Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
A – B – C – D – E – F – G – H – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – W – X – Z
Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
ANNIBALE BENTIVOGLIO Di Bologna. Conte palatino. Signore di Bologna, Covo e Antegnate.
Fratello di Alessandro Bentivoglio e di Ermes Bentivoglio; fratellastro di Ercole Bentivoglio; padre di Cornelio Bentivoglio; cognato di Francesco Gonzaga, Pandolfo Malatesta, Giberto Pio, Niccolò Maria Rangoni e Guido Torelli; cugino di Guido Rangoni; suocero di Pirro Gonzaga da Bozzolo.
1469 – 1540 (giugno)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Are attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1474 | |||||
Gen. mar. | Emilia | Viene armato cavaliere dal re Cristiano di Danimarca. Il senato bolognese ottiene dal papa Sisto IV per il Bentivoglio il diritto di succedere al padre Giovanni in caso di sua morte. | |||
1478 | |||||
Dic. | Emilia | A Ferrara, ospite del futuro suocero il marchese Ercole d’Este. | |||
1479 | |||||
Apr. | Emilia | A Ferrara. | |||
1480 | |||||
Lug. | Emilia | Sempre a Ferrara. Assiste ad una giostra cui sono presenti anche il marchese di Mantova Francesco Gonzaga e Roberto da San Severino. | |||
1481 | |||||
Apr. | Emilia | Ancora a Ferrara con il padre Giovanni, signore di Bologna. Vi è accolto da Ercole d’Este: assiste ad alcuni palii, partecipa a cacce e balli. | |||
1483 | |||||
Gen. | Emilia | Riceve a Bologna il duca di Calabria Alfonso d’Aragona. | |||
1485 | |||||
Ott. | Emilia | Scorta nel bolognese Roberto da San Severino allorché tale condottiero lascia il veneziano per dirigersi a Roma per assumervi il comando delle truppe pontificie. | |||
1486 | Firenze | Genova | 200 cavalli | Toscana e Emilia | Viene condotto dai fiorentini per combattere i genovesi. A causa della sua giovane età il ruolo effettivo di comando è coperto dal suo luogotenente Bartolomeo di San Giorgio. Annibale Bentivoglio si reca a Firenze per fare subito rientro a Bologna. |
1487 | |||||
Gen. | Emilia | Si porta a Ferrara con 200 barche al fine di prelevarvi la moglie Lucrezia d’Este, figlia naturale del duca di Ferrara. E’ accolto da Ercole d’Este e dal Gonzaga. Alle nozze sono presenti i rappresentanti dei maggiori stati italiani, dal re di Napoli al papa, dal duca di Milano alla repubblica di Venezia, al duca di Urbino, a Lorenzo dei Medici, nonché dei signori di Rimini, Pesaro, Camerino e Forlì. Rientra a Bologna; a riceverlo sono molti gentiluomini, ambasciatori e diversi condottieri. Partecipa ad una grande giostra indetta per i festeggiamenti di rito. | |||
Mar. apr. | Firenze | Genova | 100 cavalli e 1000 fanti | Toscana e Liguria | Si trova a Firenze; si porta a Sarzana ed a Sarzanello per combattere i genovesi agli ordini di Niccolò Orsini. Ha il comando di molti fanti: il giorno di Pasqua dà l’inizio all’ assalto di un castello che viene espugnato dopo avere subito forti perdite. |
Mag. giu. | Liguria | All’assedio di Sarzana. | |||
1488 | |||||
Lug. | Milano | 300 cavalli | Emilia | Accompagna il padre ad un convegno a Parma nel quale è confermata l’alleanza tra Bologna, il duca di Milano, Ercole d’Este ed il Gonzaga. Gli viene concessa dagli sforzeschi una condotta di 300 cavalli. | |
Nov. | Emilia | Reprime in Bologna i tumulti provocati dai partigiani dei Malvezzi; raduna i suoi aderenti in San Donato e compie una marcia dimostrativa nella città dalla Porta Ravegnana e per la via delle Scodelle fino alla Porta di San Pietro ed a San Donato. Nell’anno fa parte del Consiglio di Giustizia di Bologna. | |||
Dic. | Lombardia | A Milano, per le nozze del duca Giovanni Galeazzo Sforza con Isabella d’Aragona, figlia del duca di Calabria Alfonso. | |||
1489 | |||||
Nov. | Emilia | Ricopre a Bologna l’incarico di gonfaloniere di giustizia: la nomina contravviene alle norme correnti perché Annibale Bentivoglio non ha l’età richiesta e non fa parte della magistratura dei Riformatori. | |||
1490 | |||||
Feb. | Lombardia | A Mantova per il matrimonio di Francesco Gonzaga con Isabella d’Este. | |||
Apr. | Marche | In pellegrinaggio al santuario di Loreto. | |||
Ott. | Emilia | Prende parte a Bologna ad una giostra organizzata per la solennità di San Petronio. | |||
1491 | |||||
Feb. | Emilia | A Ferrara con il padre ed il fratello Alessandro per il matrimonio di Alfonso d’Este con Anna Sforza, sorella di Giovanni Galeazzo. | |||
Ago. | Lombardia | A Milano, per le nozze di Ludovico Sforza con Beatrice d’Este. | |||
1492 | |||||
Giu. | Emilia | Prende parte ad una giostra in Bologna predisposta nel quadro dei festeggiamenti per il matrimonio del fratello Alessandro con Ippolita Sforza. | |||
Ago. | Romagna ed Emilia | Alla notizia che in Rimini è stato ucciso Galeotto Malatesta con il figlio, si reca nella città con 50 cavalli per sostenervi la signoria del cognato Pandolfo Malatesta. Rientra subito a Bologna. | |||
1493 | |||||
Apr. | Firenze | A Firenze con 2 squadre di uomini d’arme, una squadra di stradiotti ed una di balestrieri a cavallo. | |||
Ott. | Emilia | A Bologna; ha il comando di 300 cavalli alla rassegna delle truppe del padre, nominato dal duca di Milano capitano generale delle milizie sforzesche oltre il Po. | |||
Dic. | Emilia | Ospita a Bologna il cognato Pandolfo Malatesta. | |||
1494 | |||||
Gen. | Emilia | Cavalca a Corticella con i fratelli ed i cognati per l’inaugurazione del canale navigabile del Reno. Accompagna a Mantova Laura Bentivoglio che vi si deve sposare con Giovanni Gonzaga. | |||
Lug. | Firenze | Francia | Romagna | Contrasta i francesi e gli sforzeschi di Giovan Francesco da San Severino. Ricevuti in soccorso dai fiorentini 1000 fanti ed alcuni pezzi di artiglieria, si congiunge con sei squadre di uomini d’arme all’ esercito del duca di Calabria Ferdinando d’Aragona nel contado di Forlì. | |
Sett. | Romagna ed Emilia | Staziona sul Ronco presso Bertinoro. Si incontra ad Imola con Caterina Sforza; affianca gli aragonesi a Castel San Pietro Terme. Ritorna, quindi, a Bologna e cerca di convincere (almeno dice) il padre ad abbandonare l’alleanza franco-milanese; esercita pure forti pressioni sul duca di Calabria affinché solleciti, a sua volta, il papa Alessandro VI perché il fratello, protonotario, sia eletto cardinale. Il Bentivoglio esce in perlustrazione verso Lugo e sfugge ad un agguato tesogli da Gaspare da San Severino: nello scontro cattura 16 cavalli. | |||
Ott. | Romagna ed Emilia | E’ segnalato a Cesena; rientra rapidamente in Emilia quando i francesi minacciano la Toscana. Prende la strada di Ravenna e ripara nei propri stati, anche perché sono chiari i segnali del disfacimento dell’esercito aragonese. | |||
Nov. | Emilia | Si incontra a Bologna con Gaspare da San Severino che sta rientrando in Lombardia. | |||
Dic. | Emilia | Accompagna nel bolognese altri condottieri sforzeschi, quali Galeotto della Mirandola e Giovan Francesco da San Severino, quando costoro abbandonano l’uno la Romagna ed il secondo la Toscana per ritornare ai loro alloggiamenti. Nel corso dell’anno con il padre ed i fratelli è creato nobile del Sacro Romano Impero da Massimiliano d’Austria con facoltà di usufruire di una zecca. E’ aggregato tra i consiglieri dell’imperatore ed è autorizzato a fregiare lo stemma di famiglia con l’aquila imperiale. | |||
1495 | |||||
Feb. | Firenze | Pisa | Toscana | Appoggia Francesco Secco e Ranuccio da Marciano ai danni dei pisani. | |
Apr. | Lombardia | Si trova a Milano alla cerimonia in cui Ludovico Sforza viene nominato duca ad opera di un inviato dell’imperatore Massimiliano d’Austria. | |||
Mag. | Milano Venezia | Francia | 160 lance e 80 cavalli leggeri | Lombardia | Viene assoldato da sforzeschi e da veneziani; gli è riconosciuto uno stipendio di 8000 ducati l’anno. Il duca di Milano gli concede una provvigione di 1000 ducati. La ferma è stabilita in due anni, più uno di rispetto. |
Giu. | Emilia | Tocca Sant’Ambrogio, sulla riva sinistra del Panaro; transita per Modena con i suoi uomini; raggiunge nel parmense le truppe della lega anti-francese. Si accampa a Madregolo ed a Giarola, vicino al Taro, con otto squadre di uomini d’arme, tre di balestrieri a cavallo, due di stradiotti e 1000 fanti. Viene abbondantemente provvisto di vettovaglie dagli abitanti del luogo. | |||
Lug. | Emilia e Piemonte | Partecipa alla battaglia di Fornovo, inquadrato nell’ala sinistra, come comandante della seconda schiera sforzesca (140 uomini d’arme) dietro Giovan Francesco da San Severino. Affianca il Gonzaga nel suo attacco agli avversari. Si sposta, poi, all’assedio di Novara e si ferma al campo di Vespolate. | |||
Ago. | Emilia e Piemonte | Ospita a Bologna Niccolò Orsini; rientra nel novarese per presenziare alle manifestazioni che accompagnano la consegna del bastone e dello stendardo di capitano generale della lega al Gonzaga. | |||
Sett. | Lombardia | Ai primi del mese è segnalato a Milano con Niccolò da Correggio. | |||
Ott. | Lombardia Emilia | Alla firma della pace tra i belligeranti raggiunge Crema. Da qui fa ritorno a Bologna. | |||
Dic. | Veneto | Accompagna Francesco Gonzaga a Venezia. | |||
1496 | |||||
Mag. | Venezia | Francia | Gli viene rinnovata la condotta da sforzeschi e da veneziani. Questi ultimi lo inviano nel regno di Napoli per combattere i francesi con 100 uomini d’arme e 35 balestrieri a cavallo. | ||
Giu. | Pio | Carpi | Emilia | Non parte per il regno; si porta, invece, a Carpi con molti cavalli, fanti ed alcuni pezzi di artiglieria per sostenere le ragioni del cognato Giberto Pio contro quelle di Alberto Pio. Entra nella città e fa in modo di rappacificare le due parti. | |
Ago. | Venezia | Francia | Toscana ed Emilia | Si trasferisce in Toscana e coadiuva l’azione di Piero dei Medici ai danni dei fiorentini: gli sono consegnati 1400 ducati ed il denaro di tre paghe. La notizia del suo utilizzo ferisce profondamente il duca di Milano, che cerca di intervenire sul padre. Sempre nel mese accoglie in Bologna il legato pontificio, il cardinale Bernardino Carvajal. | |
Ott. | Venezia | Firenze | Toscana | Lascia Bologna e, per la via di Pietrasanta, si sposta in Toscana con 150 uomini d’arme, 125 tra balestrieri, stradiotti e provvigionati a cavallo e 150 fanti al fine di aiutare i pisani dalle incursioni dei fiorentini. Chiriaco dal Borgo tenta invano di bloccargli il passo a Barga. Annibale Bentivoglio irrompe nel pisano; con la sua presenza, obbliga ad abbandonare il territorio al capitano sforzesco Lucio Malvezzi (suo nemico personale), che si trova anch’egli alla difesa della città. D’altra parte, come giustificazione, il comportamento del Malvezzi è divenuto agli occhi dei pisani e dei veneziani sempre più ambiguo per i mutamenti di obiettivi nella politica ducale. A fine mese si trova a Cascina per unirsi con le truppe imperiali impegnate nel medesimo conflitto. | |
Nov. | Toscana | Staziona a Livorno. Muove verso Vicopisano e tocca ancora Cascina. | |||
Dic. | Toscana | Abbandona il pisano per rientrare nei suoi possedimenti. | |||
1497 | |||||
Feb. | Venezia | Francia | Piemonte | Si oppone ai francesi nel territorio di Tortona. | |
Mag. | Emilia | A Bologna inizia la costruzione di un palazzo dove esercitarsi con le armi. | |||
Giu. | Veneto | A Venezia con il fratello Ermes. E’ riconfermato dai veneziani nella condotta. I suoi uomini sono alloggiati nel bresciano. | |||
Ott. | Veneto | Nel veronese con i suoi uomini d’arme. | |||
Nov. | Venezia | Francia | Piemonte | Appoggia Niccolò Orsini all’assedio di Novi Ligure; soccorre gli sforzeschi che hanno perso la città ad opera di Gian Giacomo da Trivulzio. | |
1498 | |||||
Mag. giu. | Firenze | Pisa | Toscana | I veneziani gli rinnovano la condotta; Annibale Bentivoglio preferisce militare per i fiorentini per contrastare i pisani. Negli stessi giorni viene nominato, con il padre ed i fratelli, conte palatino dall’ imperatore. Ai suoi ordini sono 80 lance e 40 cavalli leggeri. | |
Ago. | Venezia Milano | Firenze | 200 lance | Emilia | E’ condotto dai veneziani con 200 uomini d’arme (di cui 100 nominalmente concessi al padre e pagati dal duca di Milano). Gli sono inviati 1400 ducati ed il denaro occorrente a tre paghe per gli uomini d’arme del padre. E’ avviato nel pistoiese. |
Sett. | Romagna | Pretende altro denaro; differisce più volte la sua partenza da Bologna per timore di Lucio Malvezzi e di altri fuoriusciti bolognesi. Sollecitato anche da Giuliano dei Medici, esce dalla città con 80 lance e 40 balestrieri a cavallo, tocca Castel Bolognese e si dirige in Val di Lamone per sostenere le pretese di Piero dei Medici sul fiorentino. Si unisce con Guidobaldo da Montefeltro. | |||
Ott. | Toscana Romagna | Occupa Marradi ed assedia nella rocca Dionigi Naldi; irrompe nel Casentino ed entra in Bibbiena. Nonostante i primi successi alla rassegna di Villafranca, nel forlivese, ha momenti di tensione con i veneziani perché il collaterale Filippo Aureliano rileva l’assenza di 40 uomini d’arme nell’ organico della sua compagnia. Frequenti sono, del resto, le diserzioni nelle sue file per lo scoramento e la mancanza di vettovaglie che provocano uno sbandamento generale tra i suoi uomini. | |||
Nov. | Toscana | Gli è consegnata mezza paga e le difficoltà sembrano appianarsi. Il padre Giovanni si riavvicina, nel frattempo, a Ludovico Sforza sicché gli uomini d’arme che militano nominalmente nella sua compagnia (pagati come si è detto dal duca di Milano) lasciano il campo: sono svaligiati dagli abitanti in Val di Lamone. Annibale Bentivoglio rimane, viceversa, in Toscana, continua a domandare denaro e, soprattutto , semina la discordia tra il Montefeltro ed i Medici. I veneziani incominciano a sospettare del suo operato. | |||
Dic. | Toscana e Marche | Spalleggia la strategia di Bartolomeo d’Alviano, volta a difendere Bibbiena, contro quella del Montefeltro che tende a limitare il raggio d’azione alla sola Romagna. E’ messo in fuga dai fiorentini che gli tolgono alcuni pezzi di artiglieria; attacca, invano, Modigliana. Retrocede con Taliano da Carpi e ripara a Casteldelci. Da qui si trasferisce nel faentino inseguito da Gaspare da San Severino e da Lucio Malvezzi. | |||
1499 | |||||
Gen. | Toscana ed Emilia | E’ segnalato ancora a Casteldelci con Astorre Baglioni, Taliano da Carpi, Giampaolo Manfrone e Giacomazzo da Venezia: alla fine stabilisce di rientrare a Bologna per la mancanza di foraggio per la sua cavalleria. | |||
Feb. | Emilia | Continua a ricevere i suoi emolumenti, anche senza passare attraverso i controlli della mostra, per un riguardo dei veneziani verso il padre. | |||
Mar. | Emilia | Riceve a Bologna Gaspare da San Severino bandito dal ducato milanese. | |||
Apr. | Emilia | Chiede ai veneziani che i suoi uomini siano alloggiati nelle terre della Serenissima. Si reca a Ferrara per il palio di San Giorgio. | |||
Mag. | Con la pace stipulata tra veneziani e fiorentini Annibale Bentivoglio viene congedato. | ||||
Ago. | Milano | Francia Venezia | 200 lance | Emilia | E’ assoldato dal duca di Milano per combattere i francesi; preferisce non esporsi in prima persona ed invia al suo posto Carlo degli Ingrati con 100 uomini d’arme e 100 cavalli leggeri. |
Sett. | Emilia e Lombardia | Le sue compagnie abbandonano presto la Lombardia per il ritardo delle paghe. Ludovico Sforza è rapidamente sconfitto; con i congiunti Bentivoglio è costretto a chiedere la protezione del vincitore, il re di Francia Luigi XII. A fine mese lascia Bologna per recarsi si reca a Milano con il fratello Alessandro al fine di cercare di rendersi amico Gian Giacomo da Trivulzio. | |||
Ott. | Lombardia | Presenzia in Milano all’ingresso del sovrano francese Luigi XII. Non ottiene alcuna condotta dai transalpini. | |||
Nov. | Emilia | Va incontro a Cesare Borgia allorché il duca Valentino sosta all’osteria del Quacquarello nei pressi di Bologna, al ponte su fiume Reno. | |||
1500 | Lombardia | Ritorna a Milano. Si congeda con Gian Giacomo da Trivulzio. Promette ai francesi la somma di 40000 ducati in cambio della protezione del suo stato minacciato dai pontifici. | |||
1501 | |||||
Nov. | Emilia | Si incontra a Castel San Pietro Terme con il condottiero pontificio Paolo Orsini. | |||
Dic. | Lazio ed Emilia | Fa parte del corteo inviato da Ercole d’Este a Roma per prelevarvi Lucrezia Borgia, promessa sposa di Alfonso d’Este. | |||
1502 | |||||
Gen. | Lazio ed Emilia | Si reca a Monterotondo per prendere gli ultimi accordi sul matrimonio tra Giacoma Orsini, figlia di Giulio, ed il fratello Ermes. A fine mese accoglie in Bologna Lucrezia Borgia, diretta a Ferrara per raggiungervi il marito Alfonso d’Este. | |||
Feb. | Emilia | E’ ospitato a Ferrara con la moglie e sessanta cortigiani dal medico di corte Francesco da Castello. Interviene al matrimonio del cognato; si incontra con l’inviato francese. | |||
Lug. | Emilia | Arruola 40 balestrieri a cavallo e controlla in Bologna l’operato dei Marescotti al fine di prevenire eventuali movimenti eversivi. Ad ogni membro della sua famiglia spetta l’onere di controllare una parte della città; ad Annibale compete la sorveglianza della Porta di San Pietro. | |||
Ago. | Lombardia | Si reca a Milano con il fratello Alessandro; porta alcuni presenti al re di Francia per ottenerne la protezione nei confronti dei pontifici. | |||
Sett. | Emilia | Ospita in Bologna, come in altre circostanze, Gaspare da San Severino. | |||
Ott. | Bologna | Chiesa | Emilia e Romagna | Esce da Bologna con il fratello Ermes (1200 cavalli fra uomini d’arme e cavalli leggeri, 6000 fanti e sei pezzi di artiglieria) e si ferma a Castel San Pietro Terme per contrastare le truppe del Borgia. Compie una scorreria nell’ imolese; il conflitto ha subito termine grazie alla mediazione di Paolo Orsini. | |
………….. | Francia | Napoli | Segue i francesi nel regno di Napoli contro gli aragonesi. | ||
1503 | |||||
Feb. | Emilia | Riceve a Bologna il cognato, il cardinale Ippolito d’Este. | |||
Ott. | Lazio | A Roma a chiedere al nuovo papa Pio III la restituzione di Castel Bolognese che i Bentivoglio hanno dovuto cedere ai pontifici in precedenza. | |||
1505 | |||||
Feb. | Emilia | A Ferrara per i funerali del duca Ercole d’Este. | |||
Apr. | Firenze | Comp. ventura | 70 lance e 40 cavalli leggeri | Toscana | Viene assoldato dai fiorentini per fronteggiare la compagnia di Bartolomeo d’Alviano ed i partigiani di Piero dei Medici. |
Mag. | Firenze | Pisa | Toscana | A fine mese è distaccato a Vicopisano. Milita agli ordini di Ercole Bentivoglio. Negli stessi giorni si adopera con Alfonso d’Este per procurare a Rinieri della Sassetta il terreno in cui battersi a duello con Bandino da Castel della Pieve. | |
Ago. | Toscana | Alla guardia di Bibbona con 60 uomini d’arme, 20 lance spezzate e 20 balestrieri a cavallo. Sconfigge Bartolomeo d’Alviano a Campiglia Marittima in un’azione coordinata assieme con Ercole Bentivoglio. | |||
Sett. | Toscana | Fa pressione su Mancino da Bologna affinché passi agli stipendi dei fiorentini con la sua compagnia di 200 fanti. | |||
Ott. | Toscana Emilia | La sua compagnia è alloggiata nel vicariato di San Miniato. Alla fine il Bentivoglio è obbligato a rientrare nel bolognese. | |||
1506 | |||||
Sett. | Bologna | Chiesa | Emilia | E’ scomunicato dal papa Giulio II. | |
Ott. | Capitano g.le | Emilia | Ha a disposizione 4000/5000 uomini da opporre all’esercito pontificio comandato da Francesco Gonzaga. | ||
Nov. | Emilia | Il primo giorno del mese effettua una sortita nelle immediate vicinanze di Bologna; la notte seguente fugge dalla città con i suoi famigliari e ripara a Parma: la città per tale ospitalità deve subire l’interdetto ecclesiastico per dieci giorni. Abbandona pertanto tale località e si rifugia a Ferrara con il fratello Ermes e 300 cavalli. Gli sono confiscati i beni. | |||
1507 | |||||
Gen. | Emilia | Viene obbligato ad abbandonare anche Ferrara. | |||
Mar. | Lombardia | Giunge a Mantova: la città è sottoposta ad interdetto per la sua presenza. I pontifici pongono sulla testa sua e del fratello Ermes una taglia di 4000 ducati se consegnato vivo ed una di 2000 a favore di chi lo consegni morto: è pure concesso il permesso di rientrare in Bologna ai fuoriusciti che hanno cooperato alla sua cattura. | |||
Apr. | Francia | Genova | Liguria | ||
Mag. | Bentivoglio | Chiesa Ferrara | Lombardia ed Emilia | Con vari aiuti della madre Ginevra Sforza raduna truppe nel milanese e nel mantovano, entra nel modenese e riceve soccorsi dai Boiardi, dai Pio e dai Rangoni fino a disporre di un esercito di 6000 uomini. Lo affronta il vescovo di Modena, il cardinale Ippolito d’Este. Il Bentivoglio si spinge a Bazzano, si impossessa di Crespellano e Monteveglio; Piumazzo si rifiuta, viceversa, di aprirgli le porte. Si accorge presto che Bologna è ben presidiata. A San Cesario sul Panaro si uniscono con gli avversari anche 400 cavalli di Giovanni da Sassatello e molti fanti comandati da Melchiorre Ramazzotto; Ugo Pepoli cala dalla montagna alla testa dei suoi fautori. Sconfitto a Samoggia sul Panaro, si ritira nel modenese. E’ di nuovo scomunicato dal papa con il fratello Ermes. | |
………….. | Romagna | Trova rifugio a Faenza nel veneziano. | |||
1508 | |||||
Gen. | Bentivoglio | Bologna | Emilia | Si accosta all’improvviso con il fratello Ermes e 500 cavalli leggeri a Bologna: i suoi partigiani si impadroniscono della Porta di San Mammolo. I bolognesi si mantengono fedeli allo stato della Chiesa; inoltre il legato pontificio, il cardinale di Pavia Francesco Alidosi, toglie ai Bentivoglio ogni speranza d’aiuto all’ interno della città mandando a morte i suoi principali sostenitori quali i senatori Innocenzo Ringhieri, Sallustio Guidotti, Alberto Castelli ed il nobile Bartolomeo Magnani. il Bentivoglio è costretto a ritirarsi. | |
Mag. | Veneto | Risiede a Padova. E’ costretto a lasciare anche il veneziano. | |||
Ott. | Viene rinnovata dai pontifici la taglia posta sulla sua testa. | ||||
Dic. | Lombardia | Sempre nel veneziano abita a Desenzano del Garda. Lascerà tale località nel successivo febbraio. | |||
1509 | |||||
Apr. | Venezia | Chiesa | 500 cavalli | Veneto e Romagna | E’ ospitato da Pandolfo Malatesta. Il Bentivoglio ed il fratello Ermes ottengono una condotta dai veneziani. E’ segnalato a Ravenna ed alla guardia di Russi. |
Mag. | Romagna e Veneto | Sfugge ad un agguato tesogli nel territorio di Russi da Guido Vaina (è ferito alla schiena). Riceve 2000 ducati e raccoglie truppe per compiere un’azione diversiva nel bolognese. Con la rotta di Agnadello abbandona Ravenna e si trasferisce a Venezia. | |||
………….. | Francia | Venezia | |||
1510 | |||||
Lug. | Francia | Chiesa Venezia | Emilia | Gode di una condotta di 100 lance con il fratello Ermes. Appoggia lo Chaumont contro i pontifici al fine di potere recuperare Bologna. Raccoglie truppe a Parma, ottiene a patti Spilamberto alla cui difesa si trovano 400 fanti. | |
Sett. | Emilia | Ottiene Castelfranco Emilia; entra in Crespellano da dove conduce continue scaramucce verso Bologna. | |||
Ott. | Emilia | Si colloca davanti alla Porta di San Felice di Bologna ed irrompe nel borgo. Non sorge alcun tumulto a favore dei suoi famigliari; all’avvicinarsi degli avversari deve ripiegare. | |||
1511 | |||||
Gen. | Emilia | Giunge a Parma con il fratello Ermes. Raccoglie truppe nel parmense e nel reggiano; si avvia con il Trivulzio verso Reggio Emilia. | |||
Feb. | Romagna | Partecipa alla battaglia del Santerno in cui sono sbaragliati veneziani e pontifici (3000 morti nel combattimento, in gran parte veneziani). | |||
Apr. | Emilia | Avanza su Bondeno per incontrarsi con Gian Giacomo da Trivulzio, giunto a sua volta a Stellata. Numerosi sono gli scontri con i pontifici, tutti senza risultati pratici. | |||
Mag. | Emilia | Si colloca davanti a Bologna. Supera sul Reno la difesa di Raffaello dei Pazzi, gli è aperta la Porta di San Felice e penetra nella città con il Trivulzio. Assedia la rocca. | |||
Giu. | Emilia | Cattura Giulio Vitelli, che si trova alla difesa della cittadella, dopo cinque giorni di assedio; diviene signore di Bologna sotto il protettorato dei francesi. Rinnova gli organi costituzionali, in particolare il consiglio dei Riformatori (sedici membri) di cui egli è a capo. Scaccia i Malvezzi dal loro palazzo di San Sigismondo e vi sistema il suo alloggio. Si affretta a distruggere i segni più evidenti del potere pontificio: lascia che il popolo abbatta la torre recentemente innalzata dal papa e la sua statua, unica opera bronzea di Michelangelo Buonarroti. Il metallo viene fuso per creare il cannone “Giuliano” di Alfonso d’Este. Scioglie, infine, il magistrato dei Quaranta e ristabilisce l’antico consiglio dei XVI. Si reca a Ferrara per incontrarvisi con il cognato. E’ ancora una volta scomunicato dal pontefice: la bolla compare in vari punti di Bologna. | |||
Lug. | Emilia | Gli avversari di Annibale Bentivoglio provocano una rivolta in città: Galeazzo Marescotti, uno dei pochi superstiti dell’ eccidio dei suoi famigliari, si accorda con i pontifici, tramite il cardinale Sigismondo Gonzaga, per restaurare in Bologna il potere papale. Con l’aiuto dei francesi il tentativo è sventato; l’episodio si conclude con una nuova strage degli avversari dei Bentivoglio. | |||
1512 | |||||
Gen. | Francia | Chiesa Spagna | Emilia | Viene assediato in Bologna con Ivo d’Allègre ed il Lautrec dal viceré di Napoli Raimondo di Cardona. | |
Feb. mar. | Emilia | A febbraio giunge in suo soccorso l’esercito francese comandato da Gastone di Foix, nonché 2000 fanti estensi guidati da Masino e da Girolamo dal Forno. A marzo attacca i pontifici a Budrio. | |||
Apr. | Emilia | A Bologna per i solenni funerali di Gastone di Foix, rimasto ucciso nella battaglia di Ravenna. | |||
Giu. | Emilia | Viene costretto a lasciare Bologna in modo definitivo a seguito del ripiegamento dei francesi e dell’insurrezione degli abitanti al suo governo. Si vede a Finale Emilia con il capitano pontificio Francesco Maria della Rovere e ripara a Ferrara con i fratelli, 300 cavalli e 2000 fanti. | |||
1513 | |||||
Gen. | Emilia | Il papa Giulio II condanna Annibale Bentivoglio al confino in Ferrara per tre anni. | |||
Feb. | Bentivoglio | Chiesa | Emilia | Alla morte del pontefice raduna molti fanti a Cento ed a Pieve di Cento. Falliscono le sue manovre per riottenere la signoria di Bologna. | |
Mar. apr. | Lazio | A nome di Alfonso d’Este si reca a Roma all’ incoronazione del nuovo papa Leone X. Rimane deluso nelle sue speranze di essere reintegrato nella signoria di Bologna. | |||
1514 | |||||
Mar. apr. | A marzo si offre alla Serenissima per ricoprire il ruolo di capitano generale della fanteria con l’intesa di arruolare 4000 fanti. Nonostante che la sua candidatura sia caldeggiata da Bartolomeo d’Alviano, ad aprile i veneziani scelgono per tale incarico Renzo di Ceri. | ||||
1522 | |||||
Apr. | Bentivoglio | Chiesa | Emilia | D’accordo con il governatore pontificio di Bologna, il vescovo Bernardo dei Rossi, con il della Rovere ed il cardinale bolognese Achille Grassi, Annibale Bentivoglio raccoglie milizie nel ferarrese. Si presenta sotto le mura di Bologna con 4000 uomini; con lui sono anche Annibale Rangoni e Gentile da Sassatello. La vigilia di Pasqua scala le mura cittadine; il suo attacco è respinto dai bolognesi guidati dai Malvezzi, dai Pepoli e dai Gozzadini. Nessun disordine all’interno della città agevola i suoi obiettivi. Fugge a Spilamberto dopo avere dovuto sopportare numerose perdite. | |
1527 | |||||
Giu. | Bentivoglio | Chiesa | Emilia | Dopo il sacco di Roma allaccia trattative segrete con alcuni bolognesi per un colpo di mano su Bologna. Si avvicina alla città, giunge a San Giorgio di Piano con 1000 fanti. Aiutato anche da Melchiorre Ramazzotto, si accorda con Lorenzo Malvezzi in rotta con i pontifici. La congiura è scoperta ed il Bentivoglio si ritira. | |
Ago. | Emilia | Entra in Castelfranco Emilia e vi è assediato dai pontifici. Gli va contro Ugo Pepoli; è messo in fuga; la maggior parte dei suoi uomini cade ad opera degli avversari. Si sposta a Modena e le parti trovano un punto di incontro. | |||
1529 | Emilia | Recupera i beni di famiglia nel bolognese. | |||
1534 | |||||
Mag. | E’ investito dall’imperatore Carlo V dei feudi di Covo e di Antegnate. | ||||
1540 | |||||
Giu. | Emilia | Muore a fine mese a Ferrara, ove risiede da anni, nel palazzo di Francesco da Castello, poi Palazzo Prospero. E’ sepolto nella stessa città nella chiesa di Santa Maria degli Angeli. Ritratto da Lorenzo Costa con i fratelli Alessandro ed Ermes nella chiesa di San Giacomo Maggiore a Bologna. Amico del Tebaldeo, che lo ricorda più volte nel suo canzoniere. Urceo Codro menziona in un componimento lirico le gesta compiute dal Bentivoglio a Sarzana. Suo stemma: un falco che esce dal nido con il motto “nunc mihi”. |
CITAZIONI
-“Guadagnò fama di valoroso capitano.” GOZZADINI
-“Era destrissimo e forte della persona, e eccellente e famoso (nei tornei).” SANSOVINO
-“(Diede) prove in diverse occasioni del suo coraggio e della sua molta cognizione nel mestiere delle armi.” FORNI
-“Non si potrebbero meglio definire la personalità ed il ruolo esercitati dal primogenito di Giovanni Bentivoglio, di quanto non fosse l’emblema personale adottato dallo stesso Bentivoglio: un falco uscente dal nido con l’orgoglioso motto “nunc mihi”.” DE CARO
-“El signor Hannibal non vien mai manco/ Nella battaglia con sue squadre avanti/ De bolognesi valenti e Segnati.” Da “Guerre orrende d’Italia” in GUERRE IN OTTAVA RIMA
-Epitaffio sulla sua tomba “D.O.M./ Hannibali Bentivoli Jo. f. qui rem Bonom. princeps modera/ tus est pro Florent. Sarzanam cepit. Dux Lud. Sf. Mediol./ duci Tarran. victoriam peperit in Hetruria cum B. Liviano conflixit,/ ex eoque victoria et signa retulit hic IV prope et XXX ann. adeo/ aequabiliter et egregie exilium pertulit ut non modo adversarior./ impotentiam virtute et constantia vel fregerit vel mitigarit sed/ rem quoq. famil. et patriam contra maledicos et invidos custodie/ rit sicut domus eius bonic. omnium in primis et exulum perfugium/ quodam et hospitium fuisse videatur superstites/ B.M. pos. vix ann. LXXIII MDXXXX”
-“Poi del popolo bolognese/ vien quel fiero Anniballe,/ che giamai voltò le spalle/ a un combatter dispietato.” Dal “Lamento del reame di Napoli” di G.G. Da Agongina riportato da MEDIN-FRATI