Azioni intraprese ed altri fatti salienti

Ratifica la pace di Sarzana tra fiorentini e viscontei.

Milita agli stipendi dell’arcivescovo di Milano Giovanni Visconti. E’ segnalato nel modenese alla testa di soldati bolognesi appartenenti ai quartieri di Porta Stirri e di Porta San Procolo (4000 cavalli e 2000 fanti). Si collega sul Secchia con Francesco Castracani. Attraversa il Panaro a San Cesario e nella notte si ferma a Corticella; dopo una lunga marcia colloca il campo ad Albareto e vi comincia a costruire una bastia. Con il Castracani, Galeazzo e Bernardino Pio si muove attorno a Modena, occupa tutti i castelli, rovina la campagna; la città con la sua resistenza permette agli alleati di intervenire. Dopo quindici giorni  è richiamato a Bologna.

E’ inviato in soccorso del marchese del marchese del Monferrato e di Pavia contro i viscontei. Con Azzo da Correggio agisce in modo da provocare una divisione delle genti nemiche. Distrugge il castello di Guardasone.

E’ nominato capitano generale del contado. Per fare fronte alle sue paghe è imposto ai cittadini di Bologna il cosiddetto “peraticum”.

Vende ai fiorentini con i congiunti Ottaviano e Gioacchino Monte Coloreta, Cornacchiano ed altre località degli Appennini.

Muore.