GUIDO VAINA

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Castello di Imola
Castello di Imola

Last Updated on 2024/01/29

GUIDO VAINA  (Guido Vaini, Guido Guaiana) Di Imola. Detto anche Magno. Signore di Imola e di Fusignano.

  • 1544
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1500ChiesaForlìRomagna

Per vendicare la morte del padre Domenico e dello zio  cerca di togliere Forlì alla signora della città Caterina Sforza. Appoggia Cesare Borgia e passa al servizio dello stato della Chiesa come capitano di provvigionati.

1502
Feb.Emilia

A Ferrara per l’ingresso di Lucrezia Borgia sposa di Alfonso d’Este. Nella piazza della città combatte a duello, di fronte alla corte estense ed all’ambasciatore francese Roccabertino, con il caposquadra bolognese Andrea Piattese, anch’egli al servizio del duca Valentino. Vince  lo scontro che dai presenti, tuttavia,  non viene considerato all’ altezza delle aspettative.

Sett.40 lanceRomagnaSi assicura le simpatie di Cesare Borgia che lo chiama ma far parte della guardia.
Ott.ChiesaCondottieri ribelliMarcheAlla testa di 50 cavalli è sconfitto a Calmazzo da Guidobaldo da Montefeltro e da Vitellozzo Vitelli.
Dic.Romagna

Muove alla testa di molti schioppettieri, balestrieri, fanti e cavalli leggeri contro Teodorano: i fanti guasconi vogliono mettere a sacco il castello. Intervengono i suoi schioppettieri che uccidono tre uomini.

1503
………….ChiesaOrsiniRomagnaAppoggia Cesare Borgia nel perseguitare gli Orsini ed i loro alleati.
Ott.RiarioChiesaRomagnaSi collega con Giovanni da Sassatello. Tenta di entrare in Imola a nome dei Riario.
Dic.ChiesaBorgiaRomagna

Passato agli stipendi del papa Giulio II, recupera con il Sassatello la rocca di Imola dopo averne fatto uscire con l’astuzia il castellano del Borgia. Consegna città e rocca ai pontifici e si reca a Roma: prima di lasciare la Romagna uccide l’ex castellano, il navarrino Martino Guerra di Cortes, e lo sostituisce con due suoi fautori.

1504
Gen.Lazio

Raggiunge Roma in ritardo perché i fiorentini non gli fanno avere un permesso di transito alle condizioni da lui  desiderate.  E’ bene accolto anche se si sparge la voce di un suo tentativo di avvelenamento ad Acquapendente da parte del cardinale di San Giorgio Raffaello Riario. Ottiene dai pontifici una provvigione ed una condotta di cavalli leggeri.

Mar.ChiesaCesena ForlìRomagna

Rientra ad Imola con Giovanni da Sassatello alla testa di 50 lance e di 150 balestrieri a cavallo per assediare la rocca di Cesena ancora detenuta dagli uomini del  Borgia. Con Melchiorre Ramazzotto si incontra a Faenza con il provveditore veneziano Cristoforo Moro;  gli chiede la città a nome del papa: i veneziani raddoppiano le guardie alle porte di Faenza. Entra in Forlimpopoli con il Sassatello; non ne ottiene la rocca e non gli viene neppure dato, come pure gli è stato promesso, il comando dei cavalli leggeri della guardia papale.

Apr.LazioSi dirige a Roma. Si pone al servizio del cardinale Riario. Ad Imola Giovanni da Sassatello fa mettere a sacco la sua abitazione.
Mag. giu.VainaSassatelloEmilia e Romagna

Firma una tregua di due mesi con il rivale con la penale, per chi la infrange di 3000 ducati, di cui metà da destinarsi alla camera fiscale, metà alla parte offesa. A giugno questa è rotta dai suoi fautori. Guido Vaina lascia Bologna per dirigersi ad Imola con 150 cavalli e molti fanti; assale la Porta Spuviglia o dei Servi e la toglie ad Antonio Burchielli che la sorveglia per conto dei pontifici. Lasciatovi un manipolo dei suoi uomini, avanza fino al suo palazzo, dirimpetto alla via Oliveta, ove si uniscono con lui altre bande armate che provengono da Tossignano, da Linaro e da Toranello. Da qui punta sulla via Emilia verso l’abitazione di Giovanni da  Sassatello;  dopo alcune ore di lotta è convenuta una tregua fra i belligeranti; al suo scadere, è il Sassatello a prendere l’iniziativa. Sorpreso, Guido Vaina si rinchiude nel suo palazzo che è espugnato e dato alle fiamme dagli avversari;  almeno 100 sono i suoi fautori uccisi nell’occasione e quindici le case incendiate. Il Vaina riesce a guadagnare la Porta Spuviglia ed a porsi in salvo.

Lug. ago.LazioConvocato a Roma dal pontefice, ottiene l’agognato comando dei cavalli leggeri della guardia palatina.
Sett.Lazio

Raggiunge Ostia con il pontefice. Viene informato che a Roma sono giunti 3 sicari di Giovanni da Sassatello per ucciderlo; li previene  ammazzandoli in modo crudele; sale a cavallo e fugge a Marino terra dei colonnesi. E’ ordinato un mandato di cattura nei suoi confronti.

1505
Gen.LazioSi incontra in segreto a Roma con l’ambasciatore veneziano Antonio Giustinian. Si offre agli stipendi della Serenissima con Melchiorre Ramazzotto.
Apr.BolognaRomagna e Emilia

Tenta invano di rientrare in Imola; si trasferisce nel bolognese al servizio di Giovanni Bentivoglio. A Bologna mette a sacco le case di Carlo degli Ingrati perché ha accettato da Giulio II la carica di senatore di Roma. Il Bentivoglio gli impedisce di raccogliere ai suoi fini truppe nel bolognese.

Ago.FirenzePisaToscanaCombatte i pisani per conto dei fiorentini. Gli è consegnato del denaro per radunare 400 provvigionati appartenenti alla sua fazione.
1506
Apr.RomagnaE’ coinvolto ad Imola in alcuni disordini cittadini.
1507
Gen. feb.Romagna

Vi è un intervento del papa e del cardinale di Pavia Francesco Alidosi, suo cognato, affinché si rappacifichi con Giovanni da Sassatello. Rimane ad Imola a febbraio mentre il suo rivale è costretto a seguire a Roma il pontefice.

Apr.RomagnaCerca di radunare fanti per conto dei genovesi al fine di contrastare i francesi. La sua iniziativa è avversata da Giulio II.
Sett.Venezia25 cavalli leggeriGli è pure concessa dai veneziani una provvigione annua di 300 ducati.
1508
Feb.VeneziaImperoFriuli e RomagnaLascia la sua compagnia a Cividale del Friuli e si porta in Romagna per assoldarvi 500 provvigionati e 100 balestrieri a cavallo.
Apr.400 fantiFriuli e V. Giulia

Ha inizialmente il comando di 200 fanti cui ne sono aggiunti presto altri 200; affianca Bartolomeo d’Alviano a Savorgnano;  prende parte all’espugnazione della rocca di Cormons con Piero del Monte a Santa Maria ove è fra i primi ad entrarvi. Guida  il secondo assalto a Gorizia rimanendo ferito ad un braccio; a fine mese si imbarca con Rinieri della Sassetta per trasferirsi all’ assedio di Trieste.

Mag. giu.Slovenia

Sempre con Piero del Monte a Santa Maria ed il della Sassetta assale il castello di Vipulzano riconquistato dai tedeschi. Alla fine della guerra, a giugno, il Consiglio dei Savi decide di aumentargli la condotta da 25 a 100 balestrieri a cavallo.

Lug.

Viene elogiato nel Collegio dei Pregadi il suo comportamento dal provveditore generale Giorgio Corner che lo ospita a Venezia. E’ presente in San Marco alla cerimonia nella quale sono consegnati all’ Alviano lo stendardo ed il bastone di governatore generale. E’ inviato con Vitello Vitelli ed il della Sassetta sui confini per controllare i movimenti  degli imperiali.

Ago.RomagnaA Faenza. Chiede ai veneziani il permesso di recarsi a Bologna per andarvi a trovare il cardinale di Pavia Francesco Alidosi. Non gli viene concesso.
Sett.Chiesa25 cavalli leggeriLazioAllo scadere della ferma raggiunge Roma. E’ condotto dai pontifici.
1509
Apr.ChiesaVenezia150 cavalli leggeriRomagna

Alla guardia di Cesena. Scorre nei territori di Cervia e di Ravenna con il governatore di Cesena Obizzo Alidosi;  razzia a Castiglione, sul Savio, 400 capi di bestiame: sulla via del ritorno è affrontato da 130 contadini che recuperano le prede. Sopraggiungono anche altri abitanti del contado che tolgono ai primi il bestiame. A fine mese il Vaina staziona attorno a Russi con 160 cavalli e 300 fanti per cercare di ottenere per trattato il castello. Con il fallimento del tentativo rientra a Cesena.

Mag.Romagna ed Emilia

Scorre ancora il contado di Russi con 140 cavalli; in una scaramuccia è sul punto di catturare Annibale Bentivoglio. Esegue la mostra dei suoi uomini a Bologna; ha a patti Castel Buono, attacca Russi ed entra nel centro dopo un duro bombardamento.  Si sposta all’assedio di Ravenna dove fa costruire un bastione sul lido; con la resa della città si trasferisce nel ferrarese.

Sett.Romagna
Dic.EmiliaPresta nuovamente soccorso agli estensi con Giovanni da Sassatello.
1510
Giu.ChiesaFrancia FerraraRomagna

Nel ribaltamento delle alleanze ora affronta gli estensi; scorre nei territori di Lugo e di Bagnacavallo. L’incursione termina, al solito, con la cattura di uomini, la razzia di bestiame e l’incendio di case e villaggi.

Ago.60 lanceRomagna

Assedia Lugo. Si muove tra Finale Emilia e Modena per fronteggiare i francesi: alcuni suoi uomini catturano  Gian Giordano Orsini. Il condottiero  riesce a sfuggire alla loro sorveglianza.

Sett.EmiliaCon Giovanni Vitelli si scontra a Rubiera con 800 cavalli guidati da Galeazzo Pallavicini. Cattura 8 cavalli francesi.
Ott.Emilia

Recupera Solara, prende la strada di Salvaterra e giunge a Rubiera: scoperto dagli avversari, attraversa il Secchia e si ritira verso Modena fino a San Leonardo. Vi è attaccato; il rumore mette in allarme la città; la risposta dei  difensori è affidata alle artiglierie. In suo soccorso muovono gli uomini d’arme del Vitelli; giorni dopo, sempre con Giovanni Vitelli, saccheggia il carpigiano appropriandosi di numerosi capi di bestiame. E’ segnalato a Sant’Ambrogio per ostacolare l’avanzata dei transalpini.

1511
Gen.96 cavalli leggeriEmilia e Romagna

Affianca il papa a San Felice sul Panaro ed all’assedio di Mirandola. Agli ordini del vescovo di Carinola Antonio Orfeo si muove da Ravenna con lo spagnolo Verdejo e Meleagro da Forlì (400/500 cavalli leggeri e 4000/5000 fanti); prende la via di Lugo e di Massa Lombarda per conquistare la bastia del Zaniolo/Genivolo.

Feb.Romagna

Si accampa sul Santerno senza particolari misure di difesa, nell’attesa che giungano i rinforzi veneziani. Attaccato di sorpresa da Alfonso d’Este, da Federico Gonzaga da Bozzolo, da Annibale Bentivoglio e dallo Chatillon tenta di contrapporsi agli avversari con Meleagro da Forlì. Veneziani e pontifici sono disfatti con la perdita di 3000 uomini per lo più soldati della Serenissima, e del contingente spagnolo del Verdejo. Il Vaina si salva a stento con la fuga abbandonando insegne ed artiglierie.

Mag.Emilia e Romagna

E’ inviato alla difesa di Bologna. Con la ribellione della città dovuta all’ avvicinarsi dei francesi di Gian Giacomo da Trivulzio ne fugge con 100 cavalli per scortare ad Imola il cardinale di Pavia; ripara a Ravenna ed affianca ancora con i suoi 100 cavalli leggeri il prelato che si deve incontrare con il pontefice. Nel tragitto  è affrontato dal duca di Urbino Francesco Maria della Rovere che uccide il cardinale Alidosi a colpi di spada senza che Guido Vaina abbia il coraggio o la capacità reattiva di intervenire.

Giu. lug.Chiesa SienaFirenzeToscana

Raggiunge Montepulciano con il Vitelli per prestare soccorso a Pandolfo Petrucci in caso di attacchi da parte fiorentina. A luglio è licenziato con il della Sassetta e Brunoro da Forlì.

Nov.RomagnaAccusa di tradimento Giovanni da Sassatello.
1512
Mag.LazioE’ coinvolto a Roma in alcune cerimonie attinenti la preparazione di un concilio che si svolgono in san Giovanni in Laterano.
………..Siena150 cavalliToscanaRitorna agli stipendi dei senesi con 150 cavalli.
1513
Gen.LazioGiulio II è in fin di vita. Il collegio dei cardinali consegna del denaro a Guido Vaina del denaro affinché raccolga 200 cavalli leggeri con i quali mantenere l’ordine a Roma.
Mar. apr.Lazio

Con l’elezione del nuovo pontefice Leone X si offre vanamente ai veneziani; ad aprile è presente all’ incoronazione del papa  alla testa di un corteo di 150 cavalli.

Lug.Siena50 cavalli leggeriToscanaViene assoldato con 50 cavalli leggeri da Borghese Petrucci signore di Siena.
1515
Mar.SienaChiesaToscanaContrasta i pontifici che agli ordini di Vitello Vitelli cercano di togliere la signoria di Siena a Borghese Petrucci a favore del vescovo di Grosseto e castellano di Castel Sant’ Angelo Raffaele Petrucci. La città si ribella all’avvicinarsi dei fuoriusciti e delle milizie pontificie. Guido Vaina alla testa di 300 cavalli leggeri accompagna Borghese Petrucci verso la Porta di San Marco con Galgano Buoninsegni, Paolo Tavolacerno, Francesco Pagani, Vannoccio ed Ambrogio Smiraldi. Trova la porta chiusa; se ne fa consegnare le chiavi ed esce da Siena attraverso essa o la Porta Tufi (secondo le fonti) per dirigersi a Castiglione della Pescaia.
1517
Gen.ChiesaComp. venturaEmilia e Romagna

Lascia il modenese; gli è consegnato del denaro per assoldare truppe in Romagna onde affrontare Francesco Maria della Rovere teso alla riconquista del ducato di Urbino.

Mar.Marche

Appoggia Lorenzo dei Medici all’assedio di Mondolfo: allorché il capitano generale è ferito gravemente da una palla di archibugio prende il suo corpo esanime e lo trasporta prima in una fossa vicina e poi nel suo accampamento.

1520
Mar.ChiesaUmbriaIl papa lo invia a Perugia con Vitello Vitelli (600 uomini d’arme) per sostenere alla signoria della città Gentile Baglioni.
………….ChiesaFuoriuscitiEmiliaAffronta nel reggiano i fuoriusciti guidati da Domenico d’Amorotto.
1521
………….RomagnaLa sua fazione ha il sopravvento in Imola.
Ago. sett.FirenzeFrancia Ferrara50 cavalli leggeriEmilia e Lombardia

Al campo sull’Enza con 100 cavalli leggeri. Con Guido Rangoni e Luigi Gonzaga (500 cavalli leggeri) lascia il campo per puntare su Mantova e guidare sul Po i fanti tedeschi e svizzeri provenienti da Trento; è fatto costruire un ponte di barche  a Borgoforte. Con il ritiro degli imperiali dall’ assedio di Parma si sposta alla difesa di Modena  minacciata dagli estensi.

Nov.EmiliaE’ segnalato a Reggio Emilia. Entra in Piacenza ribellatasi ai francesi.
Dic.ChiesaComp. venturaUmbria

Difende Perugia con 2000 fanti e 100 cavalli leggeri; con il Vaina sono anche Gentile Baglioni (500 fanti) e Vitello Vitelli (120 lance e 100 cavalli leggeri). Il della Rovere, Malatesta ed Orazio Baglioni, Camillo Orsini si fermano a Ponte San  Giovanni ed a Bastia Umbra con 200 lance, 300 cavalli leggeri e 5000 fanti.

1522
Gen.ChiesaFuoriusciti SienaUmbria e Toscana

Perugia è attaccata dagli avversari da borgo San Pietro, da Porta Sole e da Porta Borgna prima con sette pezzi di artiglieria, con i quali sono ridotti al silenzio i cannoni dei difensori, e poi con un lungo assalto inizialmente respinto. La viltà di Vitello Vitelli, che ferito da un colpo di schioppetto al piede abbandona di notte la città per farsi curare a Città di Castello, disanima i perugini che si arrendono ai due Baglioni. Il Vaina è inviato subito a Siena con del denaro e 100 cavalli leggeri per impedire che anche tale città segua lo stesso esempio dal momento che verso  essa si stanno avviando il della Rovere, Camillo Orsini e l’ex-vescovo di Sovana Lattanzio Petrucci. Sconfitto in Val d’Arbia, si mette all’inseguimento degli avversari con Giovanni dei Medici allorché costoro si ritirano per puntare su Perugia.

Mag.VainaSassatelloRomagna

Giovanni da Sassatello è assente da Imola in quanto si trova ad Alessandria. Guido Vaina, con l’aiuto delle milizie pontificie di Melchiorre Ramazzotto, ne approfitta per mettere a sacco in Imola le case dei rivali Sassatello; l’azione si conclude con l’uccisione di Gentile da Sassatello (il cui cadavere è oltraggiato) e di altri membri di tale famiglia e di loro aderenti (10 uccisi). A tali omicidi ne seguono altri a Dozza, Tossignano, Mordano, Bagnara, Bubano, Toranello e Codrignano.

Lug.Romagna

Con un pretesto chiede di incontrarsi con il castellano pontificio di Imola Antonio Caballino cui fornisce un salvacondotto: lo uccide, si impadronisce del castello a suo nome e si fa signore della città.

Ago.RomagnaE’ costretto a cedere ai pontifici la rocca di Imola. Ottiene in cambio la signoria di Fusignano.
1523
Gen.ChiesaRiminiRomagnaContrasta i Malatesta con 200 fanti della sua fazione.
………….Siena150 cavalliToscanaAl servizio del signore di Siena Fabio Petrucci.
Ago.GhibelliniGuelfiRomagna

Entra in Forlì per la Porta Schiavonia (60 cavalli e 100 fanti); con Girolamo Numai fa strage dei guelfi (60 persone) ed incendia case, botteghe e magazzini appartenenti ai fautori dei Morattini.

Sett.ChiesaFranciaRomagna LombardiaLascia la Romagna con Melchiorre Ramazzotto per trasferirsi alla difesa di Milano con 3000 fanti.
Ott.GhibelliniGuelfiRomagnaRientra in Romagna. Assale in Tossignano Giovanni da Sassatello. Scorre a Casola, in Val Seno; dà alle fiamme molte abitazioni.
1524
Apr.Romagna
Dic.ImperoFranciaLombardia e ToscanaAlla difesa di Pavia. A fine mese alla testa di 150 cavalli leggeri scorta a Siena Fabio Petrucci.
1525
Gen.LombardiaTransita per Crema con 140 cavalli leggeri.
Feb.Lombardia

Gli è uccisa la cavalcatura in una scaramuccia. Prende parte alla battaglia di Pavia dove ha il compito di difendere, fuori dal parco di Mirabello, i carriaggi dell’ esercito imperiale.

………….ToscanaRientra a Siena. Uccide un familiare di Giovanni Martinozzi, Guglielmo Basilio, ferisce alcuni amici di quest’ultimo e ne arresta un altro.
Sett.Toscana e Piemonte

Il Martinozzi organizza una congiura ai danni di Fabio Petrucci. Alla notizia della sollevazione Guido Vaina si dirige nella piazza con alcuni fanti per fermare i rivoltosi. Il giorno seguente le sue truppe entrano nel Palazzo Pubblico e ne scacciano i ribelli. Presto  vi è assediato a sua volta. Nel frattempo Fabio Petrucci cede ai rivoltosi ed abbandona  Siena. Nella circostanza il Vaina può abbandonare anch’egli la città senza problemi: viene anzi invitato a rimanere al servizio della repubblica e gli sono risarciti i danni subiti nei disordini. Preferisce ritornare agli stipendi degli imperiali. Si muove nell’astigiano.

Nov.Toscana

Irrompe in Pontremoli con lo spagnolo Torpiano e ne scaccia i seguaci di Sforzino Sforza. Gli abitanti si ribellano alle loro vessazioni per cui è costretto a prendere la strada di Montelungo per rientrare in Lombardia.

Dic.EmiliaCerca di penetrare in Piacenza con 400 cavalli imperiali.
1526
Mar.ImperoFrancia Venezia

La sua compagnia di cavalli leggeri è tra le poche a non essere licenziata dagli imperiali perché trovata  perfettamente in ordine in termini di effettivi ed  armamento.

Giu.LombardiaViene spostato alla difesa di Cremona con 100 cavalli leggeri.
Ago.ChiesaImperoLombardia

E’ assediato in Cremona dai veneziani di Malatesta Baglioni prima e di Francesco Maria della Rovere in un secondo momento. A settembre è costretto alla resa; prende parte alle trattative con un capitano tedesco ed uno spagnolo. Passa  al soldo dei pontifici a causa del ritardo degli stipendi.

Dic.Emilia

Il duca di Urbino lo invia con 100 lance ed i cavalli leggeri della sua compagnia a Borgo San Donnino (Fidenza) per tagliare nel parmense le linee di rifornimento ai lanzichenecchi di Giorgio Frundsberg.

1527
Feb.Emilia

Il principe d’Orange con 600 cavalli e 300 archibugieri organizza un’imboscata ai  danni del  Vaina dopo avere spedito in avanscoperta verso Fidenza 40 cavalli leggeri. Alla notizia esce dalla città con i suoi 100 cavalli leggeri  chiedendo, nel contempo, l’aiuto degli stradiotti veneziani. Costoro si danno alla fuga quando si rendono conto dell’ agguato;  il Vaina resta solo nella mischia con i suoi uomini. Nello scontro sono uccisi 33 cavalli della sua compagnia (tra i quali il figlio Galeazzo con altri 14 parenti), 3 spagnoli e nessun veneziano. Fugge da Fidenza allorché la città ritorna  in potere degli imperiali;   ripara a Castelguelfo.

Mar.Emilia

Prende parte alla difesa di Bologna. Con Roberto da San Severino scorta fuori della città Cesare Fieramosca reduce dal tentativo di convincere il Connestabile di Borbone a desistere dalla sua marcia verso Firenze e Milano.

Apr.Emilia e Romagna

Esce da Bologna con Lorenzo Cybo: bloccato dagli archibugieri imperiali rientra nella città. Raggiunge Imola: alla Porta di Alano si presentano 300 archibugieri nemici; il Vaina li carica, li respinge e ne cattura alcuni.

Mag. giu.Toscana e Lazio

Opera in Toscana e nel Lazio. Abbandona il campo di Vetralla con Guido Rangoni ed il legato pontificio Bernardino della Barba per  ritornare in Romagna.

Lug.ChiesaImperoVeneziaVeneziaRomagna

Saccheggia Cervia; con l’arrivo di 150 archibugieri speditivi da Giovanni Naldi in soccorso dei guelfi locali lascia la città e si riduce a Forlimpopoli ed a Forlì: invia un suo emissario a Venezia  per proporsi al soldo della Serenissima. Negli stessi giorni affianca Obizzo Rasponi nel suo tentativo di rientrare in Ravenna. Ad Imola.

1528
Giu. ott.GhibelliniGuelfi Romagna

Si ammala di peste a Ravenna. A fine ottobre raduna 4000 ghibellini e si dirige alla volta di Casola Valsenio. Ordina di varcare il Senio per espugnare la rocca di Ceruno da dove si è mosso in soccorso dei guelfi Raffaele Ceroni. Lo scontro avviene sulla riva destra del fiume dove i nemici si sono posti in imboscata. I ghibellini sono sconfitti con gravi perdite (più di 400 uomini, 2 pezzi di artiglieria di bronzo di grosso calibro ed altri 8 di ferro. Lo stesso Vaina riesce a salvarsi saltando da una rupe con il suo cavallo per poi raggiungere Imola. Il posto da dove il condottiero si è lanciato per alcuni secoli è stato chiamato “Salto Vaina”.

1530ChiesaToscana

Viene inviato a Siena dal papa Clemente VII per restaurarvi la signoria di Fabio Petrucci. Nella città si comporta come è uso fare;  ammazza i rivali politici anche durante le cerimonie religiose  Un suo soldato uccide un nobile che appartiene al Monte dei Nove; a causa della conseguente reazione il  Vaina è costretto a fuggire a Firenze con Fabio Petrucci.

1532
Lug. ott.ImperoImpero Ottomano200 cavalli leggeriAustria e FriuliCombatte i turchi alla difesa di Vienna. Al suo ritorno in Italia con l’esercito imperiale i suoi uomini depredano il Friuli.
1533
Mar.EmiliaTransita per Modena. E’ diretto a Bologna.
1534
Sett.EmiliaA San Giovanni in Persiceto con molti cavalli e fanti. la sua presenza sul confine mette in allarme il duca di Ferrara Alfonso d’Este.
………..ChiesaCapitano g.le cavalli leggeriLazioIl papa Paolo III gli affida il comando della cavalleria leggera dello stato pontificio.
1544Muore. Sposa Onofria Aldosi sorella del cardinale Francesco.

 CITAZIONI

-“Capo de ladri e traditur per virtù de molti comandamenti.” Da una cronaca riportata dal GASPERONI

-Alla difesa di Pavia “Qui era el capitan Guido Vaino/ con tutta la sua gente in una schiera/ costui ne l’arme è proprio un paladino,/ benché qualchun nol veda voluntiera,/ era tutto coperto d’acciaro fino/ in man portava una biancha bandiera/ così la compagnia del sir soprano portava tutti tal bandiera in mano.” Da un poema del Galantino riportato da M. VERRI

-“Qui era el capitan Guido vaino/ con tutta la sua gente in una schiera/ costui ne l’arme è proprio un paladino/ benché qualchuno nol veda voluntiera/ era tanto coperto d’ascialo (acciaio) fino/ in man portava una bianca bandiera/ con la compagnia del sir soprano/ portava tutti tal bandiera in mano.” Da “L’assedio di Pavia” in GUERRE IN OTTAVA RIMA

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