ANDREA DA CAPUA

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Castello Svevo di Termoli
Castello Svevo di Termoli

Last Updated on 2023/12/05

ANDREA DA CAPUA  (Andrea d’Altavilla) Di Capua.

Duca di Termoli, conte di Campobasso e di Montagano. Signore di  Manfredonia, Guglionesi, Marcianise, Fragneto Monforte, Campodipietra, Monacilioni, Montorio nei Frentani, Campomarino, Apricena, Termoli, Campobasso, Montagano, San Martino Sannita e Guglionesi. Fratello di Giulio Cesare da Capua.

  • 1511 (dicembre)
Anno, meseStato. Comp. venturaAvversarioCondottaArea attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1495
Gen.NapoliFranciaCampaniaA Napoli. Alla cerimonia in cui Ferdinando d’Aragona viene incoronato re di Napoli.
Giu.Calabria e Sicilia

Milita agli ordini di Consalvo di Cordoba. Prende parte alla battaglia di Seminara; sconfitto, si rifugia a Bagnara Calabra e, da qui, si imbarca per Messina.

Nov.Campania e MoliseIl re di Napoli lo investe dei feudi di Angelo di Monforte; nella stessa occasione gli sono venduti i castelli di Fragneto Monforte, Campodipietra, Monacilioni, Lino, Montorio nei Frentani, Apricena, Campomarino e Monte Rotario già di proprietà del Monforte.
1496
Mag.PugliaA Lucera con Annibale da Varano e Teodoro da Trivulzio.
Ott.MoliseGli sono riconfermati da Ferdinando d’Aragona la contea di Campobasso, la contea di Montagano ed il ducato di Termoli.
1497
Ago.CampaniaA Capua per l’incoronazione del nuovo re di Napoli Federico d’Aragona.
1502SpagnaFranciaPugliaCombatte i francesi  sempre agli ordini di Consalvo di Cordoba.
1503
Feb.Puglia e Calabria

Presenzia alla disfida di Barletta che si svolge in territorio veneziano tra Barletta e Bisceglie: d’altra parte molti dei campioni italiani militano nelle sue compagnie. Lascia, poi, la prima città con 300 stradiotti ed affronta in Calabria l’Aubigny.

Apr.Puglia

Partecipa alla battaglia di Cerignola ove si pone con i suoi uomini d’arme all’imboccatura di una strada in mezzo ai vigneti. Esce dai ripari e per poco non viene scavalcato da Cacciavillano dal Corno.

Giu.Campania e LazioScaccia i francesi da Capua assieme con Prospero Colonna. Entra in Sessa Aurunca e Pontecorvo; ottiene Roccaguglielma.
Dic.Campania

Prende parte alla battaglia del Garigliano; combatte affianca Prospero Colonna alla retroguardia, prima dell’ artiglieria, con 200 lance e 2000 fanti spagnoli.

1504CampaniaAcquista da Consalvo di Cordoba il feudo di Ponte; ottiene in feudo Marcianise.
1505AbruzziRicopre l’incarico di viceré degli Abruzzi.
1506
Nov.Campania

Accoglie in Napoli il re di Spagna Ferdinando il Cattolico. Nell’occasione ha una contesa per ragioni di precedenza, assieme con il Colonna, nei confronti di Roberto da San Severino e di Traiano Caracciolo.

1507
Gen.Campania

Con Fabrizio Colonna, Andrea Matteo Acquaviva e Giovan Tommaso Carafa è uno dei rappresentanti della delegazione baronale incaricata di redigere i capitoli di grazie e suppliche da presentare al re di Spagna nel corso dei lavori del parlamento.

……………AbruzziRicopre nuovamente la carica di viceré degli Abruzzi. Nell’anno gli sono concessi in feudo San martino Sannita e Guglionesi.
1509
Giu.Campania

A Napoli. A metà mese è presente alle nozze  di Fabrizio Colonna con Costanza d’Avalos. Nel periodo ricopre sempre l’incarico di viceré degli Abruzzi.

…………….SpagnaVenezia400 lanceVeneto

Al comando di 400 lance spagnole viene inviato in soccorso dei francesi dello Chaumont e degli imperiali di Massimiliano d’Austria contro i veneziani. Raggiunge il padovano, varca il Bacchiglione a Selvazzano Dentro e punta contro Monselice.

EstateVenetoAll’assedio di Padova. Si pone in agguato a Castelcarro: le sue intenzioni sono scoperte da Dionigi Naldi.
AutunnoVenetoAlla difesa di Vicenza.
1510
…………….Lazio ed Emilia

Esce da Roma, tocca Firenze con 400 lance, 600 cavalli leggeri e 2000 fanti ed entra nel ferrarese in soccorso di Alfonso d’Este.

Apr.Emilia

Giunge al campo imperiale nel veronese; esce dal capoluogo con 110 uomini d’arme; contrastato da Lucio Malvezzi, ritorna a Verona.

Mag.VenetoStaziona nel Veneto con le sue compagnie.
Giu.ImperoVenezia400 lanceAbruzzi Romagna Emilia

Nel regno di Napoli. A Pescara effettua la rassegna dei suoi uomini. Si trasferisce, in un secondo momento, in Romagna a Cesena, sosta nel territorio tra Cento, Lugo e Bagnocavallo. Viene contattato dai veneziani che, tramite fra Leonardo Prato, gli offrono il capitanato generale ed uno stipendio annuo di 30000 ducati.

Lug.Veneto

E’ segnalato alla difesa di Verona a fianco del principe Rodolfo di Anhalt. Lascia Verona; tocca Soave e segue il la Palisse verso Vicenza; si sposta ad Olmo (Creazzo); da qui  si reca al campo di Santa Croce Bigolina sul Brenta. Si presenta davanti alle porte di Padova con cinque capitani ed ha un colloquio con fra Leonardo Prato: sembra offrirsi al servizio della Serenissima mentre i suoi uomini si evitano di danneggiare il territorio. Abbandona Monselice in fiamme e rientra a Verona con Rodolfo di Anhalt.

Ago.Veneto ed Emilia

A Verona. Nella città è proibito agli abitanti, pena la forca, di lasciare le proprie case; l’oscurità notturna ed il divieto di suonare le campane rendono sempre più lugubre la vita cittadina. E’ istituita una ronda notturna di 200 uomini d’arme, 2000 fanti alla guardia delle artiglierie e di 1000 fanti alla guardia della piazza. Sentinelle sono piazzate lungo la cinta muraria. E’ munito, in particolare, di artiglierie il castello di San Felice da cui si bombarda giorno e notte il campo della Serenissima. Andrea da Capua si incontra nuovamente con fra Leonardo Prato per uno scambio di prigionieri.  A Soave con il vescovo di Trento Georg von Neideck ed il principe di Anhalt per un consiglio di guerra; di seguito si sposta nel ferrarese. Il suo comportamento si rivela spesso ambiguo.

Sett.Emilia e Veneto

Ritorna a Verona per i funerali di Rodolfo di Anhalt che si svolgono nella chiesa di Sant’ Anastasia; esce dalla città con i suoi uomini d’arme e quattro compagnie di fanti.  Protegge i saccomanni da possibili attacchi dei cavalli leggeri veneziani. A Verona ha il compito di sorvegliare Porta Vescovo. Si scontra a San Bonifacio con Giampaolo Manfrone: si pone alla retroguardia e con la sua azione sbarra il passo agli imperiali, che cercano di fuggire, salvando in tal modo il suo esercito da una disfatta. Da ultimo chiede al papa Giulio II un salvacondotto per rientrare nei suoi possedimenti;  invia alcuni uomini a Mantova affinché gli preparino gli alloggiamenti.

Ott.Veneto

Le sue truppe, ferme a Verona, sono senza paga ed in disordine anche a causa delle malattie: molte sono pure le diserzioni.

Nov.Veneto e Lombardia

Richiamato dal re di Spagna,  si allontana da Verona. Transita per Villafranca di Verona, entra nel mantovano con un salvacondotto di Francesco Gonzaga. Prima di partire ha una grossa lite con il vescovo di Trento.

Dic.Marche e Abruzzi

Raggiunge le Marche; tocca Montalboddo (Ostra) con 1500 cavalli e 700 fanti; per suo ordine le sue milizie rispettano i territori attraversati. Nel proseguimento della sua marcia transita per Fermo (ove è ricevuto, come all’andata, con grandi onori) e da qui raggiunge gli Abruzzi.

1511
Giu.ChiesaFranciaEmiliaStaziona nel bolognese con Fabrizio Colonna e Giampaolo Baglioni. Gli vengono contro dal reggiano Galeazzo Pallavicini, Giovan Francesco Gambara e Corrado Tarlatini.
Lug.Gonfaloniere dello stato della ChiesaLazioA Roma. E’ nominato dal papa Giulio II gonfaloniere dello stato della Chiesa al posto del duca di Urbino Francesco Maria della Rovere.
Ago.CampaniaSi ammala.
Sett.CampaniaA Napoli. Il pontefice lo convoca a Roma.
Nov.200 lanceLazio

A Roma. Nella cappella di San Sisto gli sono consegnati dal cardinale di San Giorgio il bastone e lo stendardo di gonfaloniere, simboli del comando. Parte per la Romagna alla testa di 90 lance e 25 cavalli leggeri. E’ colpito dalla terzana.

Dic.LazioMuore a Civita Castellana. E’ sepolto a Napoli nella chiesa degli Incurabili. Sposa Maria d’Ayerbo d’Aragona.

 CITAZIONI

-“Fu tra per lo valor suo e dignità del grado, e nobiltà della famiglia, molto operato da i re.” AMMIRATO

-“Il cui ardimento è tanto grande, che non può agguagliarsi con parole.” CANTALICIO

-“Illustre signore.” NOTAR GIACOMO

-“Fut fort estimé capitaine.” BRANTOME

-Alla difesa di Vicenza “Il bon conte Termene (di Termoli) anchor lui/ con una ardita squadra de spagnuoli/ per far le forze sue chiare ad altrui/ e dar a li marcheschi affanni, e duoli/ che forse non l’havean provate piui/ come leggeri pardi, o caprioli/ ne la baruffa entror con tanto ardire/ che assai de nostri ne fecer morire.” DEGLI AGOSTINI

-Contro i francesi nel regno di Napoli “Poi a caval montò el Duca de Termine/ E vedi che Franzosi vien avanti./ Disse non vo che stiamo come femine/ Ma in un voler d’acordo di tutti quanti/ Aciò nostra virtù sì crescha e germine./ Nella battaglia sarem trionfanti/ Se questa volta acquisterem victoria/ De noi poi resterà eternal memoria.” Da “Guerre orrende d’Italia” in GUERRE IN OTTAVA RIMA 

-Sulla sua tomba è fatto incidere il seguente epitaffio dalla moglie “Huic spectata virtus domi forisq./ immortalem gloriam comparavit/ Andreae cognomento de Capua Termulano/ rum duci./ Regnum Aragoniorium gratiam summa/ fide et integritate adepto sacroq. Sanctae/ Romanae Ecclesiae exercitus imperatori/ eximio./ Maria Ayerba coniux munus amoris/ Ann. Sal. MDXXXI”

Fonte immagine in evedenza: Wikimedia

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