Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
ANTONELLO DA FORLÌ (Antonello Armuzzi Zampeschi)
Di origine contadina. Signore di San Mauro Pascoli. Padre di Meleagro da Forlì, Brunoro da Forlì ed Ettore da Forlì; nipote di Taliano Furlano; genero di Everso dell’Anguillara; cognato di Deifobo dell’Anguillara.
- 1482 (gennaio)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
……….. | Milita nelle compagnie di Francesco Sforza. | ||||
……….. | Combatte agli ordini di Niccolò Piccinino. | ||||
1446 | |||||
Ago. | Chiesa | Sforza | Marche e Romagna | Si trova ad Arcevia quando lo zio Taliano Furlano viene fatto incarcerare per tradimento dal cardinale Ludovico Scarampo. Riesce a fuggire; finisce per rifugiarsi a Forlimpopoli. | |
………… | Marche | Ferito in un fatto d’arme presso Senigallia, è obbligato a portare le zanche (le grucce). Da qui nasce il connotativo di “zampeschi” che trasmette ai suoi famigliari fino a farlo diventare un cognome. | |||
1452 | |||||
……….. | Milano | Venezia | 60 lance | Lombardia | |
Sett. | Venezia | Milano | Lombardia | A Villachiara. Con Gentile da Leonessa e Carlo Gonzaga si scontra con le milizie dello Sforza. Tra gli avversari sono catturati 8 uomini d’arme, tra cui Ottaviano di Montefiore. | |
1453 | |||||
Lug. | Lombardia | Con la caduta di Ghedi si congiunge con Angelo Polibetti; compie una scorreria notturna nel cremonese con due squadre di cavalli e 200 fanti. Si ferma in una bastia posta presso Ghedi con Carlo Gonzaga; ne è scacciato da Ludovico Gonzaga. | |||
1454 | |||||
Ago. | Pitigliano | Siena | Toscana | Al soldo del conte di Pitigliano Aldobrandino Orsini contro i senesi. Si unisce con Jacopo ed Aldobrandino Orsini, esce da Pitigliano con 350 cavalli e molti fanti. Le truppe sono divise in tre schiere; si prepara un agguato. I senesi cadono nell’ imboscata e sono sconfitti con notevoli perdite. | |
Dic. | Lazio | A Castellardo (Canino) con Napoleone Orsini. Alla testa di 1000 uomini tra cavalli e fanti procura gravi danni al senese con le sue scorrerie. | |||
1455 | |||||
Mag. | E’ contattato da Jacopo Piccinino per unirsi con la sua compagnia ed assalire il senese. | ||||
……….. | Milano | Comp. ventura | Toscana | Al soldo del duca di Milano Francesco Sforza. Contrasta nel senese Jacopo Piccinino. | |
Ott. | Toscana | Con 40 cavalli e 100 fanti sorprende la scorta di 40 fanti comandata da Giacomo Bello; si impadronisce nei pressi di Castro di 200 muli che stanno portando vettovaglie al campo nemico. E’ subito assalito con 23 cavalli dal che recupera le prede, libera i prigionieri e lo obbliga a fuggire con tre soli cavalli. | |||
1457 | |||||
Feb. | Comp. ventura | Ascoli Piceno Chiesa | Marche | Milita nella compagnia del Piccinino per affrontare il signore di Rimini Sigismondo Pandolfo Malatesta. Ai primi del mese con Ottaviano di Montefiore è sollecitato dai fuoriusciti di Ascoli Piceno ad assalire il capoluogo ai danni dello stato della Chiesa. Alcuni soldati ne scalano nottetempo le mura; uditi dalle sentinelle, vengono respinti. Coloro che sono fatti prigionieri sono impiccati. Il Piccinino è costretto a scusarsi con il pontefice per il loro comportamento. | |
Dic. | Nuovo rovesciamento di fronte. Viene inviato dal cardinale Colonna e da Everso dell’Anguillara in soccorso del signore di Rimini contro gli aragonesi comandati da Jacopo Piccinino e da Federico da Montefeltro. | ||||
1458 | |||||
Giu. | Rimini | Napoli | Lazio | Esce da Vetralla con 110 cavalli e 200 fanti. | |
Lug. | Marche | Si accampa con Marco Pio nei pressi di Carpegna; è sconfitto nei pressi. Ha l’incarico di soccorrere in Tavoleto Giovambattista dell’Anguillara: cade in un’imboscata che gli è stata tesa vicino a Mondaino ed è costretto alla fuga. | |||
Ott. | Marche | Nelle vicinanze di Tavoleto. Non riesce ad impedire che il castello sia nuovamente espugnato e messo a sacco dagli avversari. | |||
1459 | |||||
………. | Anguillara | Lazio | A Vetralla, con il suocero Everso dell’Anguillara. | ||
Ago. | Fuoriusciti | Viterbo | Lazio | Aiuta Alessio Tignosini e la fazione dei maganzesi a rientrare in Viterbo. Conquista la Porta di San Sisto e, con Camillo di Roncone, penetra nella città alla testa di 60 cavalli: irrompe nella piazza. Sono messe a sacco alcune case dei Gatti. In un’ora tutta la città è nelle sue mani; vi rimane per tre giorni. Un enorme bottino è inviato a Vetralla. Alla notizia dell’ arrivo di truppe raccolte dall’arcivescovo di Ravenna Bartolomeo Roverella e da Luigi Galeazzo Farnese (comandate da Niccolò Orsini e da Gentile della Sala) preferisce ritirarsi in buon ordine verso Vetralla conducendo con sé molti prigionieri. | |
1460 | |||||
Gen. | Angiò | Napoli | Lazio | Si unisce con il cognato Deifobo dell’Anguillara. Preda il contado di San Germano (Cassino) con 500 cavalli e molti fanti. | |
Feb. | Abruzzi | Sempre con Deifobo dell’Anguillara e molti abitanti di L’Aquila assale nel contado di Tagliacozzo Napoleone Orsini. I 2 condottieri si impossessano di 70 some di mercanzie e catturano 50 uomini d’arme. Assedia l’Orsini in Tagliacozzo. Si impadronisce di 3 terre nelle vicinanze di tale centro. | |||
……….. | Molise e Campania | Viene spedito dal principe di Rossano Marino di Marzano in soccorso di Venafro. Obbliga gli avversari ad abbandonare Calci. | |||
Lug. | Campania | Si congiunge con Giovanni d’Angiò alla testa di 400 cavalli e 500 fanti. Con Deifobo dell’Anguillara si ferma nelle terre del principe di Rossano. | |||
Ago. | Lazio | Occupa Isola del Liri appartenente al conte di Fondi. Mette a sacco la località e ne espugna la rocca dopo due giorni. | |||
Autunno | Lazio | Si impadronisce di Monteleone Sabino con Silvestro da Lucino. Muove in soccorso di Jacopo Savelli con il Piccinino a Palombara Sabina; contrasta le milizie pontificie di Pio II. Si fortifica a Montecelio; da tale base opera continue scorrerie nell’agro romano minacciando la stessa Roma. Il bestiame razziato è condotto a Palombara Sabina. | |||
……….. | Abruzzi | A L’Aquila con Giovanni d’Angiò. | |||
1461 | |||||
…………. | Rimini | Chiesa | Marche | ||
Mag. lug. | Chiesa Milano | Rimini | 400 cavalli e 300 fanti | Marche | E’ convinto da Francesco Sforza ad abbandonare gli stipendi del Malatesta e di passare al soldo del duca di Milano e dello stato della Chiesa: all’atto della diserzione si trattiene il soldo delle paghe. Gli è riconosciuta una provvigione annua di 6000 fiorini (2500 quelli percepiti agli ordini del Piccinino). Si accampa tra Rocca Contrada (Arcevia) e Serra San Quirico con Giovanni Malavolti, Palamone da Viterbo e Battista d’Urbino. |
Sett. | Marche | Sorprende alcune schiere di Sigismondo Pandolfo Malatesta, catturate quasi senza colpo ferire. | |||
………… | Lazio | E’ inviato a Viterbo dal papa Pio II. Gli abitanti di tale centro si oppongono al suo ingresso. | |||
1462 | |||||
Mar. apr. | Milano | Rimini | E’ nuovamente contattato dagli sforzeschi per combattere nel regno di Napoli a favore degli aragonesi. Ad aprile attende che gli sia pagato il soldo. | ||
Ago. | Marche | Con Napoleone Orsini e Federico da Montefeltro è l’artefice della vittoria di Cesano sul Malatesta. Il signore di Rimini si allontana nottetempo da Senigallia: ad Antonello da Forlì è dato l’incarico di porsi al suo inseguimento con Corrado d’Alviano. Raggiunge il condottiero rivale all’alba mentre sta guadando il fiume, lo assale sui fianchi. Presto è raggiunto dal resto dell’ esercito; in breve tempo vengono sgominati Cicco Brandolini, Roberto Malatesta e Guido Benzoni. | |||
Nov. | Romagna | Assedia Santarcangelo di Romagna. | |||
Dic. | Romagna | Gli uomini del signore di Rimini svaligiano la sua compagnia. | |||
1463 | |||||
Inverno | Marche | Assedia Fano. Si accampa presso il borgo di San Paterniano. | |||
Giu. | Romagna | Ritorna a Santarcangelo di Romagna. Conduce violente scorrerie nel territorio di Rimini. | |||
Lug. | Romagna | Con Giovanni Francesco da Bagno e Cristoforo Torelli tenta di assalire Rimini per terra e per mare. Viene energicamente respinto a terra; anche le sue fuste ed altre numerose imbarcazioni sono disperse dai difensori. | |||
Ott. | Romagna | Con la resa del Malatesta ottiene da Pio II la signoria di San Mauro Pascoli, di Tomba e di Talamello: deve riconoscere alla Santa Sede una grossa somma di denaro per i censi arretrati di sei anni dovuti da Domenico Malatesta. | |||
1464 | |||||
Mag. | Romagna | Litiga con il Malatesta. Il vescovo di Sessa, Angelo Geraldini, governatore della Romagna, dà ragione ad Antonello da Forlì. | |||
Sett. | Muore il suocero Everso dell’ Anguillara di cui ha sposato la figlia naturale Cassandra. Riceve in eredità il castello di Rota ed una vigna nel territorio di Vetralla. | ||||
1469 | Romagna | Pone la sua abitazione a Forlimpopoli in contrada San Ruffillo. | |||
Giu. | Chiesa | Rimini | Romagna | Al soldo dei pontifici che gli riconoscono uno stipendio di 2500 fiorini. Combatte Roberto Malatesta. Con Alessandro Sforza e Giovanni Francesco da Bagno si impossessa del borgo di San Giuliano a Rimini. | |
Ago. | Romagna | Lascia il borgo di San Giuliano alla notizia dell’arrivo dell’esercito nemico. Vinto a Mulazzano, ripara a Verucchio ed a Santarcangelo di Romagna. I fiorentini mettono a sacco Talamello e ne imprigionano gli abitanti. | |||
1470 | Viene contattato dagli sforzeschi per ritornare al servizio del duca di Milano. | ||||
1472 | Romagna | Gli sono confermati dai pontifici i feudi di San Mauro Pascoli, di Tomba e di Giovedio. Nell’anno viene ancora una volta contattato da emissari del duca di Milano Galeazzo Maria Sforza. | |||
1473 | |||||
Sett. | Chiesa | Agli stipendi del papa Sisto IV. | |||
Dic. | Chiesa | Emissari del duca di Milano lo avvicinano. Chiede una provvigione di 13000 ducati in tempo di pace (condotta di 100 fanti e uomini d’arme) e di 20000 ducati in tempo di guerra (condotta di 200 fanti e uomini d’arme). Riceve una controfferta per una provvigione di 8000 e di 12000 ducati per le due fattispecie. Le trattative non hanno seguito. | |||
1474 | |||||
Giu. | Chiesa | C.di Castello | Umbria | Con Giovanni Francesco da Bagno, Giorgio da Massa, Giovanni Francesco Gonzaga e Malatesta Malaspina appoggia Pino Ordelaffi nell’assediare Niccolò Vitelli in Città di Castello. | |
Lug. | Umbria | Sempre a Città di Castello. Al comando di due squadre di uomini d’arme si colloca verso il borgo San Sepolcro per sostenervi l’azione di Girolamo Riario. | |||
Ago. | 600 fanti | ||||
……….. | Gli è confermato dal papa il feudo di Talamello. | ||||
1477 | |||||
Giu. | Chiesa | Comp. ventura | Umbria | Si trova nel perugino; con Giovanni Francesco Gonzaga e Giovanni Francesco da Bagno (430 cavalli e 100 fanti) difende il territorio dalla compagnia di Carlo di Montone. Il condottiero avversario ripara nel senese. | |
1478 | |||||
Lug. | Chiesa | Firenze | |||
1479 | |||||
……….. | Firenze | Chiesa Napoli | Toscana | Defeziona nel campo avversario con Roberto Malatesta e Costanzo Sforza. Combatte al soldo dei fiorentini con sei squadre di uomini d’arme e 200 fanti. Per tale fatto a metà agosto il papa Sisto IV lo scomunica e gli confisca i feudi romagnoli a favore di Girolamo Riario. | |
Sett. | Toscana | Viene sconfitto e catturato nella battaglia di Poggio Imperiale (Poggibonsi). Liberato, passa alla guardia di Staggia con 500 fanti. A fine mese sorprende nel piano di Sant’Antonio il capitano senese Borghese Borghese che sta trasportando vettovaglie destinate agli aragonesi che stanno assediando Colledi Val d’Elsa. Lascia San Gimignano con Giovanni Savelli per muoversi in soccorso dei difensori di tale località. Respinto da Federico da Montefeltro, è obbligato alla fuga. | |||
1480 | |||||
……….. | Romagna | Alla firma della pace tra i contendenti è inizialmente escluso dall’amnistia da parte pontificia ed aragonese. | |||
Ago. | Romagna | Alla morte di Pino Ordelaffi fa parte della ambasceria di Forlì che discute con il Montefeltro le modalità del passaggio della città al dominio pontificio. | |||
1482 | |||||
Gen. | Romagna | Muore a Forlì. |
CITAZIONI
-“Fu sì gran Capitano della sede apostolica ne i tempi di papa Paolo e Pio Secondo.” RUSCELLI
-“Praefectum militarem egregium.” PORCELLIO
-“Guerriero d’esperimentato valore.” SIENA
-“Stimato ed amato dalle repubbliche di Firenze e di Venezia e da molti signorotti, che lo vollero al loro servizio.” ARGEGNI
-“Valentissimo huomo d’arme.” SANUDO
-“Uomo di grandissimo coraggio nell’affrontare i pericoli.” PICCOLOMINI
-“Di contadino divenne prima soldato a cavallo e poi di mano in mano per il suo grande ingegno e forza del corpo, salendo a i gradi della militia, meritò di esser fatto capitano di cavalli del Papa.” ALBERTI
-“Praestantissimus duces secutus est, ut militem artem, quae non solum praeceptis, sed plurimum experientia continetur, perficeret.” VIVIANI
-“Sub diversis principibus Antonellus persequens, ingentem sibi laudem perperit et Magnifici titulum..qui titulus tum, uti fecerunt Laurentius Medices senior et Federicus Urbinatium dux, propria acquirebatur virtute ad huc iuvenis adeptus est.” G. ROSSI
-“Il quale sotto la direzione di quello (Taliano Furlano) avea fatto di molti progressi nell’arte militare, sì che coll’andar del tempo si fè conoscere, pari allo zio, abile capitano.” P. BONOLI
-“El quale era di valenti guerrieri che fosse in Italia in quel tempo.” BROGLIO
-“Buon condottiere.” POLIZIANO
-Con Jacopo Orsini “Due dei più valenti condottieri che fossero in Italia.” SIBILIA
-“Guerriero d’esperimentato valore.” ANTOLINI
Fonte immagine: canino.info