restituite. | |||
1454 | |||||
Lug. | Lombardia | Al termine del conflitto chiede con insistenza il mantenimento delle promesse. Lo Sforza, a metà mese, gli conferma l’investitura feudale di Spino d’Adda con le ampie concessioni già godute sotto Filippo Maria Visconti. | |||
Sett. ott. | 333 cavalli | Lombardia | La sua compagnia è acquartierata nel cremonese. | ||
1456 | |||||
Ago. | Lombardia | La camera ducale decide sulla situazione dei suoi beni di Landriano contestata da terzi; prende possesso di tali beni con i relativi diritti e versa al Landriano 2500 fiorini, anziché 3500 come a suo tempo pattuito poiché alcune entrate sono state nel frattempo alienate; si procede, da ultimo, ad una nuova infeudazione per metà a suo favore, e per l’altra metà a beneficio dei discendenti di uno zio omonimo. | |||
……… | Lombardia | E’ coinvolto in numerose controversie nelle quali agisce con determinazione ed arroganza. | |||
1461 | |||||
Mag. | Lombardia | Muore ai primi del mese a Landriano. E’ sepolto nella chiesa milanese di Santa Maria dell’Incoronata in una cappella da lui fatta costruire. Nel 1470 la vedova, Caterina Gonzaga, fa erigere sulla sua tomba un ritratto in marmo ed un’epigrafe celebrativa. |
CITAZIONI
-“Chiarissimo per virtù di guerra.” SANSOVINO
-“Personaggio valoroso e fedele.” ROSMINI
-“Gran guerriere e chiaro di virtù.” MORIGI
-“La strenua difesa dei privilegi e dell’onore, la continuità e la sostanziale lealtà nel servizio ducale furono i valori dominanti nella sua vita. Egli consolidò la sua già eminente condizione sociale mediante l’esercizio delle milizie, i feudi, i rapporti fondiari e beneficiari con alcuni grandi enti ecclesiastici lombardi, le parentele altolocate.” COVINI
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