TARLATINO TARLATI

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Il castello di Caposelvi, oggi un villaggio nei dintorni di Montevarchi
Il castello di Caposelvi, oggi un villaggio nei dintorni di Montevarchi

Last Updated on 2024/02/17

TARLATINO TARLATI  (Tarlatino da Pietramala) Di Pietramala. Ghibellino.

Signore di Arezzo, Chiusi della Verna, Bucine, Pogi, Caposelvi, Galatrona, Torre-Mercatale, Rondine, Montecchio, Chiusdino, Montieri e Tennenano. Fratello di Pier Saccone Tarlati e del vescovo di Arezzo Guido; padre di Giovanni Tedesco da Pietramala.

tarlati-stemma

  • 1353 ca.
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attivitàAzioni intraprese ed altri fatti salienti
1312ImperoChiesaLazioViene armato cavaliere a Roma con il fratello Pier Saccone dall’imperatore Enrico di Lussemburgo.
1320
Gen.GhibelliniChiesaMarche

E’ inviato ad Urbino dal fratello Guido, vescovo di Arezzo, con cinque bandiere di cavalli perché insieme con Federico da Montefeltro porti aiuto a Lippaccio ed Andrea da Osimo in guerra con i pontifici.

Mar.Toscana

Acquista dai conti di Modigliana i castelli di Bucine, Pogi, Renola, Caposelvi, Galatrona, Torre a Mercatale, Tentennano, Venandello e Rigoni. Viene in suo possesso anche il castello di Montecchio nei pressi di Bibbiena (costo, 3300 lire imperiali).

1323
Ott.ArezzoChiesaUmbria

Muove con il fratello Pier Saccone, alla testa di 300 cavalli e di molti fanti di Forlì e di Arezzo, contro Città di Castello per combattervi Branca Guelfucci. Trova aperta la Porta di San Giuliano (chiamata più tardi di San Giacomo) e vi irrompe con Arrigo della Petrella ed i figli di Tano degli Ubaldini. Branca Guelfucci è ucciso. Dalla città sono scacciati 400 guelfi, compresi i traditori che hanno agevolato l’ingresso dei  ghibellini.

1324Umbria e ToscanaPerde Città di Castello ad opera di Guido Collotorto del Monte a Santa Maria. Nello stesso anno ricopre l’incarico di podestà a Castiglione Aretino (Castiglion Fiorentino).
1325
Mag.UrbinoChiesaMarche

E’ podestà a Fermo. Con Nolfo da Montefeltro sconfigge i pontifici ad Osimo: le perdite tra gli avversari ammontano tra morti e prigionieri a più di 200 cavalli e  1000 fanti.

1328
Gen.ImperoChiesaLazioE’ nuovamente armato cavaliere con il fratello Pier Saccone dall’imperatore Ludovico il Bavaro.
AutunnoToscanaAlla morte di Castruccio Castracani è nominato da Ludovico il Bavaro suo vicario in Pisa.
1329
Apr.ToscanaRimane a Pisa con 600 cavalli tedeschi allorché l’imperatore è costretto a trasferirsi in Lombardia allo scopo di affrontarvi i Visconti.
Mag.Toscana

Scorta l’antipapa Niccolò V nelle terre toscane di Fazio della Gherardesca. Sempre negli stessi giorni permette il rientro dei guelfi in Pisa.

Giu.ImperoGuelfiToscana

A metà mese a seguito di un tumulto popolare è scacciato da Pisa con i più accesi sostenitori della parte imperiale da Fazio della Gherardesca  e dalla compagnia tedesca di Marco Visconti. Gli avversari  chiudono i ponti di accesso alla città per impedire che gli arrivino soccorsi dall’ esterno;   il Tarlati, vedendosi a mal partito,  si allontana da Pisa; il  palazzo in cui ha risieduto è messo a sacco.

1330ToscanaNuovamente podestà a Castiglion Fiorentino.
1333
Giu.ArezzoFaggiuolaMarcheCon il fratello Pier Saccone assale i della Faggiuola nella Massa Trabaria. Conquista Mercatello sul Metauro.
1334
AutunnoToscanaInvia truppe ai Malatesta impegnati in un conflitto con i pontifici.
1336ArezzoFirenze PerugiaToscana

Si allea con Mastino della Scala per contrastare fiorentini e perugini.

1337
Mar.Toscana

E’ costretto ad arrendersi con il fratello Pier Saccone ed a cedere ai fiorentini la signoria di Arezzo in cambio di 42800 fiorini avuti a vario titolo.

1338
Gen.Toscana

Entrato in precedenza in possesso dei castelli di Chiusdino e di Montieri, sulle colline metallifere della maremma, ne cede la proprietà  al senese Niccolò Cerretani.

1340
Gen.Toscana

Rimane in Arezzo dopo avere ottenuto la cittadinanza fiorentina. Si rappacifica con i Bostoli e con i conti di Modigliana; consegna ai fiorentini il castello di Rondine.

1341
Ott.FirenzePisaToscana

Soccorre i fiorentini nella guerra di Lucca con 50 cavalli e 200 fanti. Partecipa alla battaglia di San Quirico;  a seguito della sconfitta ripara a Lucca.

Nov.Toscana

Ritorna ad Arezzo ed è fatto imprigionare con il fratello Pier Saccone dai fiorentini perché  sospettato di volere fare ribellare la città alla repubblica.

1342
Giu.GhibelliniFirenzeToscana

Con l’aiuto di Francesco Ordelaffi, di Cortona, dei della Faggiuola, dei Pazzi di Valdarno e degli Ubertini (300 cavalli e 3000 fanti) cerca di entrare per trattato in Arezzo. Vi penetra per la Porta Buia;  vi è respinto dalle masnade del duca di Atene Gualtieri di Brienne. Sono impiccati, come delinquenti comuni, 20 ghibellini nei pressi della stessa porta.

Lug.Toscana

Con 400 cavalli e fanti attraversa l’Ambra e saccheggia il contado di Montevarchi senza trovare alcun contrasto. Catturato da Giberto da Fogliano viene consegnato a Lucca alla custodia di Giovanni dei Medici. Quest’ ultimo lo lascia fuggire durante una passeggiata fuori città. Il Tarlati  ripara a Pisa: rivela alcune trattative segrete tenute dallo stesso da Fogliano con alcuni mercenari agli stipendi dei pisani.

1352FuoriuscitiArezzoToscanaAppoggia Cecco Magalotti e Roberto Tarlati nel loro tentativo di impadronirsi di Arezzo. Si muove alla testa di un contingente di fuoriusciti. L’impresa fallisce.
1353Muore. Sposa Giovanna di Santa Fiora.

CITAZIONI

-“Meritò per il suo gran coraggio e servizi prestati a l’imperatore Lodovico il Bavaro, il cingolo di cavaliere per mano sua.” GAMURRINI

-“Qui cum aliqua manu equitum et peditum in expeditione Florentini populi egregie dimicaverat.” SANT’ANTONINO

-Armato a Roma dall’imperatore cavaliere con il fratello “Essendo in Roma con sua baronia/ Tarlato militon e ‘l buon Saccone/ e per fama de lor cavalleria/ dell’arme sui diè loro ‘l gonfalone.” B.DI GORELLO

-“Era grande Ghibellino haveva amore a Pisa, e gli faceva grend’honore in Arezzo avanti che fusse vicario di Pisa.” ARROSTI

-“In un’importante committenza religiosa dell’ormai anziano Tarlati, è con lui attiva anche la moglie Giovanna: nel 1348 infatti entrambi figurano finanziatori della nuova chiesa del convento della Verna. L’affezione per una delle culle del francescanesimo non dimostra solo le esigenze spirituali dei committenti, ma anche un forte legame territoriale, dato che in questi ultimi anni il Tarlati si era ormai stabilito nel castello di Chiusi della Verna.” SCHARF

Fonte immagine in evidenza: wikimedia

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