ANDREA BUA

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Last Updated on 2024/01/13

ANDREA BUA  Albanese.

Nipote di Mercurio Bua.

+ 1520 ca.

Anno, mese

Stato. Comp. ventura

Avversario

Condotta

Area attività

Azioni intraprese ed altri fatti salienti

1500

Mantova

Lug.

Lombardia

Milita con una compagnia di stradiotti al soldo del marchese di Mantova Francesco Gonzaga.

1513

Ott.

Impero

Venezia

Veneto

Prende parte alla battaglia di Creazzo.

1516

Ago.

Impero

Venezia

50 cavalli leggeri

Veneto

Alla difesa di Verona.

Sett.

Veneto

Esce da Porta Calzari. Assale a Santa Lucia 30 cavalli leggeri francesi. Dopo due ore di combattimento sono catturati cinque cavalli transalpini. Con una successiva sortita, sempre da da Porta Calzari (venti cavalli leggeri), fa prigionieri altri quattro cavalli  francesi. Sempre nel mese ottiene il permesso di uscire da Porta Vescovo con dodici cavalli leggeri. Si dirige alla volta del mantovano ove razzia 14 capi bovini. Avvistato, è inseguito da 30 cavalli veneziani. Dalle mura di Verona escono 60 fanti che facilitano il suo rientro in Verona. Andrea Bua per gratitudine dona un capo di bestiame (nella città domina la fame) al capitano del bastione che ha coperto con l’artiglieria il suo ingresso, uno a Giorgio Frundsberg ed uno al capitano dei 60 fanti. Il resto della mandria viene diviso fra i suoi uomini che così possono mangiare carne dopo molti giorni.

Ott.

Veneto

Con lo Zuchero (57 cavalli leggeri) si pone in agguato a Dossobuono per potere catturare Bernardino Calderaro. In realtà nell’ imboscata incappano Giovanni Francesco Gonzaga da Bozzolo e Pirro Gonzaga da Bozzolo che hanno lasciato il campo di Villafranca di Verona per cacciare la lepre in tale territorio. I due capitani francesi riescono a sfuggire all’insidia mentre i loro compagni sono fermati dopo essere stati disarmati. I prigionieri sono rilasciati il mattino seguente da Marcantonio Colonna con l’eccezione di un uomo d’arme di Teodoro da Trivulzio, a titolo di rappresaglia perché il capitano veneziano in precedenza ha fatto mettere in carcere una lancia spezzata dello stesso Colonna.

Nov.

Veneto

Esce da Verona con 27 cavalli della sua compagnia ed altri venti cavalli leggeri spagnoli. Punta verso il campo veneziano di Villafranca di Verona. Si scontra con 50 fanti tedeschi al soldo della Serenissima. Sconfitti gli avversari, predispone un’imboscata nei pressi. Si fa inseguire ad arte dagli avversari che cadono nell’agguato. Cattura 150 cavalli e 2 muli carichi di panni e drappi vari. Deruba i contadini dei dintorni che stanno lavorando i campi dei loro buoi e conduce in Verona il bestiame così razziato. A metà mese con lo Zuchero (30 cavalli leggeri) si porta a Dossobuono. Prepara una nuova imboscata. Sei cavalli si presentano al campo di Villafranca di Verona; costoro si fanno inseguire. Gli avversari, questa volta, hanno la meglio per cui Zuchero ed Andrea Bua sono costretti a darsi alla fuga verso Verona. Sono inseguiti sino a Santa Lucia. Nuova sortita a fine mese con 50 cavalli leggeri. Scorre tra Valeggio sul Mincio e Peschiera del Garda; razzia cento paia di buoi trasportati su alcune barche sul Mincio, partite da Venezia e dirette ai laghi di Mantova. Assale la scorta,  mette in fuga i contadini e conduce il bestiame a Verona.

Dic.

Veneto

Si muove con lo Zuchero (50 cavalli leggeri), Giovanni Zafa (50),  Costantino Boccali (altri 50 cavalli leggeri) e molti fanti.  Recupera una partita di duecento maiali razziati in Val Lagarina dai veneziani mentre gli animali stavano per essere condotti a Verona. Nello scontro rimangono uccisi di parte veneziana; da parte imperiali 20 fanti tedeschi e spagnoli. Nei giorni seguenti esce da Porta Calzari sotto la neve con 40 cavalli leggeri. Nei pressi di Albaredo d’Adige si impadronisce di venti capi di bestiame bovino che stanno per essere condotti al campo francese. Sono catturati nello scontro un uomo d’arme francese e dieci arcieri a cavallo. Esce ancora da Porta Calzari con 50 cavalli leggeri. Alla volta di Villafranca di Verona. Razzia venti buoi. Segue un’ultima scorreria verso San Bonifacio compiuta con il borgognone Zuchero (150 cavalli leggeri nel complesso) e 300 fanti spagnoli. Vengono sorprese mentre stanno dormendo le truppe di Troilo Pignatelli, di Giorgio Busicchio e di Cesare della Volpe. Sono uccise le sentinelle e molti altri soldati. Gli attaccanti si appropriano di centosettanta cavalcature, di una certa quantità di frumento e di bestiame grosso e minuto. Il ricavato del bottino è diviso tra tutti i partecipanti all’azione. Al termine delle ostilità, che seguono dopo pochi giorni, con lo Zuchero e  Costantino Boccali passa al soldo di Francesco Maria della Rovere, teso a recuperare il ducato di Urbino ai danni dei pontifici.

1517

Gen. mar.

Comp. ventura

Chiesa

 Marche

Con lo Zuchero appoggia Francesco Maria della Rovere nel suo tentativo di riconquista del ducato di Urbino. E’ segnalata la sua presenza pressi di Mondavio; da tale località scorre verso i contadi di Corinaldo e di Montalboddo (Ostra). Segue il della Rovere nel corso della sua azione e con Pietro Busicchio, spalleggiato da molti fanti, si avvia verso Mombaroccio.

Giu.

Marche

Si mette in evidenza nei pressi di Ancona.

1520

Muore.

NESSUNA CITAZIONE

 

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