GALEOTTO DELLA MIRANDOLA

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Pianta di Mirandola (XVIII secolo)
Pianta di Mirandola (XVIII secolo)

Last Updated on 2024/01/02

GALEOTTO DELLA MIRANDOLA  (Galeotto Pico della Mirandola) Conte di Concordia. Signore di Mirandola, Concordia sulla Secchia, San Possidonio, Marano sul Panaro e Campiglio. Figlio di Giovan Francesco della Mirandola, fratello di Antonio Maria della Mirandola, padre di Ludovico della Mirandola, cognato di Ercole e di Sigismondo d’Este.

1437 – 1499 (aprile)

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1452
Mag.Emilia

Con il padre Giovan Francesco è armato cavaliere a Ferrara dall’imperatore Federico d’Austria in occasione della nomina a duca di Modena e di Reggio Emilia di Borso d’Este.

1467VeneziaFirenze MilanoEmiliaSegue Bartolomeo Colleoni nella sua azione a favore dei fuoriusciti fiorentini.
1468
Apr.Venezia33 lanceViene condotto dai veneziani con 100 cavalli per un anni di ferma ed uno di rispetto.
Giu.Emilia

Si sposa a Mirandola con Bianca Maria d’Este, sorella del duca di Ferrara Borso: alle nozze presenziano i fratelli Ercole e Sigismondo. E’ organizzata una giostra con premio una pezza di seta verde.

1469
Gen.Emilia

A Ferrara, per i festeggiamenti dati dal duca Borso d’Este in onore dell’ imperatore Federico d’Austria. In tale occasione è investito di Mirandola con i fratelli Antonio Maria e Giovanni.

Lug.FerraraCarpiEmilia

Con Lanfranco e Cesare Rangoni piomba su Carpi e circonda le abitazioni dei Pio, accusati di avere congiurato ai danni di Borso d’Este e di volere assicurare la località al duca di Milano. Arresta  Giovanni Marco Pio e lo conduce a Ferrara.

1470
Apr.Emilia

Con l’aiuto di Marco Pio e di Manfredo da Correggio fa imprigionare con false testimonianze in Mirandola il fratello Antonio Maria: l’accusa è di avere attentato alla sua vita. Il fratello è incatenato  in una torre   e viene sottoposto a stretta sorveglianza; sono invece  confinati in una camera la madre Giulia Boiardi ed un cancelliere che sono invece favorevoli  al congiunto.

Lug.Venezia150 cavalli

Viene nuovamente condotto dai veneziani con 100 cavalli in tempo di pace e  150 in caso di  guerra: la ferma è stabilita in un anno, più uno di rispetto.

1471
Apr.LazioA Roma, alla cerimonia in cui Borso d’Este è creato duca di Ferrara da papa Paolo II.
Ago.EmiliaPresenzia alla festa in cui Ercole d’Este è proclamato duca di Ferrara.
Ott.EmiliaSi allea con gli estensi.
1472
Apr. mag.Emilia

A metà aprile fa liberare il fratello. A maggio si reca a Ferrara con Antonio Maria perché Ercole d’Este si opera per una riconciliazione tra i due fratelli.

1473
Apr.Emilia e Campania

Si trova prima a Bologna per il matrimonio del fratello Antonio Maria con una Bentivoglio. Accompagna, indi, a Napoli Sigismondo d’Este, giunto a prelevarvi Eleonora d’Aragona moglie di Ercole d’Este: nella città viene alloggiato presso l’arcivescovo di Amalfi.

1476
Giu.EmiliaA Modena, per i festeggiamenti dati in onore del duca di Ferrara.
………..VeneziaToscanaIn Toscana. Ai suoi ordini milita Simone Malaspina, figlio naturale di Gabriele.
1477
InvernoVeneziaImpero Ottomano250 cavalliFriuli.
1478
Apr.EmiliaA Ferrara. Una cavalcatura della sua scuderia vince il palio di San Giorgio che si svolge nella città.
Giu.VeneziaChiesa NapoliMaestro di campoToscana

Si ferma ad Olmo;  è nominato maestro di campo con Gian Giacomo da Trivulzio, Niccolò Orsini ed Alberto Visconti.

1479
Sett.Toscana  Romagna

Viene sconfitto e fatto prigioniero nella battaglia di Poggio Imperiale (Poggibonsi): è riscattato con Marco Pio in cambio della liberazione del signore di Piombino Jacopo d’Appiano. E’ inviato a Ravenna con Giovanni Antonio Scariotto.

Nov.RomagnaLascia la Romagna con Giovanni Antonio Scariotto.
1480
Ago.ForlìChiesaRomagna

Milita al servizio degli Ordelaffi. Viene assediato nella rocca di Forlì dai pontifici, comandati da Carlo da Pian di Meleto e da Giovan Francesco da Tolentino.

1482
……….EmiliaDeve cedere Concordia al fratello Antonio Maria. Rimane signore di Mirandola.
Mag.VeneziaFerrara Napoli300 lanceVenetoOttiene a patti Saviano e Trecenta.
Ago.VenetoE’ colpito dalla malaria.
Sett.EmiliaA Pontelagoscuro. Prende parte all’assedio di Ferrara.
1483
Mar.Emilia

Agli ordini di Roberto da San Severino si muove da Francolino e da Pontelagoscuro; si dirige verso il Barco con Gaspare da San Severino e Rodolfo Gonzaga alla  testa di 20 squadre di cavalli e di 4000 fanti. Penetra nei borghi di Ferrara e nella chiesa di Santa Maria degli Angeli dove si ferma per due ore sotto il fuoco dei colpi di  artiglieria estensi provenienti da Santa Caterina. Nella città non nasce alcun disordine a favore della Serenissima per cui  il della Mirandola fa ritorno al bastione di Pontelagoscuro.

Ago.Emilia

Staziona sempre a Pontelagoscuro anche quando il comando generale delle truppe viene assunto da Renato di Lorena. Con il provveditore generale Giovanni Emo sostituisce il capitano francese allorché costui si reca a Padova per un consiglio di guerra. Ha ai suoi ordini 4 squadre di cavalli.

Sett.Veneto

Viene convocato a Venezia dal Consiglio dei Dieci: rivela che nell’anno precedente ha contattato il  Trivulzio per farlo disertare a favore dei veneziani; che nella primavera successiva ha ripreso i contatti e che il Trivulzio si è arrabbiato con lui perché non lo ha informato della recente offensiva oltre l’Adda del San Severino; che lo stesso San Severino è stato avvicinato dai nemici con la promessa di fargli avere in signoria  Cesena in cambio della sua diserzione; aggiunge anche  che numerosi senatori della Serenissima informano il duca di Ferrara su quanto avviene in Senato. Il della  Mirandola rientra nelle sue terre.

Nov.Emilia

E’ attaccato nel contado di Mirandola dagli aragonesi del duca di Calabria Alfonso d’Aragona e da milizie condotte dal fratello Antonio Maria, che milita per i pontifici, alla testa di  27 squadre di lance. Gli viene conquistata Concordia. Sigismondo d’Este si reca a Mirandola e con Alfonso d’Aragona riesce a mettere d’accordo i due fratelli. A Galeotto spetta Mirandola ed a Antonio Maria Concordia.

1484
Mar.Governatore g.leEmilia

E’ assalito da Ercole d’Este alla notizia che Bernardino di Montone si è dovuto recare a Venezia: respinge gli avversari fin sulle porte di Ferrara.

Giu.VenetoAlcuni suoi cavalli catturano nei pressi di Melara Cristoforo da Montecchio.
Lug.Emilia

Si collega con Bernardino di Montone ed il provveditore Luigi Querini allo scopo di impadronirsi per trattato del borgo del Leone a Ferrara: il  contrattacco degli estensi  lo obbliga a ripiegare. Numerose sono le perdite d’ambo le parti. Al suo rientro a Pontelagoscuro sono liberati 400 prigionieri dopo che sono stati spogliati delle loro armi.

Ago.Veneto

Con la pace di Bagnolo si ferma a Venezia molti giorni. Il San Severino ed il Trivulzio si pongono come pacieri nella sua vertenza con il fratello Antonio Maria:  Galeotto della  Mirandola si impegna a rendere i  beni al congiunto ed in cambio ottiene la restituzione  di Concordia. I veneziani si pongono come mallevadori nei confronti del papa per la buona esecuzione dei vari atti.

1485
Feb.Veneto

A Venezia, per una giostra organizzata in piazza San Marco. Sempre negli stessi giorni assiste alla cerimonia in cui sono consegnati a Giulio Cesare da Varano il bastone e lo stendardo di governatore generale della Serenissima.

1486
Mag.

E’ licenziato e privato dello stipendio, che peraltro deve ancora ricevere. E’ proibito per il futuro un suo possibile ingaggio: il suo cancelliere Francesco da Fin (che peraltro sfugge alla cattura), infatti, viene accusato dal Consiglio dei Dieci di avere tentato di corrompere alcuni funzionari e nobili per conoscere dei segreti di stato. L’informatore di quest’ultimo, il nobile Giovanni da Lezze, è confinato a Retimo  (Rethymno) nell’isola di Candia.

1487FirenzeGenova100 lance e 30 cavalli leggeriLiguria

Combatte i genovesi nella guerra di Sarzana (condotta di 100 uomini d’arme e di 30 balestrieri a cavallo). Prende parte all’assedio di Sarzana.

1488
Gen.MirandolaConcordiaEmiliaCerca di impadronirsi di Concordia ai danni del fratello Antonio Maria.
Apr. mag.ForlìChiesaRomagna e Emilia

A seguito dell’ uccisione di Girolamo Riario si porta a Forlì con una squadra di uomini d’arme per mantenere alla signoria della città la vedova Caterina Sforza.

Ago.EmiliaA Parma, a rendere omaggio a Ludovico Sforza.
1492

In una controversia di carattere amministrativo con Francesco Gonzaga si rimette all’ arbitrato di Ludovico Sforza, mentre il suo avversario viene sostenuto dai veneziani.

1493
Mag.EmiliaE’ ospitato a Ferrara da Ercole d’Este.
1494
Apr.Emilia

Viene infeudato dall’ imperatore Massimiliano d’Austria di Mirandola,  Concordia,  San Possidonio,  Marano sul Panaro e di Campiglio.

Giu.Milano FranciaNapoliEmilia

E’ assoldato da Ludovico Sforza con Giovan Francesco da San Severino e Rodolfo Gonzaga per combattere gli aragonesi al fianco dei francesi: la condotta complessiva dei tre condottieri è di 500/850 uomini d’arme. Gli viene consegnata la prestanza.

Ago.EmiliaE’ segnalato nel modenese.
Sett.RomagnaA Castel Guelfo di Bologna. Con Rodolfo Gonzaga si collega con l’esercito francese comandato dall’Aubigny.
Dic.Romagna e Emilia

Lascia la Romagna e ritorna nei suoi alloggiamenti con Giovan Francesco da San Severino; nel suo passaggio nel bolognese viene accompagnato da Annibale Bentivoglio.  E’ ospitato in Bologna dal signore della città Giovanni Bentivoglio.

1495
Apr.PiemonteAd Asti.
Mag.LombardiaE’ presente all’investitura ufficiale a duca di Milano di Ludovico Sforza.
Giu.Milano VeneziaFrancia Firenze100 cavalli leggeriEmiliaGovernatore di Parma.
Lug.Emilia e Piemonte

Al campo di Ponsacco alla testa di 14 squadre di cavalli, che comanda con Giovan Francesco da San Severino, e di 50 balestrieri a cavallo. Interviene nella battaglia di  Fornovo allorché gli stradiotti ed altri soldati si gettano sui carriaggi francesi provocando in tal modo il disordine nelle file dell’esercito della Lega Italica. Galeotto della Mirandola si trasferisce all’ assedio di Novara.

Sett.Lombardiaha l’incarico di reggere il governo di Milano allorché lo Sforza si reca al campo di Novara.
1496
Sett. ott.Lombardia        Piemonte Liguria e   Toscana

Affianca a Vigevano lo Sforza nei festeggiamenti dati dal duca di Milano in onore di Massimiliano d’Austria. Scorta l’imperatore a Tortona, a Genova ed a Livorno (ottobre) per assediare la città ai danni dei fiorentini. Prende parte ad un consiglio di guerra. Si decide di attaccare Livorno dalla parte di Vicopisano;  alla fine l’imperatore lascia la Toscana con i suoi uomini.

Dic.LombardiaA Pavia con Giovan Francesco da San Severino in occasione dell’incontro dell’imperatore Massimiliano d’Austria con Ludovico Sforza.
1497
Gen.MilanoFranciaEmiliaGli è consegnato il denaro relativo alla prestanza per mettere in ordine la sua compagnia ed affrontare in tal modo i francesi (35/40 ducati a testa ad ogni suo uomo d’arme).
Feb.LombardiaA Milano per difendere le proprie ragioni su Mirandola ai danni del fratello Antonio Maria.
Giu.EmiliaLascia la corte di Milano per rientrare a Mirandola.
Lug.MirandolaConcordiaEmilia

Si impadronisce una volta di più di Concordia a spese del fratello. Invia truppe a Carpi per soccorrervi Alberto Pio contro Giberto Pio, Gaspare ed Antonio Maria da San Severino.

Nov.LombardiaA Milano. Si incontra con Giovanni Gonzaga e Giovan Francesco da San Severino.
Dic.LombardiaA Milano. Ai primi del mese con Galeazzo e Giovan Francesco da San Severino assiste ad una messa in suffragio per la morte del figlio di Ferdinando il Cattolico, re di Spagna.
1498
Feb.Lombardia ed EmiliaLascia Milano e rientra a Mirandola.
Mar.LombardiaA Milano. Sempre con i due fratelli San Severino (Galeazzo e Giovan Francesco) affianca lo Sforza in una manifestazione di carattere religioso (processione dalla chiesa di Sant’ Eustorgio a Porta Ticinese ed al duomo).
Giu.MilanoFirenzePisa100 lance e 100 cavalli leggeriLombardia

Assiste a Milano ad una giostra  che è organizzata da Galeazzo da San Severino alla quale prende parte il figlio Ludovico. Di seguito accompagna il duca di Milano a Soncino: presto abbandona gli stipendi sforzeschi perché non gli viene concesso il comando di una compagnia (anche se gli viene mantenuta la provvigione di 1000 ducati). Ciò sembra suscitare le ire dello  Sforza; in realtà si tratta di una sceneggiata per permettere a lui ed al figlio Ludovico di raggiungere Parma con 100 uomini d’arme e 100 cavalli leggeri (200 lance, 50 balestrieri a cavallo, 100 stradiotti per altre fonti) e da qui trasferirsi in Toscana al servizio dei fiorentini contro i pisani (ed i loro alleati veneziani).

1499
………..MirandolaConcordiaEmiliaApprofitta del fatto che il fratello Antonio Maria vive a Roma lasciando come castellano  a Concordia Serio dei Trani, marito di una  figlia naturale del congiunto. Assale di notte la località, attraversa il fossato con alcune piccole barche e dà inizio all’ assalto. Il castellano, preavvertito peraltro del tentativo, ha posto in imboscata numerosi uomini che colpiscono le imbarcazioni con sassi, giavellotti e grosse travi. Queste sono affondate e gli aggressori sono costretti alla fuga con molte perdite. Numerosi sono gli annegati. Galeotto si ritira in fretta a Mirandola.
Apr.

Muore agli inizi del mese. Viene sepolto a Mirandola nella chiesa di San Francesco per volere della seconda moglie Costanza Bentivoglio:  scomunicato per le usurpazioni compiute ai danni del fratello Antonio Maria, per la sua sepoltura in  chiesa si rende necessaria una dispensa pontificia. Girolamo Savonarola gli indirizza alcune lettere per spingerlo alla riconciliazione con il fratello. Fa erigere in Mirandola il Palazzo della Ragione, edificare la chiesa di Santa Maria Maggiore con il titolo di pieve collegiata dopo essersi impossessato dei beni delle antiche pievi di Quarantoli e di San Possidonio, completare i lavori del monastero delle clarisse di San Ludovico e di Santa Chiara, istituire il Desco dei Poveri ed il Monte di Pietà.

 CITAZIONI

-“Non meno pellegrino che valoroso cavalliere.” GHIRARDACCI

-Con Giovanni Antonio Scariotto “Inclytos bello Duces.” G. ROSSI

-” (Nel) contesto di insicurezza e continua belligeranza sono da inquadrare le numerose opere di difesa realizzate a difesa del borgo, come la costruzione del torrione detto della Maddalena. Di tutte queste opere è menzione in un’epigrafe non datata esposta, assieme ad altre, nel chiostro di S. Francesco. Si può dire dunque che con lui Mirandola si trasformò progressivamente da borgo fortificato (oppidum) a città fortezza.” ANDREOLLI

-“Un gran signor che presto cavalcava/ della mirandola il signor galeotto.” Da “La guerra di Sarzana” in GUERRE IN OTTAVA RIMA

-Con Bernardino di Montone “Condutieri valorosi.” SANUDO

-“Cattivo ed ambizioso, fece imprigionare il fratello Antonio ed anche quando lo liberò fu con lui in continua lotta.” ARGEGNI

Fonte immagine in evidenza: wikimedia

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