ALBERTO SCOTTI Di Gragnano. Signore di Guardamiglio. Proprietario di metà della fiera di Cremona. Figlio di Paride Scotti.
+ 1535 ca.
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1515 | Francia | Impero | |||
1521 | Francia | Impero | |||
1523 | |||||
Ott. | Venezia | Francia |
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Veneto |
Si reca a Venezia dove gli è concessa una condotta di 50 uomini d’arme in bianco. |
1524 | |||||
Apr. |
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Il Consiglio dei Savi gli conferisce una condotta di 30 lance. |
1525 | |||||
Feb. | Lombardia | Si trova a Crema. | |||
Lug. | Emilia | Rientra a Piacenza. | |||
Ott. nov. |
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Lombardia |
Coadiuva Francesco Maria della Rovere nei lavori di fortificazione di Crema; cura l’esecuzione delle opere programmate. |
1526 | |||||
Feb. |
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Lombardia |
E’ invitato da Malatesta Baglioni ad una grande cena cui partecipano 80 commensali fra i quali vi sono diversi condottieri veneziani. |
Giu. | Venezia | Impero |
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Lombardia |
Ha l’incarico di seguire i trattati per impadronirsi di Pizzighettone e di Lodi. Attraversa l’Adda con il Baglioni e si dirige su Lodi. |
Ago. | 31 lance | Lombardia |
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Sett. |
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Lombardia Piemonte Emilia |
Esce dal campo di Lambrate per puntare su Saluzzo incontro alle truppe francesi del marchese Michelantonio di Saluzzo. Raggiunge Asti e da qui ritorna a Piacenza prevenendo la retroguardia dell’esercito alleato. |
Dic. |
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Lombardia |
L’operato dello Scotti è lodato nel Collegio dei Pregadi dall’ex-provveditore generale Piero Pesaro. Il condottiero si collega con Bartolomeo da Villachiara, assale Castelleone e con i fanti sforzeschi costringe gli imperiali a ripiegare. |
1527 | |||||
Mar. |
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50 lance |
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Gli sono concessi dal collegio sette uomini d’arme che hanno già militato nella compagnia del Baglioni. |
Mag. |
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Toscana |
Affianca con venti lance in Toscana il provveditore generale Alvise Pisani; le altre 30 restano in Lombardia agli ordini del provveditore generale Domenico Contarini. |
Giu. | Emilia |
Ritorna alla difesa di Piacenza. |
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Lug. | Lombardia |
Fronteggia gli imperiali a Riozzo. |
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Sett. |
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Lombardia |
E’ segnalato al campo di Melegnano. |
Dic. |
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Lombardia |
Si unisce con Roberto da San Severino e Cesare Fregoso (200 cavalli tra uomini d’ arme e leggeri); si dirige su Milano per entrare nella città e farne uscire i partigiani filofrancesi. |
1528 | |||||
Mag. | Lombardia | ha ai suoi ordini 47 lance. | |||
Giu. |
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Lombardia |
Prende parte alla difesa di Crema. Si scontra con alcuni saccomanni che cercano di razziare bestiame ad Ombriano: tra gli avversari sono catturati dieci lanzichenecchi e dodici cavalli. Quando gli imperiali riprendono a saccheggiare il cremasco esce dalla città con Giovanni Battista da Castro e con l’aiuto dei contadini recupera le prede; con Gian Giacomo Pochipani sorprende un convoglio di vettovaglie condotto da Pandino al campo nemico e ne attacca la scorta di 100 archibugieri. Tra gli imperiali sono catturati 25 uomini ed altri ne sono uccisi. |
Lug. |
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Lombardia |
Gli imperiali inviano in avanscoperta dieci cavalli e pongono in agguato a Chieve due bandiere di fanti e 80 cavalli. Informato del fatto lo Scotti mette in preallarme 100 archibugieri che di norma scortano il bestiame al pascolo e sorvegliano il lavoro dei contadini; a tali uomini si uniscono 25 cavalli sforzeschi ed altri cavalli leggeri veneziani. Tutti insieme attaccano gli avversari: 127 ne sono uccisi e 17 di costoro sono catturati con alcuni cavalli: tra i veneziani sono uccisi un cavallo ed un contadino. Lo Scotti subito dopo organizza a sua volta un’imboscata a Pandino nella quale cadono 25 archibugieri (tutti sono uccisi o catturati). |
Ago. |
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Lombardia |
Attacca in Pandino 200 fanti che ne sono alla guardia: gli avversari si ritirano prima in una chiesa; si danno alla fuga appena hanno sentore della volontà dello Scotti di farsi inviare da Crema alcuni pezzi di artiglieria. |
Ago. |
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50 lance | Lombardia |
Supera l’Adda con Francesco Maria della Rovere per collegarsi con i francesi del Saint-Pol. |
1529 | |||||
Gen. |
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Piemonte |
A Serravalle Scrivia con 1000 fanti, 50 lance e 100 cavalli leggeri per sbarrare il passo a 2000 fanti spagnoli che da Genova stanno puntando su Milano. |
Giu. |
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Lombardia |
Al campo di Melegnano. Molti uomini d’arme abbandonano la sua compagnia a causa del ritardo delle paghe. |
Lug. | Lombardia |
Si sposta a Cassano d’Adda. |
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Ago. |
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Lombardia |
E’ bandito da Piacenza dal governatore pontificio Bernardino della Barba. E’ trasferito a Brescia per contrastare i lanzichenecchi che minacciano i territori veneziani. |
Ott. |
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Lombardia |
Ha il comando di 39 lance. Il Consiglio dei Savi gli aumenta la condotta a 60 uomini d’arme. |
Dic. |
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57 lance | Lombardia |
E’ firmata la pace fra le parti. 112 cavalli della sua compagnia alloggiano nel bergamasco e 120 nel cremasco. |
1530 | |||||
Gen. |
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Lombardia |
E’ ridotto a 30 il numero degli uomini d’arme di sua competenza. |
Giu. |
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Veneto |
Nella rassegna della sua compagnia sono licenziati sette uomini d’arme a causa della loro età. Si reca a Venezia per chiedere il saldo delle sue spettanze ed ottiene buone parole dal doge Andrea Gritti. |
Lug. |
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I veneziani rinnovano al padre Paride la provvigione annua di 600 ducati; fanno pure in modo che il figlio Alberto la possa ereditare alla morte del congiunto. |
1531 | |||||
Dic. |
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Emilia |
Vive a Piacenza. Alloggia nei suoi possedimenti le fanterie spagnole del marchese di Vasto Alfonso d’Avalos. |
1532 | |||||
Lug. |
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Lombardia |
A Martinengo per la rassegna dei suoi uomini d’arme tenuta da Cristoforo Capello. Rientra a Crema. |
Sett. |
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Lombardia e Veneto |
Trasferito da Crema si reca a Venezia per lamentarsi del fatto con il doge. Rassicurato sulle reali intenzioni della misura chiede di trascorrere l’inverno a Piacenza. |
Nov. |
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Ha ai suoi ordini 30 lance e 60 cavalli leggeri. |
Dic. | Emilia |
Con Francesco Paveri si fa parte attiva per pacificare le opposte fazioni dei Nucelli e dei Camia. L’accordo è firmato a Canedello, nel territorio di Noceto. |
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1533 |
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Gen. ott. | Emilia |
Sempre con il Paveri preme sulle autorità pontificie affinché venga accordata la grazia alle due parti in causa. Questa viene, infine, accordata ai primi di ottobre. |
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1535 |
Muore. |
CITAZIONI
-“Non fu dissimile al padre per valentia d’armi, poiché anch’esso al servizio della Veneta repubblica, si acquistò i primi onori.” NALDI