CAMILLO DA MARTINENGO

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La torre del castello di Garlasco
La torre del castello di Garlasco

Last Updated on 2023/11/29

CAMILLO DA MARTINENGO  (Il Contino) Di Brescia. Del ramo di Barco. Conte. Ghibellino.

Fratello di Bartolomeo da Villachiara.

1492 – 1524 (aprile)

Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

……..VeneziaMilita agli ordini di Bartolomeo d’Alviano.
1512
Feb.Lombardia

Viene fatto prigioniero dai francesi con il padre Vittore durante il sacco di Brescia: trovato innocente, è liberato grazie all’intervento personale di Gastone di Foix sul proprio luogotenente Roglier de Biaz, che ha preso in consegna i due nobili bresciani.

Lug.VeneziaFrancia50 uomini d’armeLombardia

Prende parte all’assedio di Brescia.

Ago.LombardiaAl campo di San Zeno Naviglio.
Sett.Lombardiacatturato nuovamente dai francesi, è costretto a riscattarsi mediante il pagamento di una forte taglia. Ritorna a Brescia.
1513
Gen.Lombardia e VenetoE’ segnalato a Bergamo ed a Cologna Veneta.
1514
Ott.Venezia FranciaSpagna ImperoVeneto

Viene trattenuto prigioniero a Verona dagli spagnoli al posto del fratello Bartolomeo che, contro i patti, ha raggiunto Crema per coadiuvare Renzo di Ceri. Liberato dopo il pagamento di una taglia, ritorna al servizio dei veneziani.  Affianca il capitano generale della Serenissima, Bartolomeo d’Alviano, alla conquista di Rovigo.

1515
Sett.Lombardia

Grazie all’appoggio di Bartolomeo d’ Alviano gli è infine concessa una condotta: gli sono consegnati 1000 ducati con i quali raccoglie uomini d’arme e cavalli leggeri nel bresciano e nel cremasco  che hanno militato agli ordini di Renzo di  Ceri. Partecipa alla battaglia di Melegnano.

Ott.LombardiaAll’assedio di Brescia.
Nov.50 cavalli leggeriVeneto

Agli ordini di Mercurio Bua viene sconfitto a Valeggio  sul Mincio dagli imperiali: nello scontro si distingue per il suo valore. Il Consiglio dei Savi, su pressione del maresciallo di Francia Gian Giacomo da Trivulzio decide di concedergli una condotta di 50 cavalli leggeri.

Dic.50 lanceLombardiaNegli alloggiamenti invernali di Desenzano del Garda.
1516
Gen.LombardiaAd Ostiglia ed a Desenzano del Garda.
Feb.Lombardia

Con Malatesta Baglioni, Mariano da Lecce e Baldassarre Signorelli prepara un’imboscata al ponte di Bagnolo Mella con i cavalli leggeri e 20 lance; si imbatte in molti fanti spagnoli e tedeschi  usciti per una sortita da Brescia: il Martinengo  è catturato con tutti i suoi uomini. Condotto a Brescia, è  liberato dopo pochi giorni attraverso uno scambio di prigionieri voluto dal governatore della città Icardo.

Apr.50 lanceLombardia

Alla difesa di Crema. Si muove verso Lodi con Malatesta Baglioni per controllare i movimenti degli avversari: venti lance si scontrano con 200 fanti tedeschi che sono sconfitti con la perdita di 100 uomini fra morti e feriti. Si congiunge ancora con il Baglioni, Giampaolo da Sant’Angelo, Mariano da Lecce e Baldassarre Signorelli;  sorprende a Monticelli Brusati 200 fanti, che sono tutti uccisi tranne 3, lasciati vivi solo per avere informazioni sui movimenti degli avversari. E’ inviato dal provveditore Giovanni Vitturi verso Melzo e Lodi per tagliare le linee di rifornimento agli imperiali.

Mag.LombardiaAl campo di Spirano con Teodoro da Trivulzio ed il Connestabile di Borbone.
Giu.VenetoIn visita a Venezia con 10 famigli. nel periodo la sua rendita annua ammonta a 5000 ducati.
Sett.Veneto

Prende parte all’assedio di Verona. Si trova ad Albaredo d’Adige con il provveditore generale Giovanni Paolo Gradenigo, Giampaolo Manfrone ed Antonio da Martinengo (100 lance e 500 fanti) allorché arrivano in soccorso della città notevoli rinforzi inviati dall’imperatore Massimiliano d’Austria.

Nov.VenetoLascia Albaredo d’Adige con Malatesta Baglioni ed il provveditore generale Giovanni paolo Gradenigo. Si ritira a Caldiero.
1517
Gen.50 lanceVenetola sua compagnia sverna nel padovano.
Mar.Veneto

Il suo operato è elogiato dal provveditore generale Andrea Gritti. A Venezia è presente ai festeggiamenti organizzati dalla Serenissima in onore di Teodoro da Trivulzio; il Consiglio dei Savi conferma a Camillo da Martinengo la precedente condotta.

Giu.Il costo complessivo della sua compagnia è valutato nell’anno essere di 4000 ducati.
1518
Apr. mag.Lombardia e Veneto

Con alcuni armati rapisce a Brescia Luisa Caprioli, di dieci anni, figlia di Giulio Averoldi, e la fa condurre in un monastero per darla in moglie al fratello Roberto. Del caso ne viene investito il Consiglio dei Dieci. E’ presa a maggio, in gran segreto, la decisione di imprigionarlo: convocato a Venezia, è arrestato con Gabriele da Martinengo, Gaspare da Martinengo ed un suo caposquadra in una sala del Collegio dei Pregadi.

Giu.Veneto ed Emilia

Viene privato della condotta ed è bandito per cinque anni da Verona e dal suo territorio: in caso di non rispetto del divieto è previsto il carcere per due anni nella cosiddetta prigione forte a Venezia. Il Martinengo ripara a Ferrara.

Sett.

Si presenta a Venezia a chiedere la grazia per suo conto, il congiunto Battista da Martinengo: il Consiglio dei Savi non prende alcuna decisione.

1519
Feb.Si interpone a suo favore anche il governatore generale della Serenissima Teodoro da Trivulzio.
Mag. dic.Lombardia e Veneto

Rientra nel bresciano con le sue lance; a Venezia vi sono aspri dissensi nel Consiglio dei Dieci sul tema se sia conveniente o meno la riduzione della sua condotta. Il Collegio si esprime per la sua assoluzione. A dicembre gli Averoldi ritirano le loro denunce ed i  Dieci decidono di assolverlo: Camillo da Martinengo si presenta in collegio con Gabriele da Martinengo.

1520
Mar.208 cavalli
1521
Giu.Venezia FranciaImperoLombardia

Informa il Consiglio dei Dieci di una congiura antifrancese organizzata a Milano dai partigiani degli Sforza (Girolamo Morone e Giovanni Antonio Bergamino che milita con Teodoro da Trivulzio). Invia a Venezia per i dettagli Bernardino da Lodi; da parte sua veglia sui confini del bresciano.

Ago.45 lanceLombardia

Ad Asola. Il capitano di Bergamo Paolo Nani gli raccomanda di non prendere alcuna iniziativa e di unirsi con i francesi nel caso che essi attraversino il Po.

Sett.50 lanceEmiliaAl campo di Fontanelle.
Ott.Lombardia

Sbriga alcune sue faccende personali a Brescia; è inviato da Andrea Gritti a Pontoglio ed a Palazzolo sull’Oglio con 150 cavalli leggeri e 500 fanti per esaminare la possibilità di fare defezionare dal campo pontificio in quello veneziano un certo numero di fanti svizzeri. Si congiunge con Giorgio Busicchio e ritorna al campo di Pontevico.

Nov.Lombardia

Segue Teodoro da Trivulzio alla guardia di Milano; gli imperiali infrangono le difese; fugge  a Lecco con Pompeo Castiglione: molti uomini d’arme della sua compagnia vengono svaligiati dagli avversari.

1522
Apr.PiemonteE’ ferito alla guancia da un colpo di archibugio durante le operazioni che terminano con la conquista di Novara.
Lug.50 lanceAl termine del conflitto Camillo da Martinengo mantiene sempre la sua condotta.
1523
Gen.Lombardia e Veneto

Sospettato di volere passare agli stipendi degli imperiali è imprigionato su mandato del Consiglio dei Dieci;  è condotto da Brescia a Venezia dal podestà Antonio Sanudo e dal capitano della città Lorenzo Bragadin. Viene rinchiuso nel carcere delle Torricelle.

Nov.Veneto e Lombardia

Ancora in carcere ad agosto, si presenta a novembre in Collegio dei Pregadi; è assolto da ogni colpa, gli sono restituite le fideiussioni da lui date per 15000 ducati a garanzia della sua permanenza nei territori della Serenissima.  Gli viene nuovamente concessa  la condotta  per combattere i francesi. Ritorna a Brescia.

1524
Gen.Venezia ImperoFranciaLombardia

Accompagna da Treviglio a Milano il capitano generale della Serenissima, il duca di Urbino Francesco Maria della Rovere, che si deve incontrare in tale città per un consiglio di guerra con il viceré di Napoli Carlo di Lannoy, alleato ai veneziani. E’ inviato alla difesa di Cremona con Alessandro Donato.

Feb.60 lanceLombardia

Attraversa l’Adda con Francesco Maria della Rovere;  assieme con Giulio Manfrone raggiunge il campo di Binasco per unirsi con gli imperiali alla testa di 350 uomini d’arme. Si sposta al campo di Lacchiarella con la sua compagnia.

Mar.LombardiaAlla conquista di Garlasco. nell’occasione ha l’incarico dal della Rovere di allestire una batteria.
Apr.Piemonte

Si ammala gravemente a Casalino. Viene condotto prima a Pavia e poi a Vercelli: muore a fine mese a Casale Monferrato. Sposa Amante d’Alviano, nipote di Bartolomeo.

 CITAZIONI

-“Era homo de gran core et fedele.” SANUDO

-“Portando forza alla guerra di maravigliosa virtù in eseguire ogni impresa, percio ch’era pronto di mano e coraggioso, sarebbe riuscito nobilissimo Capitano, se importuna morte non lo havesse tolto dal mondo.” SANSOVINO

-“..ch’ogni thesoro/ val ne le guerre armato su l’arcion.” Alla battaglia di Melegnano “L’ardito, franco, e bon messer contino/ con la spada a due mane fa meraviglia,/ e se fa dar a tutti ampio camino/ guidando il suo destrier sciolta briglia.” DEGLI AGOSTINI

-“Questo venturiero bresciano aveva sposato una nipote dell’Alviano; in gioventù aveva rapito per conto del fratello una Luisa Caprioli promessa ad Andrea Maria di Giulio Averoldi, che gliela fece restituire con l’aiuto del potente mons. Altobello Averoldi.” PASERO

Fonte immagine: Google Maps (alterata)

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