CESARE PIOVENE

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Le fortificazioni di Nicosia, 1597
Le fortificazioni di Nicosia, 1597

Last Updated on 2024/01/15

CESARE PIOVENE  (Cesare da Thiene) Di Vicenza. Fratello di Guido Piovene.

1533 – 1570 (agosto)

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attivitàAzioni intraprese ed altri fatti salienti
……….Duca SavoiaPiemonte

E’ inviato giovanissimo alla corte del duca Carlo di Savoia. Inizia come paggio; con l’età diviene gentiluomo al seguito del duca Emanuele Filiberto.  .

……..VeneziaMilita nelle compagnie dei Brandolini con il grado di luogotenente.
1569Duca SavoiaUgonotti50 lanceFranciaCombatte gli ugonotti in Piccardia.
1570
Lug.VeneziaImpero OttomanoCapitano  stradiottiCipro

Ritorna agli stipendi dei veneziani come capitano degli stradiotti. Prende parte alla difesa di Nicosia agli ordini del conte di Rocas. Esce dalla fortezza con 300 stradiotti per impedire lo sbarco dei turchi alle Saline: gli avversari precedono i movimenti dei veneziani inviando a terra un primo contingente di 10000 uomini. Avvista 60 nemici, li attacca, li mette in fuga, ne uccide molti le cui teste sono portate a Nicosia in segno di vittoria. Con la caduta di Escara si unisce con Gregorio Panta;  con 600 fanti si accinge a punire gli abitanti che si sono arresi senza difendersi. Distrutta la località riscontra che costoro si sono tutti rifugiati in una fattoria, li assale e ne uccide 400: il casale è dato alle fiamme; scampano alla strage solo le donne ed i  bambini condotti nelle vicine montagne. Attacca  un convoglio di turchi che sta  conducendo mandrie di bestiame predate nel circondario: anche in questo caso molti sono i morti. Rientrato a Nicosia tenta una sortita con 500 fanti e 100 cavalli per interrompere i lavori dei guastatori che stanno costruendo piazzole per le artiglierie e sei trincee di difesa per i soldati.

Ago.Cipro

L’assedio si rivela sempre più duro. Gli uomini di Mustafa Pascià si preparano all’assalto finale facendo allargare i camminamenti che dalle trincee giungono alla controscarpa delle mura. Cesare Piovene decide di uscire di notte dalle mura con Alberto Scotti alla testa di 1500 fanti italiani e di 500 cavalli: il suo obiettivo è quello di disperdere gli zappatori, di demolire le trincee e, se possibile, raggiungere i cannoni che bombardano la città per inchiodarli mettendoli così fuori uso. Sono conquistati dai suoi soldati due forti; i difensori sono massacrati. I fanti veneziani si danno al saccheggio. Rapida è la reazione degli avversari. In Nicosia il luogotenente Niccolò Dandolo proibisce ai  cavalli  di Gregorio Panta di uscire a sostegno dei compagni in difficoltà    come peraltro previsto dai piani di attacco iniziali. Rimasto isolato, il Piovene viene assalito da forze soverchianti. Obbligato a ritirarsi rimane ucciso nello scontro con Alberto Scotti e Giovanni Battista da Fano. E’ eretta in suo onore una statua a Padova in Prato della Valle.

CITAZIONI

-“Soldato di molta peritia e esperienza.” PAGLIARINO

-“Ufficiale di rango.” A. ZENO

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