ERMES BENTIVOGLIO

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Last Updated on 2023/12/04

ERMES BENTIVOGLIO   Di Bologna. Conte palatino.

Fratello di Alessandro Bentivoglio e di Annibale Bentivoglio; fratellastro di Ercole Bentivoglio; genero di Giulio Orsini; cognato di Pandolfo Malatesta, Giberto Pio, Niccolò Maria Rangoni, Guido Torelli; cugino di Guido Rangoni.

1476 – 1513 (ottobre)

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1492
Gen.EmiliaViene armato cavaliere in Bologna dal marchese di Ferrara Ercole d’Este nella chiesa di San Giacomo.
1493
Apr.BolognaEmilia

Si trova al comando di 200 balestrieri a cavallo alla mostra delle truppe tenuta dal padre, nominato capitano generale delle milizie sforzesche oltre il Po.

1494
Gen.EmiliaCavalca a Corticella con i fratelli ed i cognati per l’inaugurazione del canale navigabile del Reno.
Sett.BolgnaEmiliaSorveglia il territorio di Bologna allorché vi transitano milizie francesi ed aragonesi in guerra tra loro.
1496
Ago.EmiliaAccoglie in Bologna il legato pontificio, il cardinale Bernardino Carvajal.
1497
Giu.VenetoA Venezia con il fratello Annibale.
1498
Mag.E’ nominato dall’imperatore Massimiliano d’Austria conte palatino con il padre Giovanni ed i fratelli Alessandro ed Annibale.
1499
Giu.Spagna e Lazio

In Spagna in pellegrinaggio al santuario di San Giacomo di Compostella;  subito dopo si reca a Roma. A settembre rientra a Bologna.

1501
…………..BolognaChiesaEmiliaContrasta i pontifici comandati da Paolo Orsini.
Mag.Emilia

Su sollecitazione della madre raduna alcuni suoi fautori per uccidere nelle loro case di Bologna Agamennone, Giasone, Agesilao e Ludovico Marescotti, sospettati di volere consegnare ai pontifici Porta Saragozza. Nella circostanza sono uccise duecentoquaranta  persone; le porte della città sono tenute chiuse fino al compimento della strage.

1502
Lug.EmiliaArruola 40 balestrieri a cavallo per timore dei pontifici.
Sett.Emilia ed Umbria

Riceve a Bologna Gaspare da San Severino; di seguito si reca a Magione, sul lago Trasimeno, e concorda con i nemici di Cesare Borgia un piano comune. Fedele alla tradizione della sua famiglia propone di ricorrere all’ omicidio come migliore sistema  per liberarsi del duca Valentino.

Ott.BolognaChiesaEmilia e Romagna

Lascia Bologna con il fratello Annibale (1200 cavalli tra uomini d’arme e cavalli leggeri, 6000 fanti e 6 pezzi di artiglieria);  si ferma a Castel San Pietro Terme per opporsi ai pontifici. Effettua una scorreria nell’imolese. Il conflitto ha termine quasi immediatamente dopo alcune trattative condotte dall’ Orsini.

Nov.Toscana

Si porta a Firenze con la scorta di 200 fanti di Melchiorre Ramazzotto per il timore di cadere in una qualche insidia predisposta da Cesare Borgia.

1503
Nov.RiarioImolaRomagnaAppoggia Ottaviano Riario nel suo tentativo di recuperare la signoria di Imola.
1504
Dic.Sposa Giacoma Orsini, figlia di Giulio.
1506
Lug.NumaiForlìRomagnaCoadiuva con 50 cavalli i Numai ad entrare in Forlì ai danni della fazione avversa dei Morattini.
Sett.BolognaChiesaEmilia

Viene scomunicato dal papa Giulio II. In Bologna si asserraglia nel convento di San Francesco;  è presente alla rassegna dell’ esercito raccolto per la difesa dello stato: 4000 uomini, tra i quali 900 cavalli.

Nov.Emilia

Il primo giorno del mese compie una sortita nelle vicinanze del capoluogo; la notte seguente fugge da Bologna con i suoi famigliari;  ripara a Ferrara con il fratello Annibale e 300 cavalli.

1507
Gen.EmiliaViene obbligato ad abbandonare Ferrara.
Mar.Lombardia

Si trova a Mantova;  la città subisce un interdetto per avergli dato ospitalità. E’ posta dai pontifici una taglia sulla testa sua e del fratello Annibale di 4000 ducati a favore di chi lo avesse consegnato vivo e di  2000 a favore di colui che lo avesse consegnato morto. Viene concesso il permesso di rientrare in Bologna a quei fuoriusciti che cooperino al successo dell’azione.

Mag.BentivoglioChiesa  FerraraEmilia

Raccoglie 6000 uomini;  si spinge sino a Bazzano, ottiene Crespellano; Piumazzo si rifiuta, al contrario, di aprire le porte ai Bentivoglio. Si accorge presto che Bologna è ben presidiata. Sconfitto, si ritira nel modenese. E’  di nuovo scomunicato dal papa assieme con il fratello Annibale.

1508
Gen.BentivoglioChiesaEmilia

Si accosta all’improvviso con il fratello Annibale a Bologna: i suoi fautori in città si impadroniscono della Porta di San Mammolo. E’ dato alle fiamme un palazzo dei Marescotti; gli abitanti si mantengono fedeli allo stato della Chiesa per cui il Bentivoglio deve darsi alla fuga.

Feb.E’ condannato al confino.
Mag.VenetoA Cittadella, ospite del signore della città Pandolfo Malatesta.
Sett.EmiliaE’ confinato a Modena.
Ott.BentivoglioChiesaEmilia

Si presenta all’improvviso davanti a Bologna  con 800 cavalli, seguiti da 3000 fanti che dispongono di 18 bombarde; attacca la Porta di San Felice  rimanendo ferito nel corso dello scontro. Come conseguenza é rinnovata la taglia sulla sua testa.

1509
Apr.VeneziaChiesa2000 fantiVeneto e  Romagna
Mag.Romagna e Veneto

A Faenza con 25 balestrieri a cavallo; riceve del denaro, raccoglie truppe e passa nel cesenate con Giovanni Greco per predarvi il territorio. Organizza nuovi trattati  in Bologna. A fine mese raggiunge Venezia a seguito della caduta di Russi.

1510
Giu.LazioE’ ospitato da Gian Giordano Orsini.
Lug.FranciaChiesa VeneziaEmilia

Gode di una condotta di 100 lance con il fratello Annibale. Si reca a Parma. Appoggia lo Chaumont con alcuni cavalli e 1000 fanti per potere rientrare in Bologna. Ottiene a patti Spilamberto, alla cui difesa si trovano 400 fanti pontifici; occupa Castelfranco Emilia, entra in Crespellano.

Sett.

Da Crespellano opera continue scaramucce verso Bologna con 200 lance, di cui 100 francesi: rimane ferito in un assalto alle porte della città.

Ott.EmiliaSi ritira quando si avvicinano a Bologna i veneziani e le truppe pontificie comandate da Fabrizio Colonna.
1511
Gen.Emilia

Giunge a Parma con il fratello Annibale. Raccoglie truppe nel parmense e nel reggiano;  si avvia con Gian Giacomo da Trivulzio verso Reggio Emilia.

Apr.Emilia

Avanza a Budrio incontro a Gian Giacomo da Trivulzio giunto a sua volta a Stellata. Vi sono molte scaramucce senza frutto d’ambo le parti.

Mag. giu.Emilia

Difende Castel San Pietro Terme dagli attacchi di Giovanni da Sassatello; si accoda al Trivulzio, supera sul ponte del Reno la resistenza frapposta da Raffaello dei Pazzi ed entra in Bologna. E’ una volta di più scomunicato con il fratello Annibale da Giulio II. La bolla compare in vari punti di Bologna.

Lug.Emilia

Gli avversari dei Bentivoglio provocano una rivolta in città: Galeazzo Marescotti, uno dei pochi sfuggiti all’ eccidio dei suoi famigliari, si accorda con i pontifici, tramite il cardinale Sigismondo Gonzaga, per restaurare in Bologna il potere papale. Con l’aiuto dei francesi il tentativo è sventato; l’episodio si conclude con una nuova strage degli avversari dei Bentivoglio. Ermes, il più feroce dei fratelli, uccide il Marescotti ed altri due uomini sospettati di avere congiurato con gli ecclesiastici, Francesco Maletto e Girolamo Ludovisi.

1512Francia
Gen.FranciaChiesa Spagna VeneziaEmiliaViene assediato in Bologna con Ivo d’Allègre ed il Lautrec dal viceré di Napoli Raimondo di Cardona.
Feb.EmiliaE’ soccorso da Gastone di Foix e da 2000 fanti estensi condotti da Masino e da Girolamo dal Forno.
Mag.A Roma. Chiede invano al papa Giulio II la signoria di Bologna.
Giu.Emilia

Viene obbligato ad abbandonare in modo definitivo Bologna: i francesi si ritirano e la città insorge a favore dei pontifici. Si dirige a Finale Emilia dove si incontra con Francesco Maria della Rovere; ripara a Ferrara con i fratelli, 300 cavalli e 2000 fanti.

1513
Gen.EmiliaE’ confinato a Ferrara.
Feb.BentivoglioChiesaEmilia

Alla morte di Giulio II, raccoglie numerosi fanti a Cento ed a Pieve di Cento e punta su Bologna. L’azione non ha alcun successo.

Mar.Lazio

Si reca ancora a Roma  con il fratello Annibale per l’incoronazione del nuovo papa Leone X: conta sull’antica amicizia che ha legato la sua famiglia con i Medici per potere riottenere dal pontefice la signoria di Bologna. E’ deluso una volta di più nelle sue speranze.

Lug.VeneziaSpagna50 lanceVeneto

Viene nominato da Bartolomeo d’Alviano luogotenente della sua compagnia. Prende parte alla difesa di Padova;  si allontana dalla città con Enea da Cavriana ed il provveditore Niccolò Vendramin con il compito di catturare i ribelli Antonio da Thiene ed Isabella da Sessa di stanza a Vicenza.

Ago.VenetoE’ assediato in Padova dagli spagnoli.
Sett.Veneto

Appoggia a Frassine Guido Rangoni;  spalleggia l’azione dei cavalli leggeri di Galeazzo Rapetta e di Marco di Calabria.

Ott.Veneto

Esce da Padova con l’Alviano e si porta a Limena. Partecipa alla battaglia di Creazzo ove combatte in prima fila nell’avanguardia; respinto dal quadrato spagnolo, si ritira e muore  annegato nel Bacchiglione mentre sta cercando di salvarsi con la fuga. E’ sepolto a Padova nella basilica di Sant’Antonio. Alle sue esequie sono presenti l’Alviano ed i provveditori. Ritratto da Lorenzo Costa con i fratelli Annibale ed Alessandro nella chiesa di San Giacomo Maggiore a Bologna.

 CITAZIONI

-“Alcuni biografi lo descrivono perfido e vendicativo; perché non ristette dal congiurare, perché punì senza pirtà i nemici del padre, perché apertamente combatté il Papa. Sulla sua testa e su quella dei suoi fratelli pesò una taglia di ben quattromila ducati; ma né questo pericolo né altre minacce lo domarono.” ARGEGNI

-“Primeggiò nelle altre iniquità dei Bentivoglio.” GOZZADINI

-“Giovine pallido, melanconico, di costumi spietati et crudi et iniqui senza alcun rispetto, crudele assai.” GHIRARDACCI

-“Como huomo di guerra di crudeltà vinceva tutti gli altri.” GIOVIO

-“Era di molto valore: quantunque tassato da gli scrittori di crudeltà.” SANSOVINO

-“Crudele perfido..era un musicofilo appassionato, ma tanto bislacco da commettere allo Spataro..una messa sul tema del grido dei venditori di pesce.” FASOLI

-“Acquistò una fama non invidiabile di crudeltà e di violenza.” ADY

-Alla battaglia di Creazzo”Il bentivoglio messer hermes franco/ col stocco in man nella calca si gietta/ e da percorer non si vede stanco/ ma con due man i suoi nemici affetta/ facendone più d’un venir a meno/ chi qua chi là li dà la strata netta/ perché menava colpi di tal sorte/ che spaventata haria l’invida morte./…/Cavallier valoroso, invito (invitto), e saggio/ trovato morto con grave cordoglio/ senza una gamba sopra quel rivaggio. / Non senza causa di costui mi doglio/ per ch’un simel a lui non vide il raggio/ del chiaro phebo circhiando la terra/ atto a durar in ogni acerba guerra.” DEGLI AGOSTINI”

-“Fu Coraggioso, ma fu tassato di crudele nella rovina de’ Marescotti.” DOLFI

-“Il più feroce dei fratelli.” DE CARO

-“Finché ebbe vita non cessò mai dall’incitare i fratelli a ricuperare per il padre e per sé il dominio perduto. Alcuni biografi lo descrivono perfido e vendicativo, perché non ristette dal congiurare, perché punì senza pietà i nemici i nemici del padre, perché apertamente cpmbatté il Papa. Sulla sua testa e su quella dei suoi fratelli pesò una taglia di ben quattromila ducati; me né questo pericolo né altre minacce lo domarono.” ARGEGNI

Immagine: https://it.wikipedia.org/wiki/Ermes_Bentivoglio#/media/File:Ermes_Bentivoglio.jpg

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