GIOVANNANTONIO DI GATTAMELATA

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GIOVANNI ANTONIO DI GATTAMELATA

Last Updated on 2023/12/28

GIOVANNANTONIO DI GATTAMELATA  Ultimo nato del Gattamelata (dopo cinque sorelle).

Cognato di Tiberto Brandolini;  nipote di Gentile da Leonessa. Signore di  Sanguinetto e di Montegiove.

1413 ca. – 1456 (aprile)

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attivitàAzioni intraprese ed altri fatti salienti
……….VenetoCompie i suoi studi con un precettore di nome Giampietro di Luca.
1434VeneziaMilano50 lanceVenetoMilita agli ordini del padre, di Brandolino Brandolini e di Gentile da Leonessa.
1438VeneziaMilanoLombardiaE’ segnalato al fianco del padre alla difesa di Brescia.
1442
Dic.Ha il comando interinale, con lo zio Gentile da Leonessa, della compagnia del padre a seguito dell’aggravamento del suo stato di salute.
1443
Gen.VenetoA Padova, per i funerali del padre.
Sett.Ha con lo zio il comando della compagnia del padre. La ferma è stabilita in due anni, più uno di rispetto. La condotta gli sarà sempre riconfermata fino alla morte.
1445
Dic.VeneziaMilanoEmiliaViene inviato con Taddeo d’Este in soccorso di Bologna, assalita da Luigi da San Severino. Costringe in breve il capitano visconteo a ritirarsi nei castelli del contado.
1446
Mag.LombardiaLascia il padovano con Gentile da Leonessa e si trasferisce nel bresciano.
Ago.LombardiaSi trova a Manerbio. Attraversa l’Oglio e si ferma a Robecco d’Oglio.
Sett.LombardiaA San Giovanni in Croce. Prende parte alla battaglia che si svolge sul Mezzano.
1453
Gen.VeneziaMilanoLombardiaAffronta le milizie di Francesco Sforza, divenuto duca di Milano. Segue Jacopo Piccinino ai danni di Castiglione delle Stiviere.
Mag.LombardiaAffianca il Piccinino a Seniga.
Lug.LombardiaI suoi arcieri catturano a Monteroni Donato del Conte. Il condottiero è fatto liberare dal Piccinino nonostante le sue rimostranze.
Ago.Lombardia

Staziona dapprima attorno a Ghedi; da qui si sposta verso Bagnolo Mella e Leno, località che minacciano di ribellarsi ai veneziani. Prende parte, quindi, ad un attacco contro Castiglione delle Stiviere ove viene colpito alla testa da una palla di schioppetto. Ferito gravemente riesce a cavalcare fino a Lonato dove i chirurghi gli toglieranno la pallottola dal cervello. Colpito da un ictus, perde la parola ed è dato per morto tanto che a Brescia si fanno i preparativi per le sue esequie.

……….

Si ristabilisce miracolosamente, riacquista l’uso degli arti e della parola; vivrà ancora tre anni anche se le sue facoltà mentali non saranno più quelle di un tempo. I preparativi fatti dai bresciani per i suoi funerali non vanno però perduti: dopo due o tre mesi, infatti, viene ucciso da un colpo di schioppetto lo zio Gentile da Leonessa ed il solenne funerale ha luogo secondo i programmi predisposti per quello di Giovannantonio. Nel 1455 acquista il castello di Monte Giove, già dello zio Gentile, da Bartolomeo Beccarini.

1456
Apr.Veneto

Alla notizia che il duca di Modena Borso d’Este si reca a Venezia esce da Sanguinetto per venire anch’egli a rendergli omaggio. Giunge a Padova, gioca a palla con altri giovani e perde del denaro: la fatica sopportata nell’occasione lo porta alla tomba in due giorni. E’ sepolto nella chiesa di Sant’ Antonio a Padova nella stessa cappella di fronte al padre. Padre di una bambina, Caterina Gattesca, frutto di un suo amore con una ragazza veneziana di facili costumi.  Viene ricordato per avere commissionato al Donatello la celebre statua equestre del padre. Busto di Donatello al museo del Bargello di Firenze.

 CITAZIONI

-“Adolescentulus quidem infelix, qui ut erat animo, ita eloquio, ingenio, et morum facilitate praestantissimus.. Animo praestantissimo adolescentem.. Magno animo ac modestia singulari.” PORCELLIO

-“Avviato alla carriera delle armi quando era ancora un ragazzo, Gattolin Melata (così era soprannominato da giovane) combattè al fianco del padre e fu molto stimato dal senato della Serenissima. Non si sposò mai, ma ebbe numerose donne e tra queste due concubine, che gli dettero un figlio morto giovaniassimo, e una figlia amatissima..Caterina gattesca.” GAZZARA

-Sulla sua tomba compare il seguente epitaffio “Te quoque Ioannes Antoni insitia fata/ Morte licet doleant, eripuere tamen./ Clara tibi facies, nec non vitricia signa:/ In qua acie virtus fulminis instar erat./ Unica spes hominum nam tu iuvenilibus annis/ Consilio fueras, et gravitate senex./ Gathamelata pater decorant pietasque fidesque,/ Ingenium, mores, nomen et elogium.”

Fonte immagine in evidenza: beniculturali.it Ritratto di giovane (scultura – mezzobusto) di Bardi Donato detto Donatello (bottega) (sec. XV). Il “busto” ricordato dal Milanesi (1887) e introdotto fra le opere dubbie di Donatello, fu dal Bode (1892) riconosciuto come il ritratto di Giovanni Antonio di Narni figlio del Gattamelata, identificazione del tutto arbitraria che è stata mantenuta dalla critica per motivi di comodo.

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