Brandolino Brandolini

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castello di montorio veronese
Il castello di Montorio Veronese

Last Updated on 2023/11/29

BRANDOLINO BRANDOLINI  (Brandolino da Bagnacavallo) Di Forlì. Signore di Montorio Veronese.

+ 1403 ca.

brandolini-stemma

Anno, mese

Stato. Comp. ventura

Avversario

Condotta

Area attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1378

Fa parte della Compagnia di San Giorgio di Alberico da Barbiano.

1379

Apr.

Chiesa

Antipapa

Lazio

Prende parte alla battaglia di Marino.

1385

Primavera

Comp. ventura

Marche

Si unisce con Azzo da Castello, Ceccolo Broglia, Giovanni da Barbiano, Conte da Carrara e Boldrino da Panicale; devasta le Marche, regione in cui si impossessa di uomini e  bestiame.

1386

Padova

Verona

500 cavalli

Veneto

Ha una condotta di 500 cavalli con il Broglia.

1387

Mar.

Veneto

Affianca Giovanni Acuto contro gli scaligeri. Prende parte alla battaglia di Castelbaldo. Viene insignorito dai carraresi di Montorio Veronese.

1388

Giu.

Milano

Padova

Lombardia

Con Ceccolo Broglia contrasta Azzo da Castello nel mantovano. Trova presto un accordo con l’avversario.

……………..

Comp. ventura

Marche

Minaccia San Ginesio con il Broglia. Si ferma a Monsummano e danneggia le campagne vicine; alla difesa del comune si pone Milano d’Asti.

Autunno

Veneto

Appoggia Jacopo dal Verme ai danni  dei carraresi.

Nov.

Veneto

Entra in Padova.

Dic.

Veneto

A Treviso.

1389

……………..

Veneto

Gian Galeazzo Visconti gli concede in feudo Castello di Zumelle nel bellunese.

Mar.

Fermo

Ascoli Piceno

500 cavalli

Marche

E’ condotto con Ceccolo Broglia per sei mesi. Colloca il campo a Monteprandone; ai due capitani si congiungono anche Giovanni Tedesco da Pietramala, Biordo dei Michelotti e Gentile da  Varano.

Lug.

Fermo

Chiesa

Marche

Affronta  Boldrino da Panicale e Corrado Lando: interviene una tregua tra i contendenti per cui si accampa nel maceratese, a Monte San Martino.  Esige il pagamento della condotta fino alla sua scadenza naturale.

Sett.

Milano

Firenze

200 lance

Toscana

Viene arruolato da Ugolotto Biancardo, da Giovanni della Porta tesoriere del conte di Virtù e dall’ ambasciatore di Siena Battista Piccolomini per passare con Ceccolo Broglia (100 lance ciascuno) alla difesa del senese.

Dic.

Camerino

Chiesa

Marche

Scorre le campagne di San Ginesio; pone nuovamente come base delle sue incursioni Monte San Martino. Stipula con il comune una tregua di quattro mesi a partire dal gennaio seguente.

1390

Gen.

Camerino

Comp. ventura

Marche

Si trova con Ceccolo Broglia alla guardia di Amandola;  difende la località dalle incursioni di Giovanni Tedesco da  Pietramala. Al ritorno da una fruttuosa spedizione che ha comportato la liberazione di alcuni abitanti della città, gli sono somministrati 12 barili di vino.

Apr.

Perugia

Fuoriusciti

Marche e Umbria

Lascia la marca di Ancona e si sposta in Umbria: assedia inutilmente per due giorni i fuoriusciti di Perugia nel castello di Agello. Passa al soldo dei senesi.

Mag.

Siena

Firenze

Toscana

Raggiunge Siena e fronteggia i fiorentini con Giovanni degli Ubaldini.

Ago.

Camerino

Comp. ventura

Marche

Viene nuovamente segnalato alla difesa del contado di Amandola.

Ott.

Chiesa

Camerino

Marche

Con Ceccolo Broglia ora minaccia Amandola alla cui difesa si colloca Bindo da Montopoli.

1391

Lug.

Milano

Firenze

Piemonte

Ad Alessandria. Contribuisce alla vittoria di Jacopo dal Verme a Castellazzo contro Giovanni d’Armagnac

1392

Gen.

Brandolino Brandolini viene licenziato a seguito della pace di Genova.

Mar.

Comp. ventura

Bologna Firenze

Emilia Liguria e Toscana

Si collega con il Broglia e Biordo dei Michelotti (1200 cavalli); spinto da Gian Galeazzo Visconti si dirige verso Bologna. Bloccato, si cala dagli Appennini e punta su Sarzana; viene contrastato da Giovanni Acuto e da Ugo di Monforte. Supera l’Arno a Pisa, si dirige verso la maremma ed attraversa in fretta la Toscana.

Apr.

Umbria

Si unisce nel perugino con Azzo da Castello.

Giu.

Comp. ventura

Montemarte

Toscana

Si congiungono al Brandolini ed a Azzo da Castello anche Giovani da Barbiano e Giovanni Tedesco da Pietramala.  Viene in tal modo costituita una nuova “Compagnia di San Giorgio” forte di 4000 cavalli. Depreda il territorio di Cetona.

Lug.

Comp. ventura Comp. ventura

Perugia      C. di Castello  Firenze Siena Pisa e Lucca Perugia

Umbria Toscana e .Umbria

Devasta i contadi di Fabro, Camposervoli e Benano; tocca  Sigillo (Nocera Umbra) e molesta il perugino finché non gli sono consegnati 4000 fiorini per allontanarsi dal contado. Minaccia Città di Castello e Firenze cui chiede una taglia di 100000 fiorini. La repubblica si prepara alla difesa; alla fine preferisce accordarsi con i venturieri per 40000 fiorini. Altre taglie vengono imposte ai senesi (7000 fiorini), ai pisani (12000 fiorini) ed ai lucchesi (8000 fiorini) che cedono alle intimidazioni. Ritorna nel perugino dove viene diviso il bottino; vi si ferma con Biordo dei Michelotti, il Broglia e Giovanni da Barbiano. Si divide da alcuni condottieri della compagnia per proseguire per Assisi; provoca ovunque gravi danni. Al comando di 6000 cavalli e di numerosi fanti si presenta più volte alle porte di Perugia, cattura più persone e tiene a bada le masnade perugine condotte da Azzo da Castello e da Giovanni Beltoft cui cattura 60 cavalli.

Ago.

Chiesa Rimini

Camerino Ancona

Umbria e Marche

I perugini sono obbligati a chiedere  una tregua a Biordo dei Michelotti; Brandolino Brandolini viene tacitato (con gli altri condottieri) con 6000 fiorini. E’ assunto da Pandolfo Malatesta e dal rettore della Marca Andrea Tomacelli per depredare i territori di signorie e comuni avversi alla politica dello stato della Chiesa.

Sett.

Comp. ventura

Alla compagnia si congiunge anche Corrado Lando; essa, tuttavia,  si scioglie presto a  causa  di discordie interne.

Ott.

Chiesa

Fermo  Camerino Ancona

Marche

Con Ceccolo Broglia, Giovanni da Barbiano e Conte da Carrara (2500 cavalli) asseconda il marchese della Marca combattendo la lega  delle città marchigiane (Fermo, Ancona e Camerino). Sono coinvolti nel conflitto i contadi di Sant’Elpidio a Mare, Montegranaro e San Giusto. Le azioni si svolgono anche nei pressi di Fonte Fallera (Falerone).

Nov.

Marche

Staziona nelle Marche per due  mesi. Ad Ancona si vocifera che il marchese della Marca abbia concesso alla sua compagnia di trarre dai territori che attraversa una taglia di 120000 ducati (valida per due anni) e che abbia promesso il sacco di Fabriano, Cingoli, San Severino Marche e Tolentino.

1393

Pisa

Lucca

Mar.

Marche

Alla conclusione di un accordo generale di pacificazione della Marca, si impegna con gli altri condottieri coinvolti nel recente conflitto ad astenersi per un anno da ogni atto di violenza nella regione.

……………..

Toscana

Infesta con Ceccolo Broglia il lucchese su istigazione di Jacopo d’Appiano.

Ago.

Rimini

Forlì

Romagna

Si pone in agguato a Bosecchio; scorre il territorio fin sotto le porte di Forlì. Dalla città escono i difensori che cadono in un’imboscata in cui sono fatti prigionieri 800 uomini. E’ catturato Corrado Lando.

1394

Gen.

Chiesa

Perugia

Umbria

Con Ceccolo Broglia e Giovanni Tedesco da Pietramala affianca il duca di Spoleto Giannello Tomacelli, fratello del papa. Contrasta con 1500 cavalli Biordo dei Michelotti:  quest’ ultimo viene loro contro con 500 cavalli e 200 fanti, non cerca la battaglia campale e si limita a rafforzare i castelli di confine.

Mar.

Pesaro

Chiesa

1000 cavalli e 300 fanti

Umbria

Sempre con il Broglia milita  al servizio di Malatesta Malatesta. Recupera Monte Castello di Vibio, Fratta del Vescovo (Fratta Todina), Titignano ed entra in Todi. Malatesta Malatesta dà in pegno ai due condottieri le rocche di Orte e di Acquasparta a garanzia delle paghe arretrate.

Apr.

Umbria

Ottiene il passo dai perugini.

Mag.

Chiesa

Perugia

Umbria

Passa agli stipendi dei pontifici e promette di non molestare i loro territori per dieci anni. Con il Broglia e Giovanni Tedesco da Pietramala (1500 cavalli) segue il duca di Spoleto Giannello Tomacelli al fine di scacciare da Perugia Biordo dei Michelotti. Depreda il perugino, si segnala a Ponte San Giovanni ed a Ponte Felcino, giunge fino ai borghi del capoluogo. Espugna Migliano, ottiene a patti Monte Vibiano Vecchio dopo quattro ore di lotta.  Si impadronisce della fortezza di Agello. E’ affrontato da 500 cavalli raccolti da Biordo e da Ceccolino dei Michelotti e da Corrado Prospero. Si verificano alcune scaramucce tra Cerqueto e Migliano; da ultimo, accetta 5600 fiorini (o 10000, secondo le fonti), da pagarsi 2500 subito ed altri 3100 in pezze di velluto che devono essere consegnate in tre rate fino a novembre; lascia  il perugino.

Lug.

Pisa Siena

Toscana

E’ assoldato con il Broglia da pisani e senesi dietro un corrispettivo di 16500 fiorini (10000 a carico dei pisani, il resto dei senesi). Jacopo d’Appiano si rivolge a Gian Galeazzo Visconti per ottemperare a tale impegno.

Ago.

Comp. ventura

Pesaro

Umbria e Lazio

Malatesta Malatesta ordina che  Brandolino Brandolini sia imprigionato in Todi, mentre il Broglia dovrebbe essere arrestato ad Orte. Il secondo condottiero riesce a sfuggire alla cattura; viceversa il Brandolini è vinto e catturato presso Orte. Il suo amico muove contro il Malatesta; Gian  Galeazzo Visconti interviene a suo favore e viene rilasciato.

Ott.

Umbria

Si attesta con Ceccolo Broglia sui confini meridionali del fiorentino.

1395

Gen.

Umbria

Staziona ancora nel perugino.

Apr.

Comp. ventura

Chiesa

Lazio

Conquista e mette a sacco Toscanella (Tuscania). Si volge ai danni dei pontifici ed assale in Sutri Paolo Orsini, che ne è alla guardia con 1000 cavalli.

Mag.

Comp. ventura.. Pisa

Firenze…Lucca e Firenze

Toscana

Con il Broglia occupa di sorpresa il castello di Gargonza. Riceve vettovaglie ed aiuti  dai senesi; si interpone nel conflitto Gian Galeazzo Visconti che fa restituire la località ai fiorentini. Viene   spinto da Jacopo d’Appiano a danneggiare il lucchese per 10 giorni:  sono fatti prigionieri  più di 250 uomini e sono dati alle fiamme palazzi, case e capanne a Massapisana (Massa), Cerasomma e Nozzano.

Giu.

Toscana

Sconfitto dai fiorentini e dai bolognesi accorsi a favore dei lucchesi, incendia il ponte di San Piero in Campo e rientra nel pisano. Cavalca nel senese.

Ago.

Forlì

Firenze

Romagna

Milita per i signori di Forlì Pino e Cecco Ordelaffi;  con il Broglia mette in fuga presso Faenza (Oriolo dei Fichi) Corrado di Altinberg. Si impossessa di alcune bandiere e fa molti prigionieri, i quali sono tutti condotti a Forlì.

Sett.

Milano

Romagna

Esce dalla Romagna e si pone al soldo dei viscontei.

Nov.

Perugia

Chiesa

Umbria

E’ condotto con il Broglia da Biordo dei Michelotti al fine di contrastare  le milizie pontificie. La ferma è stabilita in due mesi; ai due condottieri viene riconosciuto uno stipendio di 4000 fiorini.

1396

Mar.

Comp. ventura

Chiesa

Siena

Fuoriusciti Perugia

1500 cavalli

Toscana e Umbria

Occupa con il Broglia Torrita di Siena e Sinalunga contro le assicurazioni date in precedenza ai senesi;  si ferma tra Cortona ed Arezzo dove è raggiunto da Giovanni da Barbiano. Passa al servizio dello stato della Chiesa per togliere Orvieto a Braccio di Montone.

Apr.

Comp. ventura

Chiesa

Firenze

Vico

Umbria Lazio Toscana  Lazio

Si trattiene a Baschi ed a Carano per tre giorni; tocca Civitella d’ Agliano, prende la via di Montefiascone ed irrompe nell’ orvietano. Si porta a Cetona e danneggia i possedimenti di Ranuccio da Montemarte; giunge a Montepulciano dove è contrastato dalla cavalleria fiorentina capitanata da Ugo di Monforte. Si ritira in Val d’Orcia e si accampa a Lucignano d’Arbia. Il d’Appiano invia loro Gherardo Aldighieri per indurre i due condottieri ad abbandonare il senese. Ritorna al servizio dello stato dello staro della Chiesa. Saccheggia i contadi di Tuscania, Montefiascone ed Acquapendente: le città si ribellano alla compagnia dei bretoni. Si reca a Viterbo e costringe il prefetto di Vico a trasferire la località nelle mani dei pontifici.

Mag.

Toscana

Gli abitanti di Città di Castello fanno avere al Brandolini ed al Broglia 350 fiorini affinché si allontanino  dal loro territorio.

Giu.

Toscana

Si sposta, sempre con il Broglia, nel territorio di Borgo San Sepolcro (Sansepolcro) senza farvi gravi danni. Ricevute vettovaglie dagli abitanti, vende le prede nella località (come a Cetona ed a Anghiari). Anche i senesi riforniscono la compagnia di pane, vettovaglie e denaro.

Ott.

Siena

Firenze

1600 cavalli

Toscana

Contrasta la compagnia di Bernardo della Serra. Si porta nell’aretino e mette a ferro e fuoco il contado; attraversa i territori di Anghiari e di Borgo San Sepolcro (Sansepolcro) che pone parimenti a sacco.

Nov.

Umbria

A metà mese attraversa il territorio di Città di Castello. Nel suo passaggio esige del denaro dietro la promessa di non danneggiare il contado.

Dic.

Milano

Firenze

Toscana

Si oppone a Bartolomeo Boccanera ed a Antonio degli Obizzi.

1397

Gen.

Pisa

Firenze

Toscana

Si muove nel pisano con il Broglia.

Feb.

Toscana

Fallisce un suo attacco di sorpresa su San Miniato.

Nov.

Umbria

Viene segnalato nel territorio di Città di Castello.

1398

Ott.

Chiesa

Perugia

Umbria

Occupa Assisi con il Broglia ed Ugolino Trinci.

1402

Sett.

Lombardia

A Milano, presenzia nel duomo ai funerali di Gian Galeazzo Visconti.

1403

Muore.

CITAZIONI

Con Paolo Orsini, Luca di Canale, Ceccolino dei Michelotti, Ceccolo Broglia, Paolo Savelli “Cohortium praefecti insignes.” PLATINA

Con Ceccolo Broglia “Huomini di non poco valore in quei tempi, ma molto cupidi di danari.” PELLINI

“In tutte le (sue) azioni il Brandolini operò sempre in stretto collegamento con il capitano Broglia di Trino, al punto da suscitare frequenti confusioni dei due personaggi. Meglio di tutti gli altri condottieri del tempo, i due seppero giocare la carta della condotta in aspetto, che lasciava al capitano assoldato con questa formula ogni libertà fino a richiesta, garantendogli la metà del soldo. L’adozione di questo sistema lasciò i contemporanei spesso all’oscuro del committente per conto del quale il Brandolini operava.” ESCH

Con Ceccolo Broglia “Latrones duces.” BEVERINI

Con Giovanni Ordelaffi, Tiberto Brandolini e Mostarda da Forlì “Rei autem bellicae gnaros et in eo munere claros habuit patria nostra.” BIONDO

“Illustre capitano.” P. BONOLI

“Ciò che distinse la sua compagnia da molte altre che attraversavano la penisola in quei decenni fu la predilezione per le condotte “in aspetto”, che prevedevano piena autonimia di movimento in attesa della chiamata vera e propria, con l’assicurazione del pagamento di metà della somma pattuita “in tempo di guerra”…La sua intensa attività fu caratterizzata da frequenti interventi, nei momenti di difficoltà, da parte di Gian Galeazzo Visconti e si concluse proprio ai funerali di quest’ultimo, nel Duomo di Milano, quando si trovò a fianco del feretro accanto al primo maestro Alberico da Barbiano. Dopo pochi mesi morì, lasciando in alcuni la memoria di un grande condottiero, in altri quella di capitano di un esercito di briganti.” SPADA

-“Condottiero della seconda metà del secolo XIV, fu tra i molti capitani che pullularono ihn Italia nell’Italia settentrionale dietro l’esempio di Alberigo da Barbiano e riuscirono anche a farsi una certa rinomanza usando con coraggio le armi tra l’una e l’altra scorreria.” ARGEGNI

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