LUCANTONIO CUPPANO

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Battaglia di Governolo
Battaglia di Governolo

Last Updated on 2023/12/08

LUCANTONIO CUPPANO  (Lucantonio Coppi. Lucantonio di Montefalco, Lucantonio da Fermo, Lucantonio de’ Cuppis) Di Montefalco. Detto Gazissa.

  • 1507 marzo) – 1557 (gennaio)
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

…………….    

Da giovane frequenta i Medici dai quali riceve un’educazione appropriata alla sua condizione. Il padre ha militato agli ordini di Bartolomeo d’Alviano e Lucantonio è amico della moglie di tale condottiero, Pantesilea Baglioni, sorella di Giampaolo.

…………….    Milita nelle Bande Nere agli ordini di Giovanni dei Medici. Conosce giovanissimo tale capitano frequentando casa Salviati.
1523     
Nov.ImperoFrancia Lombardia

Si trova alla difesa di Milano. Con Piermaria dei Rossi cattura Morgante da Parma colpevole di tradimento: il capitano è passato per le armi dai propri compagni.

1524     
Nov.FranciaImpero LombardiaAffianca Giovanni dei Medici all’assedio di Pavia.
1526     
Apr. mag.ChiesaImpero MarcheA Fano sempre con Giovanni dei Medici.
Ago.  200 fantiLombardiaAl campo di Lambrate.
Sett.   LazioViene inviato in soccorso del papa Clemente VII con 7 bande di fanti.
Ott.   LombardiaE’ segnalato a Trebbio.
Nov.   Lombardia

Partecipa allo scontro di Borgoforte dove il Medici è ferito mortalmente da un colpo di falconetto: insieme con Pietro Aretino conduce il condottiero a Mantova nel palazzo di Luigi Gonzaga.

Dic.ChiesaColonna Lazio

Si unisce con Battista Farina per fronteggiare i colonnesi. Spiana Mastro Marino, dà alle fiamme Rocca di Papa e Montefortino (Artena) anche se non riesce ad impadronirsi delle relative le rocche; rovina Genazzano, Ceccano, Supino e Santo Stefano.

1527     
Gen.   Lazio

Si sposta alla difesa di Frosinone quando la città è attaccata dagli imperiali e dalle milizie dl cardinale Pompeo Colonna.  Si distingue per il suo valore in uno scontro avvenuto nei pressi della città. Gli avversari si ritirano.

…………….FirenzeImpero  Il pontefice si accorda con i Colonna e Lucantonio Cuppano viene licenziato. Passa al soldo dei fiorentini.
Mag. ChiesaImpero Lazio

Si trova alla guardia di Roma allorché la città viene conquistata dai lanzichenecchi del Connestabile di Borbone. Combatte nel quartiere di Parione alla difesa dei tratti di mura tra le Porte Santo Spirito e Torrione (Monte Santo Spirito, Facciafronte e Camposanto). La sua compagnia è sterminata con l’eccezione di pochi uomini. Ferito nel corso del combattimento, è fatto prigioniero da Luigi Rodomonte Gonzaga: liberato, raggiunge Francesco Maria della Rovere ad Isola Farnese. Secondo alcune fonti ad uccidere con un colpo di archibugio il Connestabile di Borbone è Lucantonio Cuppano anziché Benvenuto Cellini come si reputa correntemente.

Giu.FirenzeImpero400 fantiLazio

Viene condotto dai fiorentini per un anno di ferma ed uno di beneplacito. Gli è concessa una provvigione di 300 ducati l’anno in tempo di pace. Al campo di Vetralla. Ha il comando di 400 fanti delle Bande Nere (nel complesso 4229 fanti). Altri capitani di questo corpo sono Contazzo da Casalpò (400 fanti), Pasquino Corso (120), Giovanni di Torino (310), Giuliano Strozzi (300), Morgante da Ferrara (300), Cesare Farina (300), Giannetto Albanese (300), Giovannatonio da Castello (258), Amico da Venafro (225), Barbarossa dei Bartoli (224), Tommasino Corso (200), Pandolfo Puccini (300), Giovanni da Colle (150).

Sett.   Umbria

Agli ordini di Federico Gonzaga da Bozzolo e del capitano generale della Serenissima, il duca di Urbino Francesco Maria  della Rovere, assedia 400 fanti e 200 cavalli imperiali nell’ abbazia di San Pietro in Valle, vicino a Trevi. Dopo alcuni assalti persuade Piermaria dei Rossi, Alessandro Vitelli e Braccio Baglioni a cedere a patti; gli altri avversari sono, al contrario, costretti alla resa a discrezione.

Nov.   UmbriaAgli ordini di Orazio Baglioni, con Giannetto Albanese assedia nel castello di Preci Rodolfo da Varano, che vi ha trovato rifugio dopo essere stato scacciato da Camerino ad opera di Sciarra Colonna.
1528     
Apr.  400 fantiCampaniaAll’assedio di Napoli.  In uno scontro rimane gravemente ferito alla coscia destra da un colpo di archibugio. Termina in tal modo la sua presenza alle operazioni di assedio ed a quelle che portano alla successiva sconfitta.
1529     
Giu.VeneziaImpero400 fanti 

Su indicazione di Francesco Maria della Rovere il Consiglio dei Savi gli concede una condotta di 400 fanti ed una provvigione di 40 ducati per paga, per otto paghe l’anno.

Lug.   Lombardia

Con Carlo Malatesta da Sogliano è inviato dal  della Rovere con tutta la cavalleria, 1200 fanti e quattro pezzi di artiglieria, sulle rive veneziane dell’ Adda per sorprendervi alcune compagnie di fanti spagnoli comandate da Cesare da Napoli e distruggere, nel contempo, un ponte di barche allestito dagli avversari. Gli imperiali, informati dell’ azione, riattraversano il fiume e demoliscono il manufatto.

Ago.   LombardiaA Sant’Eufemia della Fonte con 341 fanti.
Sett.FirenzeImpero Umbria e Veneto

A Spello con 600 archibugieri quando la località è attaccata dagli imperiali. Costretto alla resa, ritorna in Lombardia con i veneziani. Asseconda Roberto da San Severino;  con tale capitano, cade prigioniero a Valeggio sul Mincio in un agguato teso loro da 1000 cavalli tedeschi e da 600 archibugieri.

1530     
Gen.  25 fantiVenetoDopo la firma della pace con gli imperiali viene trasferito a Verona con 25 fanti.
1534     
AutunnoUrbinoChiesa  Marche

Milita agli stipendi del duca di Urbino Francesco Maria della Rovere. Ha il comando di un colonnello di fanti;  è inviato in soccorso di Camerino.

1536     
Dic.   MarcheA Castel Durante (Urbania) per impedire il passo ai pontifici.
1538     
Nov.Urbino  Umbria e Marche

Alla morte del della Rovere ha l’incarico di difendere Gubbio, Cantiano e Pergola da un eventuale attacco pontificio. Si trasferisce a Cagli con il nuovo duca Guidobaldo per coordinare con gli altri capitani feltreschi il piano di guerra.

1540   Marche e Toscana

Sulla fine dell’anno è segnalato a Pesaro con Aurelio Fregoso. Passano entrambi al servizio del duca di Firenze Cosimo dei Medici, figlio di Giovanni.

1543FirenzeImpero Ottomano Toscana

Si porta alla difesa di Pisa con 800 fanti quando arriva la notizia della comparsa nel Tirreno della flotta turca del Barbarossa; in breve tempo si sposta con Rodolfo Baglioni alla guardia di Piombino. Al termine delle operazioni fa rientro a Pisa.

1544   ToscanaPrende la via di Volterra, giunge a Casole d’Elsa e presta soccorso ai senesi minacciati anch’essi dai turchi.
1547     
…………….   ToscanaE’ nominato governatore di Piombino.
Estate   Toscana

Ha il compito di raccogliere 1000 fanti, di avviarsi a Pisa e di essere pronto ad imbarcarsi per Napoli: la città si è infatti ribellata al viceré don Pietro di Toledo a causa dell’ introduzione del tribunale dell’ Inquisizione.

1552   ToscanaCon Girolamo degli Albizzi prende ufficialmente possessi di Piombino a nome del duca di Firenze Cosimo dei Medici.
1553     
…………….FirenzeFrancia ToscanaRaduna 200 fanti e dà il guasto alla maremma.
Ago.   ToscanaRespinge  l’attacco portato a Portoferraio dalla flotta turca  comandata da Dragut e da quella francese di Paulin de la Garde. Lo coadiuva  la squadra toscana di Jacopo d’Appiano (4 galee) che, dall’imboccatura del porto, bombarda gli avversari. I turchi sbarcano a ridosso del Capo Bianco. Con l’aiuto dell’ Appiano, che anticipa gli avversari facendovi sbarcare a sua volta dalle galee 50 archibugieri, riesce con il fuoco d’artiglieria ad indurre gli attaccanti alla ritirata. 40 morti tra gli ottomani.
1554     
…………….   Toscana

Non riesce ad impedire le scorrerie dei senesi nel territorio di Piombino per la scarsità degli effettivi a sua disposizione.

Sett. nov.   ToscanaCon Carlo Gonzaga recupera i castelli di Buriano, Scarlino, Populonia caduti in precedenza nelle mani dei francesi comandati da Francesco da Sassatello. Segue la conquista di Casole d’Elsa. Ad ottobre mette a sacco Monterotondo Marittimo  impadronendosi delle granaglie conservate in tale castello. A novembre, sempre con Carlo Gonzaga entra in  Massa Marittima.
1555     
Gen.   Toscana

Sempre governatore di Piombino. Molesta i senesi, ottiene Scarlino attraverso l’indicazione di un abitante che gli ha indicato un punto  debole e mal sorvegliato della cinta muraria.

Mar.   ToscanaConquista la fortezza di Colonna. Vi lascia un forte presidio e rientra a Piombino.
Lug.   Toscana

Assume con energia la difesa dell’isola d’Elba assalita nuovamente dalla flotta di Dragut, alleata con i francesi: ottiene da Livorno alcuni rinforzi  trasportati da Simeone Rossermini con una galea. Affronta gli avversari sbarcati sulla spiaggia di Acquaviva con un piccolo contingente di 70 archibugieri e 30 isolani. Di fronte all’incalzare del nemico finge di retrocedere fino a farsi raggiungere da costoro sotto le mura di Portoferraio. Dalla fortezza, ad un suo segnale, viene aperto il fuoco contro i turchi che sono costretti, a loro volta, a ritirarsi dopo avere subito forti perdite (100 uccisi e molti più feriti, la buona parte dei quali muore a bordo delle galee). Seguono nuovi scontri terminanti sempre nel medesimo modo.

Sett.   ToscanaCon la cessazione del pericolo ottomano può rientrare a Piombino dove riprende il suo incarico di governatore generale.
1557     
Gen.    

Muore ai primi del mese. In corrispondenza con Pietro Aretino che lo ricorda ripetutamente nelle sue lettere. Molte informazioni sulla vita di Giovanni dei Medici provengono dai suoi ricordi. Lodovico Domenichi gli dedica la sua traduzione dell’opera di Senofonte “Della vita di Ciro, re de’ Persi.” Nel periodo 1520-21 occupa il suo tempo a trascrivere il famoso ricettario di Caterina Sforza, madre di Giovanni dei Medici. Il suo nome è ricordato nel film “Il mestiere delle armi” di Ermanno Olmi. Sposa Maddalena d’Ivarra, contessa di Poggio Santa Maria.

 CITAZIONI

-“Due occhi aveva il sempieterno Giovanni (dei Medici) ne la fronte de l’affezione, Lucantonio e Pietro Aretino; ma egli era il destro e io il sinistro..Certamente che egli, per disciplina di guerra, per lunghezza di servire e per instabilità di fede, è degno di favore e di preminenza; ché (oltra le faccende fatte, si può dire, da la sua puerizia a Fressolone (Frusolone) e ne la perdita di Roma, dove solo con la compagnia commisse nel suo coraggioso avedimento, combattendo con una sconcia ferita, dimostrò che pure in lui s’era transferito lo spirto di chi lo allevò), i costumi, la gentilezza e la cortesia di sì splendido e generoso capitano avanzano di qualunche altro costumato, gentile e cortese giovane che sia.” Da una lettera a Cosimo dei Medici di PIETRO ARETINO

-“Soldato molto esperto.” LAMBARDI

-“Soldato di gran pregio.” AVICENNA

-“O Capitano mio pien di valore,/ Lucanton, dico, che m’amava assai,/ se fusti vivo di creparé il core!” Da un lamento scritto per la morte di Giovanni dei Medici di G.B. VERINI riportato da MEDIN-FRATI

-“Non esser manco gratioso, gentile et cortese, che nell’arme esperto, et valoroso.” CIAMPI

-“Lucantonio’s prestige amongthe captains of the Black Bands was very high…Had been a member of Giovanni’s personal retinue since the time the future Great Devil had decided to take up the profession of arms. He eventually became Giovanni’s most trusted captain: his “occhio dritto”.., if we are to believe Pietro Aretino, who also claimed that he himself had been his left eye.” ARFAIOLI

-“Chan dil muro romano/ difenderà man vano (ma invano) con alto cuore.” FALUGIO

Fonte immagine: wikimedia

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