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ALESSANDRO SFORZA Conte di Borgonovo e di Belcastro. Signore di Castell’Arquato.
Fratello del duca di Milano Galeazzo Maria Sforza e di Caterina Sforza.
1453 – 1523 (settembre)
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1488 | |||||
……… | Ottiene l’incarico di protonotario dal papa Innocenzo VIII. Lascia presto la carriera ecclesiastica per darsi al mestiere delle armi. | ||||
Mag. | Lombardia | Prende parte ad alcuni tornei che si svolgono in Pavia. | |||
1494 | |||||
Sett. | Napoli | Milano Francia | 100 cavalli leggeri | Emilia e Romagna | Con l’arrivo dei francesi abbandona Parma: è nemico dello zio Ludovico che si è impadronito del ducato milanese a spese dei congiunti. Milita agli stipendi degli aragonesi che raggiunge al campo di Cesena. Si offre di subornare 200 uomini d’arme lombardi e chiede per la sua condotta una provvigione di 5000 ducati. Il re di Napoli giudica le sue pretese eccessive, gli concede una provvigione annua di 3500 ducati ed una condotta pari al numero degli uomini che effettivamente militano ai suoi ordini. Si trova a Lugo con Niccolò Orsini per studiare la possibilità di alloggiarvi nei pressi l’esercito. |
Ott. | Romagna | Lascia il faentino con Niccolò Orsini. Punta su Imola. | |||
1495 | |||||
Feb. | Luogotenente | Campania | E’ preposto alla difesa di Castelnuovo a Napoli con altri condottieri. Ha il titolo di luogotenente dal re Ferdinando d’Aragona. | ||
1499 | |||||
Ago. | Milano | Francia | Lombardia Piemonte | E’ segnalato a Vigevano. Trasferito alla difesa di Rocca d’Arazzo giunge nella località quando essa è già pervenuta in potere degli avversari; si sposta alla guardia di Alessandria e cerca di persuadere Galeazzo da San Severino a prestare soccorso alla guarnigione di Castello di Annone. Esce dalla città a causa della fuga del San Severino. | |
Sett. | Lombardia | I ducali sono sconfitti. Scorta Ludovico Sforza nella sua fuga verso Como. | |||
Dic. | Forlì | Chiesa | Romagna | Combatte per la sorella Caterina, signora di Forlì, contro le truppe di Cesare Borgia. Si asserraglia nella rocca e ne esce talora per qualche sortita. Con la resa della cittadella del Paradiso ad opera di Giovanni da Casale vede l’inutilità di ogni resistenza e chiede invano un colloquio ad Ivo d’Allègre. Ferito alla testa nell’attacco finale viene catturato dal balivo di Digione Antonio di Baissay con Paolo Riario e Scipione Riario figli illegittimi del primo marito di Caterina Sforza, Girolamo Riario. Rimangono uccisi tra i difensori 800 uomini. A molti di costoro dai fanti svizzeri e francesi sono sventrati i corpi alla ricerca di monete ingoiate in precedenza. Le uccisioni si susseguono per tre giorni. 80 sono i carri dei morti (che trasportano 10 cadaveri alla volta) portati nella chiesa di Santa Croce. | |
1500 | |||||
Gen. | Marche | Condotto prigioniero nell’urbinate, viene liberato dai colonnesi accompagnano in un luogo sicuro. | |||
Feb. | Sforza | Francia Venezia | Lombardia | A Milano. Affianca Ludovico Sforza nel suo tentativo di riconquistare il ducato a spese dei francesi: non può tuttavia recarsi al campo a causa della ferita alla testa. | |
Apr. | Lombardia | Dopo la battaglia di Novara esce da Milano per Porta Ludovica con il cardinale Ascanio Sforza. Sconfitto in Val di Tidone dai veneziani capitanati da Carlo Orsini e da Soncino Benzoni si rifugia nel castello di Rivalta Trebbia che appartiene a Corrado dei Landi. Qui assediato, è presto costretto alla resa con il cardinale Ascanio, Ermes Sforza e Giovanni Gonzaga. | |||
……….. | Lombardia Germania | Paga una taglia a Carlo Orsini che lo rilascia; ripara nel mantovano e ne viene espulso in breve tempo dal marchese Francesco Gonzaga; fugge in Germania. I francesi lo condannano per ribellione. | |||
1504 | |||||
Mar. | Tramite il fratello, il vescovo di Lodi Ottaviano Sforza, si offre invano ai veneziani. | ||||
1509 | |||||
Mag. | Marche | Si trova a Pesaro presso i congiunti signori della città. Il fratello Ottaviano preme sempre sui veneziani affinché gli sia concessa una condotta. | |||
1510 | |||||
Mag. | Marche | A Pesaro. Anche il collaterale generale veneziano Pietro Antonio Battaglia esercita una pressione sulla Signoria per la sua assunzione come governatore generale. | |||
Giu. | Marche | Chiede ai veneziani una condotta di 200 lance e di 200 cavalli leggeri, una ferma di due anni più un anno di rispetto, una provvigione di 4000 ducati, il permesso di portare armi a Venezia e nel resto dello stato. Il doge Leonardo Loredan gli fa presente che la sua richiesta è tardiva. | |||
……… | I francesi gli restituiscono il feudo di Borgonovo Val Tidone. | ||||
1512 | |||||
……… | Sforza | Francia | Capitano g.le lance | Lombardia | Coadiuva Massimiliano Sforza nei suoi sforzi tesi al recupero del ducato di Milano. |
Giu. | Lombardia ed Emilia | E’ nominato governatore di Cremona; prende possesso del porto di Piacenza con 40 uomini d’arme ed alcuni balestrieri a cavallo. | |||
Lug. | Emilia | A Piacenza. Non vuole fare attraversare il Po alle truppe dei veneziani, peraltro suoi alleati: è investito da Giampaolo Baglioni, Francesco Rangoni e Giovanni Forti che svaligiano i suoi uomini. Si riduce a Pizzighettone ed a Cremona. | |||
Ago. sett. | Lombardia | Ad Abbiategrasso. A settembre si sposta a Romanengo allo scopo di impedire che Crema cada in potere dei veneziani. | |||
Nov. | Milano | Capitano g.le | Lombardia | ||
Dic. | Lombardia | E’ sostituito da Prospero Colonna nel comando delle truppe. | |||
1513 | |||||
Mag. | Milano | Venezia Francia | 200 lance | Lombardia | A Lodi con 200 uomini d’arme; attraversa l’Adda e raggiunge con 300 cavalli Cremona, città sconvolta dalle lotte tra guelfi e ghibellini. A Soresina è sorpreso e battuto da 1000 cavalli leggeri capitanati da Renzo di Ceri e dal provveditore Giovanni Vitturi. Riesce ad entrare nonostante tutto in Cremona dopo avere perso 100 cavalli. |
Giu. | Lombardia | A Pizzighettone, per costruirvi un ponte di barche. Muove contro Crema con 300 lance e 6000 svizzeri e passa alla guardia di Cremona. Si arrende a patti di fronte ai Pallavicini; Bartolomeo d’Alviano non accetta tale situazione e lo fa prigioniero. | |||
1514 | |||||
Feb. | Lombardia | A Castiglione d’Adda con 50 uomini d’arme: vi è sorpreso dai veneziani che svaligiano le sue lance e catturano il suo luogotenente Antonio Maria Brandolini. | |||
1515 | |||||
Giu. | Lombardia | Fa imprigionare in Belgioioso Francesco Romano per crediti vantati nei suoi confronti. Il luogotenente pontificio di Piacenza si interpone vanamente a favore del Romano che viene fatto impiccare dallo Sforza. | |||
Sett. ott. | Milano Impero | Francia Venezia | Lombardia | A seguito della sconfitta di Melegnano si rifugia nel Castello Sforzesco con il duca Massimiliano Sforza e Giovanni Gonzaga. In occasione della capitolazione si lamenta per la viltà dei fanti svizzeri del presidio, nonché di quella del duca e del Gonzaga. | |
1516 | |||||
Giu. | E’ bandito dai francesi dal ducato di Milano. Gli sono confiscati i beni. | ||||
Lug. | Trentino | Ammalato di gotta. E’ segnalato a Trento con i nipoti Francesco e Giampaolo. | |||
1519 | |||||
Lug. | Lombardia ed Emilia | Sempre più malandato nella salute lascia definitivamente Milano per recarsi a Bologna. | |||
1520 | Emilia | A Borgonovo Val Tidone | |||
1523 | |||||
Sett. | Muore a fine mese. Sposa Barbara (o Margherita) Barbiano da Belgioioso ed in seconde nozze una nobildonna bresciana. |
CITAZIONI
-“Molto zentil persona; sien stato in lo zoventù sua bono e anemose soldado, splendido.” BUZZACCARINI
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