Consulta l’Indice anagrafico dei condottieri di ventura
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Indice delle Signorie dei Condottieri: A – B – C – D – E – F – G – I – J – L – M – N – O – P – Q – R – S – T – U – V – Z
ALAMANNO DEGLI OBIZZI Di Lucca. Guelfo. Padre di Giovanni degli Obizzi.
- 1350 ca
Anno, mese | Stato. Comp. ventura | Avversario | Condotta | Area attività | Azioni intraprese ed altri fatti salienti |
1330 | |||||
Giu. | Firenze | Lucca | Capitano di guerra | Toscana | Fuoriuscito di Lucca, ha con Amerigo Donati il comando delle milizie fiorentine. Entra in Val di Nievole e si pone all’assedio di Montecatini Alto (1500 cavalli) ai danni del signore di Lucca Gherardino Spinola e dell’alleato di quest’ultimo Francesco Castracani. L’esercito fiorentino si divide in due parti: mentre il Donati si impadronisce del borgo, l’Obizzi si accampa su un piccolo fiume per bloccare eventuali tentativi di soccorso ai difensori della località. Lo Spinola ed il Castracani si muovono da da Lucca per liberare Montecatini Alto dall’assedio che vi è stato posto dai fiorentini. La città è cinta di battifolli. L’Obizzi si accampa sul Brusceto; respinge vari assalti. 350 cavalli e 500 fanti, agli ordini di Gobbole Tedesco, di Lussemburgo Spinola e di Bonacio Gangalandi cavalcano a Serravalle dirimpetto alla località la Magione, si impossessano del ponte della Gora sul Nievole e vi catturano la guarnigione. Alcuni capitani fiorentini quali Jacopo dei Medici ed il connestabile francese Tebaldo di Ciantiglio, sono a loro volta catturati e condotti a Montecatini Alto. L’Obizzi rafforza le operazioni di assedio attorno alla città con 500 cavalli e molti fanti; lo Spinola non è più in grado di farvi entrare soccorsi. Vi sono numerose scaramucce al cui termine il signore di Lucca si ritira a Pescia ed a Vivinaia. |
Lug. | Toscana | Toglie l’acqua a Montecatini Alto. la località si arrende a patti dopo un assedio di undici mesi. | |||
Sett. | Toscana | Ristabilitosi da una breve malattia, è inviato dai fiorentini alla volta di Lucca. Entra in val di Nievole. | |||
Ott. | Toscana | Si porta di notte sulla collina del Cerruglio (Montecarlo) e ne ottiene la resa a patti; gli si arrendono anche i castelli di Vivinaia, di Montechiaro, di San Martino in Colle e di Porcari. Punta su Lucca. Per assediare la città si attenda a mezzo miglio dalle mura cittadine. Colloca i suoi alloggiamenti sulla strada che conduce verso Pistoia ed Altopascio; li munisce di bertesche e di trincee. Ha ai suoi ordini 1500 cavalli (di cui 400 fornitigli dal re di Napoli, da Siena e Perugia); alla difesa di Lucca si trovano 500 cavalli. L’Obizzi fa correre tre palii alle porte della città simili a quelli organizzati anni addietro da Castruccio Castracani davanti alle mura di Firenze: il primo destinato ai cavalieri si corre con la lancia per colpire un frutto di melograno con dentro venticinque fiorini; il secondo è destinato ai fanti ed il premio per il vincitore consiste in un capo di vestiario color sangue; l’ultimo, di “baraccame bambagino” è riservato alle meretrici del campo. Con il terzo sono invitati i difensori a disertare: ne approfitta Gobbole Tedesco che esce da Lucca con 200 cavalli. L’Obizzi impedisce che sia devastato il territorio intorno alla città e, sempre dietro un compenso dei contadini, permette loro di seminare i propri campi. Questa la versione delle fonti fiorentine; le pistoiesi narrano invece di devastazioni nel contado, di razzie di bestiame, di incendi di case e di cattura di prigionieri. In ogni caso Alamanno degli Obizzi è licenziato ed è sostituito nel comando da Cantuccio Gabrielli. Lo Spinola vende Lucca all’imperatore Giovanni di Boemia. | |||
1331 | Toscana | Si accorda con il nuovo signore di Lucca. Può così rientrare nella città con gli esuli guelfi. | |||
1332 | Chiesa | Emilia | Ricopre l’incarico di rettore di Bologna per il primo semestre dell’anno. | ||
1333 | |||||
Apr. | Chiesa | Lega | Emilia | Combatte per i pontifici e per l’imperatore Giovanni di Boemia. Viene sconfitto e fatto prigioniero nella battaglia di Ferrara. | |
1334 | |||||
Primavera | Bologna | Parma | Emilia | Con la cacciata del cardinale Bertrando del Poggetto e la sua successiva fuga a Firenze ritorna a Bologna come capitano del castello cittadino. Ottiene il comando delle milizie comunali. | |
Sett. ott. | Emilia | Alla testa di 200 cavalli e di 300 fanti assedia i Rossi in Colorno. A fine ottobre la località si arrende agli alleati scaligeri. | |||
1335 | Emilia | Offre le chiavi di Parma al marchese di Ferrara Obizzo d’Este, divenuto signore di Parma a seguito della cessione della località da parte di Guido da Correggio. | |||
1336 | |||||
Sett. | Firenze | Verona | Toscana | Affronta gli scaligeri. Affianca Pietro dei Rossi in un’azione nel lucchese che culmina con uno scontro a Montecarlo. Insegue gli avversari contro gli ordini del suo capitano; è sconfitto con notevoli perdite; gli è conquistato anche lo stendardo che sarà venduto al comune di Lucca per un fiorino. | |
1338 | |||||
Gen. | Emilia | Viene colpito da censure ecclesiastiche con Taddeo Pepoli per una rivolta sorta a Bologna ai danni della Santa Sede. | |||
1341 | |||||
Ott. | Firenze | Pisa | Toscana | Combatte i pisani che assediano Lucca. Agli ordini di Maffeo da Pontecarali è vinto e fatto prigioniero con quattro congiunti nella battaglia di San Quirico. | |
1342 | Firenze | Comp. ventura | Capitano g.le | Toscana | Ha il comando delle truppe della taglia guelfa (fiorentini, senesi, aretini e perugini) contro la “Grande Compagnia” di Guarnieri di Urslingen che minaccia la Toscana. |
1344 | |||||
Nov. | Ferrara | Emilia | Milita al servizio del marchese di Ferrara Obizzo d’Este. E’ nominato podestà di Parma appena pervenuta in potere degli estensi con il favore dei cittadini. | ||
1346 | |||||
…………….. | Emilia | Viene eletto vicario di Modena. | |||
Giu. | Ferrara | Milano Mantova | Emilia | Alla notizia che 100 cavalli di Ugolino Gonzaga hanno lasciato Mirandola per costruire un ponte di barche al ponte di Cese o Zese lascia Modena con molti cavalli e fanti: suo obiettivo è quello di distruggere il manufatto e di tagliare la strada agli avversari. Ne segue uno scontro nel corso del quale gli avversari sono posti in fuga con molte perdite. Recupera le prede. | |
1348 | |||||
Giu. | Perugia | Comp. ventura | Capitano g.le | Umbria | E’ assunto dai perugini e da altri comuni per contrastare con 3000 cavalli la compagnia di Guarnieri di Urslingen che sta infestando Lazio ed Umbria. |
1350 | Muore. Ritratto in una sala del castello del Catajo a Battaglia Terme presso Padova in cui sono raffigurate le gesta di alcuni membri della famiglia Obizzi. |
CITAZIONI
-“Nobile e valoroso personaggio.” PIGNA
-“Huomo di grande animo.” SANSOVINO
-“Strenuo viro, et guelpharum partium studiis praecipuo.” BEVERINI
-“Ed era allora nostro capitano/ Messer Alamanno Obizi, che’ gozzo/ Quivi s’empietre d’altro, che di grano.” PUCCI
-“Lo stemma dipinto sui registri a lui appartenenti consta d’un bandato di azzurro e d’argento.” DALLARI
Fonte immagine in evidenza: wikipedia