TANO DA JESI

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Torre Delle Mura Urbiche Di Montegranaro
Torre Delle Mura Urbiche Di Montegranaro

Last Updated on 2023/12/30

TANO DA JESI  (Gaetano Baligani, Tano dei Baleani, Tano da Reggio) Guelfo. Signore di Jesi e Montemarciano. Cognato di Ferrandino Malatesta.

  • 1329 (marzo)
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attivitàAzioni intraprese ed altri fatti salienti
1302
Gen.MarcheA Jesi. Giura con altri membri del partito guelfo, davanti al vescovo ed al podestà cittadino, un accordo preparato in antecedenza dal rettore della Marca, il vescovo Federico, volto a comporre nella città i contrasti fra le fazioni.
1303MarchePodestà a Rocca Contrada (Arcevia).
1306
Mag. giu.RiminiGhibelliniMarcheTenta di impadronirsi di Jesi.
EstateRiminiGhibelliniMarcheCoadiuva Pandolfo e Ferrandino Malatesta a recuperare Pesaro, Fano, Senigallia e Fossombrone.
1307
………………..RiminiJesi ChiesaMarcheNei primi mesi i Malatesta occupano Senigallia e Tano da Jesi ne è incaricato della difesa. Assalito da pontifici e da contingenti di Jesi, affronta gli avversari in battaglia. Fatto prigioniero, viene trattato con indulgenza. Per tale fatto ad ottobre gli abitanti della città sono rimproverati dal rettore pontificio Bertrando di Goth.
AutunnoMarche

Affianca Pandolfo Malatesta ed i ghibellini ai danni del rettore pontificio e del  maresciallo della Chiesa Gerardo di Tastis. Perde Montemarciano.

1309
Giu.Guelfi AnconaGhibellini ChiesaMarcheAppoggia Poncello Orsini e la lega guelfa contro i ghibellini e le truppe pontificie. E’ sconfitto da Federico da Montefeltro tra Chiaravalle e Camerata Picena. Si rifugia con i suoi seguaci a Senigallia;  da tale località minaccia Jesi.
1312MarcheSi riconcilia con la curia. Ottiene l’incarico di podestà a Montenovo (Ostra Vetere).
1318ChiesaGhibelliniMarche

Alla guardia di Osimo; nella città scopre un trattato a favore dei ghibellini. Sempre per conto dei pontifici difende Jesi, di cui nel frattempo è divenuto signore, dagli attacchi degli avversari.

1320
Sett.MarcheRiconquista Senigallia con Guccio da Varano.
1321
………………..MarcheViene nominato reggente di Senigallia.
Ago.ChiesaGhibelliniCapitano di guerraMarcheHa l’incarico di capitano di guerra delle truppe pontificie. Fa di Jesi il perno della coalizione guelfa nella marca centrale. Contrasta Niccolò da Buscareto.
1322
Ago.MarcheCon Pandolfo Malatesta concentra i suoi sforzi contro Osimo, caduta negli stessi giorni in potere di Lippaccio da Osimo, e contro Fabriano di cui è signore  Alberghettino Chiavelli.
1323
PrimaveraMarcheSempre a fianco di Pandolfo  Malatesta. Cerca il sostegno delle città guelfe umbre con Pagnone Cima di Cingoli, Accorimbono da Tolentino, Ascoli Piceno, Camerino, Cagli. Insieme tentano di isolare Osimo, Fabriano e Fermo che reagiscono assoldando numerosi mercenari tedeschi ed attaccando, tra l’altro, Montegranaro, Monte San Giusto ed Arcevia. Tano da Jesi muove contro Fermo in soccorso di Montegranaro e di Monte San Giusto.
1324
Mar.MarcheA fine mese con Pagnone Cima e Malatestino Malatesta si porta in soccorso di Ascoli Piceno.
Mag.MarcheE’ segnalato presso il castello di Barbara. Di seguito si sposta con Malatestino Malatesta verso Montenovo (Ostra Vetere).
Giu.GuelfiJesiMarche

Scacciato dai ghibellini di Jesi, chiede aiuto agli anconetani che gli forniscono numerose truppe. Assedia la città: ne depreda le campagne e ne abbatte i mulini; conduce molti prigionieri ad Ancona. Si fa signore di Jesi e consegna agli anconetani, per l’aiuto ricevuto, i castelli di Belvedere, Monte San Vito, Fiumesino, Albanello e Orgiuolo; restituisce pure al comune amico il carroccio, perso nella battaglia di Camerata, anni prima, contro gli iesini.

Lug. sett.ChiesaGhibelliniMarcheInveste Fabriano con Pandolfo Malatesta. La pressione ai danni della città durerà fino a metà settembre. Dopo di che i pontifici si ritirano anche a seguito di una nuova avanzata degli abitanti di Fermo su Macerata.
……………….MarchePresta soccorso al rettore pontificio ai danni di Giacomo di Carignano, che si è impossessato di Fano.
1325
Mar.MarcheCombatte contro Fermo; conduce varie operazioni tra Monterubbiano e la Valle del Chienti.
Giu.MarcheA fine mese, con l’appoggio degli ascolani, sconfigge i ghibellini rafforzati dagli abitanti di Fabriano. Sono catturati Lino da Massa, Tebalduccio di Campora ed altri 250 uomini che gli vengono affidati in custodia.
Ott.MarcheE’ inviato ad Arcevia per sventare un colpo di mano degli avversari ai danni di tale centro. Nel corso dell’anno, in qualità di capitano  generale della Chiesa nella Marca presenzia a Macerata, con il rettore Amelio di lautrec, agli inizi del processo di canonizzazione di San Nicola da Tolentino.
1326
Giu.MarcheA metà mese sconfigge Lomo da Jesi nel territorio di Arcevia.
Lug.Marche

Unitosi con Malatestino Malatesta, si porta a Morro d’Alba per respingere un attacco del signore di Fabriano Alberghettino Chiavelli, portato con 350 cavalli e molti fanti. Tano da Jesi  sorprende gli avversari in disordine e li pone in fuga.

………………..MarcheSottomette allo stato della Chiesa Osimo, Fermo ed Urbino, ribellatesi ai pontifici.
1327
Gen.MarcheCon Ferrandino Malatesta sconfigge i fabrianesi.
1328
Feb. mar.MarcheLomo da Jesi, Tommaso Chiavelli, Lippaccio da Osimo ed Ottaviano di Brunforte assalgono all’ improvviso Jesi. Sono aperte con i picconi alcune brecce nelle mura; i ghibellini riescono ad impadronirsi di buona parte della città.  L’energica reazione di Tano da Jesi costringe gli avversari ad abbandonare il campo.
Lug. nov.Capitano g.le 20 lanceMarcheRiceve 341 fiorini dai pontifici a saldo delle sue paghe. A novembre gli succede nel comando delle truppe Smeduccio Salimbeni.
1329
Feb.FirenzeImperoCapitano g.le 20 lanceMarche

E’ nominato capitano generale dai fiorentini al posto di Beltramone del Balzo. Gli sono concesse una condotta di venti uomini d’arme italiani ed uno stipendio di 343 fiorini per due mesi. Mentre si prepara ad accorrere in Toscana viene attaccato in Jesi dai  ghibellini comandati da Cecco Ordelaffi, da Ostasio da Polenta e dal vicario imperiale di Ludovico il Bavaro Giovanni di Clermont alla testa di 800 cavalli e di 8000 fanti.

Mar.Marche

Ridotto allo stremo,  esce con pochi soldati dalla rocca di Jesi ed affronta gli avversari. Si arrende a patti salve le persone; è, viceversa, fatto decapitare con i suoi compagni nella piazza di San Giorgio (oggi piazza Federico II) come nemico e ribelle dell’imperatore. Prima di essere giustiziato, sotto tortura confessa di avere premeditato un trattato ai danni dei fiorentini.

 CITAZIONI

-“Accorto capitano, e quantunque fosse d’instabile natura, imperciocché ora favoriva la fazione guelfa, e ora la gibellina, fu nulla di meno nelle azioni sue molto onorato.” BALDASSINI

-“Il Baligani, uomo d’arme, appare per un ventennio protagonista di parecchi episodi relativi alle tormentate vicende delle Marche, dilaniate dalle confuse e cruente lotte tra guelfi e ghibellini che, molto spesso, erano pretesto per vendette cittadine.” CAPASSO

-“Famoso capitano.” GRIZIO

-“Valoroso capitano di parte guelfa.” LILII

-“Protagonista della storia delle Marche nei primi anni del Trecento.”

Fonte immagine in evidenza: Regione Marche

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