FILIPPO ARCELLI

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filippo arcelli

Last Updated on 2023/12/06

FILIPPO ARCELLI  (Filippo Arcelli Fontana). Conte. Signore di Piacenza, Castel San Giovanni, Borgonovo Val Tidone, Fiorenzuola d’Arda, Agazzano, Piozzano, Corano, Sarmato, Gazzola, Vezzano, Gragnano Trebbiense e Pianello Val Tidone. Fratello di Bartolomeo Arcelli, suocero di Taddeo d’Este, cognato di Lancillotto Beccaria.

  • 1421 (luglio)
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1404ArcelliParmaEmiliaLotta contro il signore di Parma Ottobono Terzi, che si è impadronito anche di Piacenza.
1408
……………..ParmaFerraraEmiliaFavorisce Ottobono Terzi contro gli estensi.
Ago.Arcellidal VermeEmiliaSi impadronisce di Rocca d’Olsizio a spese di Jacopo dal Verme.
……………..Facino CaneMilita agli ordini di Facino Cane.
1412
Mag.MilanoViscontiLombardia

Alla morte di Facino Cane, a metà mese, viene pubblicata una tregua tra il conte di Pavia Filippo Maria Visconti, Castellino e Lancillotto Beccaria da un lato e gli Arcelli con i loro aderenti dall’altro. Di seguito aiuta Filippo Maria Visconti contro Astorre Visconti; ha il comando delle truppe con Castellino Beccaria e Matteo Tedesco.

Giu.LombardiaEntra in Milano facilitato da un’insurrezione della popolazione.
Sett.Lombardia

A metà mese, a Milano nel castello di Porta Giovia, Filippo Maria Visconti distacca dal distretto di Parma le terre di Castel San Giovanni e di Borgonovo Val Tidone (più altri 22 villaggi, tra cui Piozzano, Corano, Agazzano, Sarmato, Gazzola, Vezzano, Gragnano Trebbiense, Pianello Val Tidone) per erigerle a contea con il nome di Val di Tidone.  Il nuovo feudo è concesso a Bartolomeo ed a Filippo Arcelli. Tra i testimoni dell’atto vi è il Carmagnola.

1413
……………..LombardiaAssedia in Monza Astorre Visconti.
Nov.Lombardia

Si trova a Cantù con il Carmagnola e Lancillotto Beccaria per assistere all’ incontro  che avviene tra il Visconti e l’imperatore Sigismondo d’Ungheria.

1414
Gen.Lombardia

A Milano;  nel castello di Porta Giovia assiste alla cerimonia in cui il Visconti dona Monza alla moglie, Beatrice di Tenda, vedova di Facino Cane.

Mar.MilanoPiacenzaEmiliaHa l’incarico dal Visconti di occupare Piacenza. A fine mese penetra nottetempo nella città ed occupa la cittadella. Il castellano di Sant’ Antonino gli si arrende dopo cinque giorni. L’Arcelli scaccia da Piacenza il presidio che vi è stato posto da Sigismondo d’Ungheria;  il duca di Milano  è proclamato signore della città.
Ago.LombardiaA Pavia, nel castello. Con Ottone da Mandello assiste come testimone alla nomina di Giorgio Benzoni a conte di Crema e di Pandino.
Sett.LombardiaSempre a Pavia, nel castello di Sant’Angelo. Con Galeotto Bevilacqua presenzia all’ investitura feudale di Sartirana a favore di Michelino da Corte.
Ott.LombardiaA fine mese con il Carmagnola a Pavia nel castello di San Pietro al Muro. I due condottieri sono segnalati come testimoni all’investitura del castello di Vinchio a favore di Oddonino Scarampo.
1415
Gen.Lombardia

A Milano, nel castello di Porta Giovia, allorché Gabrino Fondulo viene investito dal Visconti di Castelleone e di Cremona con il titolo di conte.

……………..ArcelliMilanoLombardia

Si ribella al duca di Milano per ambizione personale. Il pretesto è dato dal rifiuto del Carmagnola di sposare la sorella Margherita e dall’ atteggiamento del  Visconti, prima favorevole alle nozze e, poi, contrario.

Ott.Emilia

Si impadronisce di Piacenza ai danni di Corrado ed Oddone del Carretto. E’ respinto un attacco notturno portato dal fratello Bartolomeo tra la Porta di Stralevata e Santa Vittoria. A fine mese ripete il tentativo ed ottiene la città per tradimento. Se ne proclama signore con il fratello Bartolomeo. Seguono saccheggi, stragi e rovine. Prende possesso del castello di Sant’ Antonino;  cattura con l’inganno il conte di Vigoleno Alberto Scotti e si reca a Sarmato:  presenta il rivale in catene  davanti alle mura e minaccia di farlo uccidere con una scure dai suoi soldati in caso di mancata resa. Margherita Seccamelica, madre di Alberto, apre le porte del castello: le è concesso di condurre con sé tanti beni quanti ne può trasportare un carro. Filippo Arcelli distrugge Sarmato dopo averlo messo a sacco. Di seguito si volge verso la Motta, castello dei Ziliani e lo espugna; attacca, invano, Gragnano, ugualmente controllato dagli Scotti; entra in Val  Nure dove viene respinto dai Nicelli; pari risultato hanno le sue operazioni ai danni degli Anguissola.

1416
PrimaveraPiacenzaMilanoLombardiaAffronta Giorgio Valperga ed Opicino Alciati. Molesta il milanese.
Lug.Emilia

Assieme con gli alleati (Pandolfo Malatesta, Giovanni da Vignate, Gabrino Fondulo e Niccolò d’Este) firma una tregua di due anni con i viscontei;  è dichiarato loro aderente dagli estensi.

Ott.EmiliaCon l’aiuto del signore di Brescia Pandolfo Malatesta recupera in Piacenza la cittadella di Stralevata.
1417
……………..EmiliaE’ attaccato in Piacenza dal Carmagnola e da Giorgio Valperga (4000 cavalli, 2500 fanti coadiuvati da una flotta fluviale).
Ago.Emilia

Piacenza cade in potere degli avversari; l’Arcelli viene assediato nella rocca di Sant’Antonino. Il Malatesta si muove in suo soccorso; il Valperga fa imbarcare la maggior parte degli abitanti per condurli nel lodigiano e nel pavese. Nella città rimangono per un anno 3 sole persone, una delle quali abita nelle case di Santa Brigida, la seconda in San Giovanni nei Canali e la terza in San Francesco. Sulla piazza del comune cresce alta l’erba.

Sett.EmiliaRecupera Piacenza e trova una città deserta.
Nov.EmiliaInvia in soccorso dei genovesi il fratello Bartolomeo ed il figlio Giovanni.
Dic.EmiliaI congiunti sono catturati dagli avversari. Con il signore di Cremona Gabrino Fondulo, Pietro dei Rossi ed Uguccione Contrari assedia il castello di Zibello.
1418
Gen.EmiliaOttiene Zibello ai primi del mese. Prosegue per Fiorenzuola d’Arda.
Apr.Emilia

Viene assalito dal Carmagnola che lo assedia in una delle rocche di Piacenza (forse in quella di Borgo Nuovo). Filippo Arcelli si difende con vigore; il capitano visconteo minaccia di giustiziare il fratello Bartolomeo ed il figlio nel caso in cui il condottiero non si arrendi. In cambio della cessione di Piacenza gli sono offerti la liberazione dei congiunti, una condotta di 400 cavalli ed una certa somma di denaro.

Mag.Emilia

Bartolomeo e Giovanni Arcelli vengono impiccati davanti alla porta di Borgo Nuovo. L’Arcelli è costretto a cedere. La notte seguente fugge per una via sotterranea dalla rocca;  Piacenza perviene in potere degli avversari.

Giu.VenetoSi reca a Venezia.
……………..VeneziaImperoCapitano g.le 220 lanceVeneto e Friuli

Viene assoldato per quattro mesi di ferma e per tre di rispetto. Si ferma a Treviso;  subito dopo si trasferisce in Friuli.

Ago. nov.FriuliOccupa Cordignano; conquista la rocca di Ceneda (Vittorio Veneto) con un breve assedio. A settembre ottiene Brugnera da Artico di Porcia. A novembre entra in Polcenigo.
Dic.Veneto

Si avvia verso Feltre; superata la fortezza di Castelnuovo, difesa da Giacomo dal Bosco, si inoltra nel feltrino e vi cattura Ruggero Cane Ranieri.

1419
Gen.VenetoE’ costretto a rientrare nei quartieri invernali del trevigiano a causa del rigore del clima.
Apr.FriuliRientrato nel Friuli, avanza verso Udine e ne depreda il territorio. Cividale del Friuli gli apre le porte.
Mag.VenetoSi impadronisce del castello di Serravalle con Ludovico Buzzaccarini. I nemici lo respingono e recuperano il castello.
Giu. lug.FriuliFilippo Arcelli conduce le truppe tra Brugnera e Sacile nei pressi di Porcia. attraversa il Tagliamento e devasta il contado finitimo.
Ago. sett.Friuli

Conquista Sacile; con l’unione alle sue truppe le delle bande di Tristano Savorgnano, assale le milizie del patriarca di Aquileja Ludovico di Teck. Dà alle fiamme Aviano, ottiene a patti Porcia; gli si arrendono pure Caneva, Cordignano, Pordenone. Investe Prata, il cui castellano Guglielmo di Prata ha fatto circondare, dalla parte del fiume, tutta la fortezza con una catena di ferro per impedire alle navi veneziane di avvicinarvisi. Viene tagliata la catena da una macchina speciale e le piogge elevano il livello dell’ acqua. A settembre il centro si arrende a patti.

Ott.Friuli e Veneto

Per la mancanza di vettovaglie fa distruggere le fortificazioni di Prata prima che arrivi  dall’ Ungheria un esercito di 9000 cavalli con Marsilio da Carrara, giunto in appoggio al patriarca di Aquileja. Filippo Arcelli  di nuovo attraversa il Tagliamento e punta alla conquista di Belluno e Feltre. Mette a sacco Serravalle (Vittorio Veneto).

……………..Friuli

E’ assediato in Cividale del Friuli dal bano della Schiavonia Dionigi di Machali (Dionigi Marchal).  Respinge gli avversari; Si scontra ripetutamente con gli ungheri del bano, con i tedeschi del conte Federico di Ortenburg, con le truppe raccolte da Marsilio da Carrara e da Niccolò di Prata. La guerra è atrocissima. Il capitano del patriarca fa squartare numerosi saccomanni; Filippo Arcelli, per rappresaglia, fa tagliare la testa a 50 contadini dei dintorni di Udine. Si porta a Sacile allo scopo di controllare i movimenti dei nemici.

1420
Mar.Veneto

Riprende la campagna contro Feltre al comando di 10000 uomini. Fa spianare dai guastatori una strada alle pendici del Monte Tomatico (Colle della Signoria), guada il fiume Sona sotto Tonno, assale all’alba il borgo di  Sant’Andrea. Feltre si salva dal saccheggio solo dopo avere riconosciuto ai veneziani 10000 ducati da pagarsi in due soluzioni. Filippo Arcelli rinuncia alla sua parte; di seguito si impadronisce della rocca  alla cui difesa si trova Rodolfo di Betze, e Castello di Zumelle.

Apr.Veneto

Investe Belluno. Vi è un intenso bombardamento come a Feltre; la località si arrende a condizioni: altri 10000 ducati di taglia sono destinati ai suoi uomini.

Mag.Veneto  Friuli e V.Giulia

E’ segnalato a Pozzuolo del Friuli con il provveditore Marco Bragadin; conquista Portogruaro, Sesto al Reghena, Codroipo, San Vito al Tagliamento, Monfalcone, Valvasone e Spilimbergo. Assedia Udine con i Savorgnano: nella città si trova un presidio di 6000 tedeschi Sempre nel mese si reca a Padova nella basilica di Sant’Antonio al fine di sciogliere un voto. Nella sua assenza il comando delle truppe è affidato al capitano di Treviso Marino Loredan.

Giu.Friuli

Udine si arrende a patti ai primi del mese; i veneziani sono accolti dagli abitanti con dimostrazioni di esultanza popolare. L’Arcelli entra nella città con il Bragadin ed il provveditore Francesco Loredan. Il Friuli è occupato dalla Serenissima; molti nobili filoimperiali vengono giustiziati. Lo stesso patriarca di Aquileja subisce un duro trattamento;  solo nell’ anno seguente gli sarà riconosciuta la signoria su Aquileia, San Daniele del Friuli e San Vito al Torre con un appannaggio di tremila ducati.

1421
……………..V. GiuliaSi impadronisce di Muggia.
Lug.Slovenia

Muore a fine mese sotto Capodistria colpito da un verrettone o perché vittima di un attacco apoplettico. Secondo altre versioni muore suicida a Treviso; altri riferiscono ancora di una sua morte avvenuta a Venezia o a Padova. Il suo corpo è trasportato a Padova dal genero Taddeo d’Este per essere sepolto nella basilica di Sant’Antonio nella cappella di San Canziano, fatta costruire dal condottiero a suo tempo. Per altre fonti è invece sepolto ad Udine nella chiesa di San Francesco oppure a Giustinopoli (Capodistria).

 CITAZIONI

-“Personaggio valoroso sì nell’armi, ma insieme crudele..Sapea eccellentemente il mestier della guerra.” MURATORI

-“Ch’era uno de’ bravi Capitani del suo tempo.” DI MANZANO

-“Homo despreciatore de Dio..morì a Padua desperato, dicendo: Ohimè che el corpo mio lasso a Veniciani, la roba a fioli, e l’anima al diavolo de lo inferno.” CAGNOLA

-“Morì..con fama del maggiore guerriero della sua età.” DE’ CRESCENZI

-“In quel tempo uomo valoroso in arme.” SABELLICO

-“Fu dei membri più illustri della famiglia e una delle figure di maggior rilievo nella storia piacentina..Lasciò fama di uno dei maggiori capitani dell’età sua.” SPRETI

-“Vir sane aliquando egregius, magnaeque fortunae proximus, se se paululum tolerare potuisset.” BILLIA

-“Clarissimus imperator.” CORNAZZANO

-“Grande huomo…egli era nelle guerre valoroso capitano.” CAMPI

-“Virum in armis strenuus.” RIPALTA

-“Capitano de’ più chiari a quei tempi.” LEO

-“Prode ed accorto.” CASALIS

-“Pare fosse un uomo violento e imprevedibile di cui il Senato (veneziano) non si fidò mai del tutto.” MALLETT

-“Di semplice condottiero era giunto a molti onori ed aveva ottenuta anche la contea di Val Tidone e il castello di San Giovanni con oltre una ventina di terre.” ARGEGNI

Immagine in evidenza: La lapide erratica, temporaneamente appoggiata ad una parete del vano a destra dell’ingresso, fu eseguita nel 1885, al tempo del vescovo Giovanni Battista Scalabrini, a perpetuo ricordo del conte Filippo Arcelli. Fonte: beniculturali.it

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